Emozione intensa

Torna nelle Filippine dove fu adottato e riabbraccia il suo orfanotrofio

La storia del meratese Luis Fogaroli aveva commosso il territorio e in tanti avevano aderito alla raccolta fondi promossa per aiutare l'"Heart of Mary Villa" di Manila

Torna nelle Filippine dove fu adottato e riabbraccia il suo orfanotrofio

Il viaggio che Luis Fogaroli attendeva da oltre cinquant’anni si è finalmente compiuto.

Il meratese di origine filippina, 55 anni, adottato a 15 mesi da una famiglia di Bergamo e mai più tornato nel luogo che gli aveva dato i natali, è rientrato a Manila per varcare di nuovo la soglia dell’Heart of Mary Villa, l’orfanotrofio dove trascorse il primo anno di vita.

Un ritorno atteso e impreziosito dalla campagna di raccolta fondi lanciata a ottobre, che ha superato ogni aspettativa: quasi 8mila euro donati da amici, conoscenti e cittadini.

Torna nelle Filippine dove fu adottato e riabbraccia il suo orfanotrofio

«Un’attesa durata 55 anni – le parole di Fogaroli che arrivano direttamente dalle Filippine, dove soggiornerà con la moglie Vlasta Ciobanu fino alla fine di dicembre – Il crowdfunding era cominciato quasi più per gioco che per convinzione, di certo non mi aspettavo di raccogliere quasi 8mila euro in due mesi».

Accanto alla raccolta economica, Fogaroli aveva promosso anche una “caccia al vestitino” per i bambini dell’istituto.

«Sono arrivati 23 chili di vestiti. Le suore li hanno riordinati pezzo per pezzo, commuovendosi ogni volta di fronte alla generosità dedicata loro» ha dichiarato.

La consegna dell’assegno e di una valigia piena di vestitini destinati ai bambini e alle bambine orfane è avvenuta nella giornata di venerdì 5 dicembre, giorno in cui Fogaroli ha finalmente potuto riabbracciare il suo passato.

Il 55enne, residente a Merate e impiegato nella sorveglianza antincendio all’ospedale Mandic, era partito due giorni prima, il 3 dicembre. «Al mio ingresso nella struttura sono stato accolto calorosamente dalla segretaria con la quale avevo riallacciato i rapporti – spiega ancora – Non sono riuscito a capire chi dei due fosse più emozionato. La direttrice è apparsa poco dopo e ci siamo subito presentati. Con il passare dei minuti sono arrivate altre tre sorelle, la più anziana delle quali conobbe colei che mi accompagnò in Italia 54 anni fa. L’ha riconosciuta da una foto e non ha esitato a chiamarla per nome».

Per Fogaroli non è stato possibile ottenere informazioni sulla madre biologica.

«Non se n’è potuto far nulla in quanto non esistono relazioni fra le parti da subito dopo l’adozione». La giornata è proseguita con un momento di preghiera.

«Fino a quel punto sono riuscito a controllare le emozioni – racconta – Ma nella cappella i freni inibitori sono saltati. Ho pianto lacrime liberatorie, colme d’amore verso i miei genitori adottivi. E di rispetto per colei che mi ha partorito e ha creduto di darmi un’opportunità migliore».

Torna nelle Filippine 50 anni dopo per aiutare l’orfanotrofio in cui fu adottato

La visita alla nursery, prosegue, è stata un’altra tappa intensa: «Trovarsi di fronte i bambini che cercano subito il gioco, il contatto con la persona nuova sono attimi che mai dimenticherò. E sapere che questi bambini saranno i destinatari del nostro amore arricchisce ancora di più una giornata magica».

Fogaroli ha annunciato l’intenzione di continuare a mantenere il legame con l’istituto.

«Hanno bisogno di tante cure che grazie a tutti coloro che si sono interessati alla mia storia e hanno voluto aderire alla raccolta fondi, per un bel periodo saranno garantite – ha concluso – Sto iniziando a ragionare su progetti a lungo termine».