Sciopero, domani i metalmeccanici bergamaschi incroceranno le braccia
Questo perché, come riportano i sindacati, a distanza di sei mesi di confronto sul rinnovo del Contratto nazionale, dopo la rottura del 12 novembre e dopo tre settimane di blocco dello straordinario e delle flessibilità e con tanto di mobilitazione del 29 novembre, la ripresa di una trattativa sembra lontanissima
Sciopero: domani, mercoledì 11 dicembre 2024, i metalmeccanici bergamaschi incroceranno le braccia Anche le sigle sindacali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Bergamo si uniranno quindi alla protesta che riguarda il Contratto nazionale. Sarà uno sciopero unitario quello che le sigle sindacali hanno proclamato per domani per quanto riguarda il settore metalmeccanico. I lavoratori bergamaschi si uniranno alla protesta nazionale incrociando le braccia per le prime quattro ore della giornata.
Sciopero, domani i metalmeccanici bergamaschi incroceranno le braccia
Questo perché, come riportano i sindacati, a distanza di sei mesi di confronto sul rinnovo del Contratto nazionale, dopo la rottura del 12 novembre e dopo tre settimane di blocco dello straordinario e delle flessibilità e con tanto di mobilitazione del 29 novembre, la ripresa di una trattativa sembra lontanissima.
«Lavoratori ignorati»
Andrea Agazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Bergamo sottolinea: «La controproposta avanzata da Federmeccanica Assistal di fatto ignora la piattaforma votata dai lavoratori e presentata al tavolo, pretendendo di proseguire la trattativa su tutt'altra proposta. È arrivato il momento di riconquistare il tavolo della discussione, ripartendo dalle proposte votate da chi, nelle fabbriche di tutto il Paese, ci lavora».
Eppure il settore cresce
Il sindacalista riporta poi alcuni dati a riprova dell'importanza del settore e della forte crescita post pandemia. In particolare, sottolinea: «I profitti del comparto metalmeccanico sono stati da record, anche nella provincia di Bergamo, e tuttavia solo in misura limitata reinvestiti nelle aziende. Al capitolo salariale, non solo è stata respinta la nostra richiesta di un aumento di 280 euro (livello C3, ex 5°), ma la contro-piattaforma di Federmeccanica e Assistal tenta di limitare l'incremento dello stipendio».
Orari e precarietà
Fiom-Cgil si lamenta poi anche su altri due punti cruciali: la riduzione dell'orario di lavoro richiesta; e il precariato. Su quest'ultimo Agazzi sottolinea: «Non c'è nessuna disponibilità da parte datoriale a condividere regole per la stabilizzazione dei contratti precari attraverso il Contratto nazionale». Conclude quindi annunciando ulteriori mobilitazioni: «Entro il 15 gennaio a livello territoriale svolgeremo poi le altre quattro ore del pacchetto. Nel frattempo, dopo mercoledì, permane il blocco dello straordinario e delle flessibilità».