Traghetto di Imbersago fermo e senza gestore: le opinioni dei cittadini
Grande il dispiacere degli imbersaghesi nel vedere l'imbarcazione ormeggiata al "porto" del paese: ne abbiamo incontrati alcuni
Il celebre traghetto di Leonardo che collega Imbersago e Villa d'Adda, quindi le province di Lecco e Bergamo, è ormai fermo da novembre. Le cause? Molteplici. Grande il dispiacere degli imbersaghesi nel vedere l'imbarcazione ormeggiata al "porto" del paese: ne abbiamo incontrati alcuni e abbiamo raccolto le loro opinioni.
Il traghetto di Imbersago fermo da mesi
Realizzato come da disegno leonardesco presente nel codice Windsor (1513), era rimasto l'unico potenzialmente funzionante dei cinque traghetti che attraversavano le rive dell'Adda. Purtroppo con l'ultima gara per la concessione, che si è conclusa con un buco nell'acqua, il traghetto di Leonardo rimane al momento abbandonato a sé stesso.
Su questo "fermo" del traghetto pesano sicuramente il lungo periodo di siccità, che ha ridotto la portata di fiumi e torrenti, ma anche l'eccessivo formalismo legato alla concessione del traghetto di Leonardo stesso, trattandosi infatti di una concessione quinquennale con un canone annuo dal costo di 4500 euro, la richiesta della patente da barcaiolo e l'iscrizione al registro dei conducenti natanti.
"Burocrazia": una sola ma emblematica parola, è quella pronunciata dal proprietario della gelateria "Al Porto" al New York Times, che ha pubblicato un articolo riguardante il traghetto di Leonardo e le cause del suo fermo. Fermo che dura da quando gli scorsi proprietari ed operatori del traghetto hanno deciso di lasciare l'attività, optando per un "water taxi" più remunerativo sul lago di Como.
Ormai gli automobilisti e turisti hanno smesso addirittura di scendere al "porto" di Imbersago. "Dispiace un po' a tutti vederlo fermo, però quando il Comune ha pubblicato il bando non si è presentato nessuno. Specialmente nei weekend e nei giorni festivi c'è tanta gente che si lamenta che il traghetto non va" afferma Carlo Ferrario, 86 anni, tra i pensionati abituati a trascorrere un po' di tempo in riva al fiume.
Elia Panzeri, anche lui residente a Imbersago, attinge ai ricordi: "Quando funzionava i gestori facevano i soldi, soprattutto al sabato e alla domenica il traghetto andava avanti e indietro continuamente. Prima era un guadagno, adesso è una perdita. Adesso gli automobilisti hanno rinunciato a scendere al traghetto, fanno il giro verso Brivio e vanno da un'altra parte".
Secondo gli abitanti del paese, il Comune dovrebbe prendere in mano la situazione, anche assumendosi il carico delle spese d'affitto. "Secondo me il Comune dovrebbe darlo in appalto gratuito, sarebbe un bel richiamo per il posto - incalza un pensionato - Se invece si chiedono 4500 euro, chi si fa avanti? Nessuno...".
Servizio a cura di Nicolò Colnago, Sara Di Cesare e Gianluca Viglienghi