AIRUNO

Sì all’adesione del Comune al Parco del Curone

Dopo un deciso «no» iniziale nel 2019, il sindaco Milani ha deciso di tornare sui suoi passi

Sì all’adesione del Comune al Parco del Curone
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Un «lungo percorso», partito da un rifiuto netto e concluso con una felice adesione al Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone.

Il «no» all’ingresso nel Parco del Curone era stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale dell’attuale sindaco Alessandro Milani, ma oggi l’Amministrazione comunale ha deciso di tornare sui suoi passi e imboccare invece la strada opposta: confermato dunque il recesso del Plis, il Comune è pronto ad aderire all’ente Parco di Montevecchia e Valle del Curone guidato dal presidente Marco Molgora.

Le parole del sindaco Milani

«La volontà di aderire al Parco - ha sottolineato il primo cittadino - è nata a seguito di un lungo percorso di riflessione che parte fin dal 2019, quando abbiamo deciso di recedere dal Plis (Parco locale di interesse sovracomunale), perché secondo la nostra opinione non ci offriva alcun vantaggio e non erano stati fatti interventi sostanziali di sorta. Non abbiamo deciso in automatico di entrare a far parte del Parco di Montevecchia e Valle del Curone, ma solo a seguito di molti incontri con il presidente Molgora, che ci hanno permesso di valutare i vantaggi strategici per il territorio di Airuno in caso di adesione. Abbiamo instaurato un dialogo molto positivo e dato vita a una bella collaborazione: questo è ciò che ha spinto tutto il Consiglio, inclusa la minoranza, verso la decisione finale».

L'adesione al Parco del Curone

Il passo successivo è consistito nell’organizzazione di una serie di incontri con la cittadinanza, in modo da condividere opinioni e dipanare eventuali dubbi.

«Abbiamo discusso anche con i cittadini riguardo la nostra decisione - ha infatti sottolineato Milani - in particolare con i residenti della frazione di Aizurro, che sono stati fin dall’inizio i più titubanti all’idea di aderire al Parco, dato che sono soprattutto loro a possedere i terreni privati in paese. E’ stato un vero e proprio percorso e il fatto che il presidente Molgora sia stato eletto proprio nel periodo in cui abbiamo deciso di recedere dal Plis è stato un elemento a favore, perché con lui abbiamo instaurato da subito un buon rapporto di collaborazione».

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