L'appello

Salamandre nel Parco: salvatele o fotografatele, ma non catturatele

Le piogge dei giorni scorsi hanno favorito le condizioni di umidità ideali per questi piccoli ma fragili animali

Salamandre nel Parco: salvatele o fotografatele, ma non catturatele
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Le piogge di ieri e dei giorni scorsi hanno creato le condizioni di umidità ideali per dei piccoli abitanti del Parco del Curone: le salamandre pezzate. L'ente, tramite i suoi canali social, ha lanciato un appello ai frequentatori di boschi e sentieri perché mantengano il giusto approccio con questi animali tanto belli quanto fragili.

In sintesi, l'ente Parco chiede a chi si dovesse imbattere in una salamandra di non toccarla (né ovviamente catturarla) " perché si corre il rischio di trasmetterle malattie o parassitosi che possono compromettere la sua sopravvivenza". Unica eccezione: se si trova qualche anfibio in mezzo alla strada e si teme per la sua incolumità, lo si può "aiutare" servendosi di una foglia o utilizzando dei guanti.

Salamandre, l'appello del Parco

Ecco l'appello pubblicato dall'ente Parco nelle scorse ore.

 

Le piogge di ieri hanno creato le condizioni di umidità ideali per un piccolo abitante del Parco: la Salamandra pezzata (Salamandra salamandra). Questo anfibio urodelo è una specie protetta e predilige i piccoli corsi d’acqua e ben ossigenati in cui depone le larve ed i boschi freschi e umidi di latifoglie in cui vivere.
Le larve conducono vita acquatica prediligendo i tratti ombreggiati e a corrente debole dei ruscelli. Gli individui adulti invece conducono vita terrestre e sono attivi al crepuscolo e di notte, talvolta di giorno ma soltanto con tempo nuvoloso o piovoso.
In Italia le popolazioni sono in netto declino numerico a causa della distruzione e dell’alterazione dei boschi e del degrado dei corsi d’acqua, per inquinamento, prelievo eccessivo di acqua, ed anche introduzione di pesci predatori.

Nonostante siano animali dai colori vistosi vistosi e lenti nei movimenti, quindi facilmente “catturabili”, le salamandre non vanno toccate! Sono rigidamente tutelate dalla normativa sulla protezione degli anfibi, ma hanno comunque molto da temere da parte dell’uomo: la loro pelle è delicatissima e priva di difese, se non quella fornita dal muco che conferisce loro un aspetto lucido e “bagnato”, inoltre toccandole si corre il rischio di trasmettere loro malattie o parassitosi che possono compromettere la loro sopravvivenza. Si deve quindi evitare di maneggiare questi animali, se non per un motivo giustificabile, come nel caso in cui si trovino in una situazione di pericolo: è infatti frequente trovare questi animali su strade asfaltate, in attraversamento, e si potrebbe pensare di fare buona cosa aiutandole ad “attraversare la strada”. In questo caso, preferibilmente tramite l’utilizzo di guanti oppure aiutandosi con foglie, bisogna spostare l’animale in un luogo vicino e sicuro a bordo strada.
In caso di passeggiate con ... incontro, potrebbe essere l'occasione per esercitare le proprie abilità fotografiche con un soggetto decisamente molto fotogenico!

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