Suor Natalina racconta la missione: "Con il vostro aiuto possiamo tanto"
La barzaghese ripercorre il percorso in Congo, con le bambine cacciate da casa perché ritenute streghe
«Io da sola non posso, con il vostro aiuto possiamo».
Anche questa volta suor Natalina Isella, originaria di Barzago ma impegnata da oltre quarant’anni in progetti di solidarietà nella Repubblica Democratica del Congo, ha approfittato del suo breve rientro per organizzare un incontro con la cittadinanza e farsi portavoce del proprio messaggio di solidarietà.
Suor Natalina racconta la missione con le bambine in Congo
La scorsa settimana, infatti, insieme alla volontaria Anna Maria Maggioni, suor Natalina ha raccontato ai cittadini riuniti nella sala civica di Barzago cosa possa comportare nascere donne in un luogo come Bukavu, una cittadina collinare situata sulla sponda sud-occidentale del lago Kivu. Lì, per dare una spiegazione alle varie difficoltà cui può andare incontro una famiglia, le bambine vengono spesso accusate di stregoneria e, di conseguenza, picchiate, allontanate da casa e isolate dal resto della società. Molte delle ragazzine che suor Natalina aiuta sono sopravvissute a tentativi di linciaggio o ad altre terribili torture. Per loro è stato fondato, nel 2002, il centro di accoglienza Ek’Abana, che significa “Casa delle bambine”.
"Le bambine vengono accusate di stregonerie e cacciate"
«Le ragazzine spesso vengono trovate per strada dagli agenti della Polizia dei bambini, che le portano da noi – ha raccontato suor Natalina – In linea di massima ospitiamo soltanto ragazze, ma quando vengono trovati bambini abbandonati fino ai sei anni, anche questi arrivano a Ek’Abana, perché gli agenti sanno che lì troveranno un ambiente più accogliente e materno. Spesso i genitori di questi bambini non vengono più rintracciati. Ci sono anche tante ragazze madri che non sanno come dare da mangiare ai propri figli e per questo li abbandonano».
La vita a Ek’Abana è scandita da alcune attività: la scuola, la ricreazione, l’aiuto nelle faccende domestiche, attraverso il quale si cerca di veicolare alcuni importanti valori, come la generosità, la solidarietà, l’impegno.
"Solo insieme possiamo aiutare le bambine di Ek'Abana"
«Svolgiamo poi diverse attività di recupero, come la danza e la musica, attraverso le quali cerchiamo un modo per far superare alle nostre bambine il trauma dell’abbandono e dell’esclusione. Oggi le prime bambine che abbiamo accolto sono diventate mamme, e in occasione della festa per i vent’anni di Ek’Abana sono tornate per raccontare la propria storia. Non potremmo fare tutto questo, però, senza il sistema delle adozioni a distanza e le offerte che vengono donate anche da voi cittadini, che ci permettono di offrire una casa a queste ragazze e anche di mandare tanti bambini a scuola, così che possano imparare a leggere e scrivere e avere un futuro migliore». Presenti all’incontro anche il parroco don Giovanni Colombo e il sindaco Mirko Ceroli, ai quali suor Natalina ha voluto regalare alcune foto incorniciate delle sue bambine, come pensiero di ringraziamento per la Parrocchia, il Comune e le scuole. Un ringraziamento è andato anche all’associazione «Da donna a donna», che sostiene Ek’Abana con diverse offerte e anche con l’iniziativa «L’albero di Natalina».
Angela Perego