L'intervento

Telefono Donna Merate contro i siti e i documenti sessisti: “la rete non può essere terreno di violenza”

"La rete deve essere uno spazio di libertà e rispetto, non un luogo in cui la violenza contro le donne trova nuove forme di espressione" commentano le operatrici del Centro Antiviolenza

Telefono Donna Merate contro i siti e i documenti sessisti: “la rete non può essere terreno di violenza”

Telefono Donna Merate contro i siti e i documenti sessisti: “la rete non può essere terreno di violenza”. Il Centro Antiviolenza L’Altra Metà Del Cielo – Telefono Donna Merate è intervenuto oggi, mercoledì 3 settembre 2025, per esprimere la propria indignazione e profonda preoccupazione per la diffusione di siti e materiali online dal contenuto sessista e discriminatorio.

Telefono Donna Merate contro i siti e i documenti sessisti: “la rete non può essere terreno di violenza”

Un chiaro riferimento ai recenti fatti di cronaca che hanno visto al centro delle indagini degli inquirenti da un lato, il gruppo Facebook «Mia Moglie», dove sono state pubblicate le foto di mogli e compagne (ma non solo) ignare, esposte agli occhi di oltre 32 mila uomini, e dall’altro il sito web «Phica.eu» dove, nel marasma di immagini pornografiche, sono finite in mezzo tante donne ignare, comprese figure istituzionali, volti della tv e giornaliste.

Foto di donne rubate, pubblicate senza il consenso, commentate da sconosciuti con frasi da far accapponare la pelle. Due casi gemelli che sembrano simili, lo sono nella sostanza, la violenza digitale nei confronti di donne reali, ma che presentano differenze significative nella gestione, risoluzione e nelle conseguenze.

“Il sessismo in rete non è un fenomeno banale: dietro parole, immagini e linguaggi d’odio si nasconde un meccanismo che alimenta la cultura della violenza contro le donne – commentano dal sodalizio meratese –  Ciò che viene normalizzato online ha conseguenze reali e tangibili nella vita quotidiana delle donne contribuendo a legittimare discriminazioni, molestie e abusi”.

Poi ancora: ” Come Centro Antiviolenza impegnato quotidianamente nella tutela delle donne vittime di violenza, oltre a denunciare con forza questi strumenti digitali che riducono le donne a stereotipi degradanti e incoraggiano un clima violento e ostile, chiediamo: alle istituzioni di attivarsi con decisione per monitorare e sanzionare la diffusione di contenuti sessisti online; ai media e alle piattaforme digitali di assumersi la responsabilità di contrastare attivamente la cultura dell’odio prevedendo la sospensione/limitazione degli account responsabili di iniziative a contenuto sessista; alla cittadinanza di non restare indifferente, segnalando e prendendo posizione contro ogni forma di violenza, anche verbale e digitale.  La rete deve essere uno spazio di libertà e rispetto, non un luogo in cui la violenza contro le donne trova nuove forme di espressione”.