L'editoriale

Solidarietà a una collega giornalista minacciata da un consigliere comunale

Il direttore Riccardo Baldazzi e la redazione del Giornale di Merate

Solidarietà a una collega giornalista minacciata da un consigliere comunale
Pubblicato:

Se il nostro Paese è al 46° posto nella classifica della libertà di stampa del 2023 (con uno slittamento all'indietro di 5 posizioni rispetto all'anno precedente e un punteggio di 69,8 contro il 91,89 attribuito alla capolista Norvegia) c'è una ragione. E non serve guardare lontano, ai grandi scenari nazionali. Perché insulti e minacce ai giornalisti sono, purtroppo, all'ordine del giorno anche da noi.

«Ordine del giorno» è una locuzione non utilizzata a casaccio. Eh sì, perché l'episodio «incriminato» è avvenuto in un Consiglio comunale a due passi da qui. O meglio, gli episodi sono due: uno a Osnago, appunto a due passi da qui, e l'altro proprio qui, nella redazione del Giornale di Merate.
La vittima è una collega. Una brava collega, che svolge il suo lavoro con professionalità e passione: Gloria Fendoni. La sua colpa? Aver fatto il suo lavoro e averlo fatto bene. E stava facendo il suo lavoro anche mercoledì sera a Osnago quando, al termine della prima seduta del nuovo mandato amministrativo, è stata apostrofata in maniera ben poco urbana - usiamo volutamente un eufemismo - da Emilio Mandelli, consigliere comunale di opposizione.

E' accaduto mentre lei chiedeva al gruppo di minoranza  di poter scattare una fotografia tutti insieme. Cosa che si fa normalmente in ogni seduta consiliare d'insediamento (e se avete sfogliato il Giornale di Merate ne avrete viste a bizzeffe).
Per tutta risposta, il consigliere Mandelli si è lasciato andare a commenti poco opportuni (altro eufemismo) arrivando anche a pronunciare parole minacciose. «Vada a dare un bacino al suo amico sindaco, vada» ha esordito, volendo insinuare non si sa bene cosa. All’invito della collega di non spingersi oltre, Mandelli ha risposto «Stia attenta che ho le possibilità economiche per fargliela vedere» e quando lei gli ha domandato se la stesse minacciando, Mandelli ha replicato «Sì, è una schifosa, lei è una schifosa». Quelle parole sono state udite da tutti, dai consiglieri di minoranza Marco Riva, Vittorio Bonanomi e Fabio Nicoli e da alcuni esponenti della maggioranza. Lui, ovviamente, nega.
Di più, un paio di giorni dopo, dopo aver saputo di essere stato querelato, si è fiondato di nuovo in redazione per dire che non aveva fatto nulla e che nessuno avrebbe comunque testimoniato a favore di Gloria. Chi ha ragione lo si vedrà, visto che la collega ha presentato una querela ai Carabinieri proprio perché si è sentita (e anche altri hanno sicuramente sentito), anzi è stata minacciata.
Ma c'è dell'altro. Perché, come detto, quello avvenuto nella sala consiliare di Osnago è stato - purtroppo - un bis. Il precedente risale alla campagna elettorale. O meglio, al periodo che la precede, quando le liste cercano di trovare il candidato giusto per vincere. La compagine di cui fa parte Mandelli - che si chiama Orgoglio Osnago -  aveva sbandierato la candidatura di una stimata dottoressa del paese.
E quando un giornalista raccoglie un'informazione sapete che cosa fa? La verifica. E' bastata una telefonata a quella che doveva essere la candidata per scoprire che si trattava di una bufala. Semplicemente perché a quella dottoressa nessuno aveva mai chiesto di candidarsi... La collega lo ha scritto. E dopo la pubblicazione del giornale, il Nostro (anzi, il Loro) s'è presentato in redazione prendendo a male parole la collega, minacciandola una prima volta e assumendo un atteggiamento intimidatorio anche dal punto di vista fisico. In un momento storico in cui si parla tanto, e a ragione, di violenza sulle donne, una nostra collega, seduta nella hall della sede del Giornale, si è trovata a rispondere alle accuse e alle minacce di un uomo che, in piedi, la sovrastava anche fisicamente, accusandola di essere, in soldoni, «a libro paga» della maggioranza di Progetto Osnago e assicurandole che gliel’avrebbe «fatta pagare».
Ecco. Questi sono i fatti. Niente di più e niente di meno. Quelli che i giornalisti semplicemente raccontano, perché chi legge il giornale lo fa con un unico scopo: essere informato, conoscere e capire. Possibilmente leggendo gli articoli di chi fa questo mestiere con passione e libertà.
Come redazione e come Giornale non possiamo far altro che esprimere piena solidarietà alla collega Gloria Fendoni, che la libertà e soprattutto il dovere di fare il suo lavoro se li è conquistati sul campo. E continuerà a esercitarli. Senza che il signor Mandelli glieli elargisca.
Quello che ci auguriamo, a questo punto, è che Orgoglio Osnago prenda le distanze dal comportamento assunto da uno dei propri esponenti e che lo stesso faccia l’intero Consiglio comunale, garantendo la serenità professionale di chi ogni giorno, con onestà ed educazione, si assume l’onere di informare gli osnaghesi.
Il direttore Riccardo Baldazzi e la redazione del Giornale di Merate
Seguici sui nostri canali