Lutto

Rodolfo Cantaluppi, chiesa gremita per il funerale

Il ricordo della figlia: "Quello che nessuno sa è quanto io sia orgogliosa di lui"

Rodolfo Cantaluppi, chiesa gremita per il funerale
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Si è tenuto oggi, sabato 10 dicembre, il funerale di Rodolfo Cantaluppi, consigliere comunale del gruppo di minoranza di Colle Brianza morto il 16 novembre a 75 anni a causa delle complicanze di un intervento chirurgico resosi necessario dopo una brutta caduta dallo skylift.

Rodolfo Cantaluppi, chiesa gremita per il funerale

In tanti hanno voluto essere presenti al rito funebre: amici, conoscenti, amministratori ma anche tanti concittadini che si sono stretti attorno alla moglie Maria Romana Bossalino e alla figlia Giulia, straziate dal dolore.

“Tutti noi abbiamo vissuto il momento della morte di Rodolfo - afferma il parroco don Alberto Pirovano nella sua omelia - e ora siamo qui ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio ringraziandolo per quello che ha fatto nella sua vita. La sua morte improvvisa ci ha lasciato sgomenti, con interrogativi e domande che ancora oggi non trovano risposta. Era un uomo che non si arrendeva mai davanti alle difficoltà della vita ma che poi per una cosa futile ha dovuto lasciarci. Lo ricorderemo sempre per il suo grande impegno nella sua famiglia, nella vita sociale e comunale”.

Rodolfo Cantaluppi

Presenti alla cerimonia i colleghi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza che insieme al sindaco Tiziana Galbusera e al vicesindaco Ettore Anghileri hanno portato l’omaggio di tutta l’Amministrazione comunale: “Ciao Rodolfo - commenta il primo cittadino - Quello che ricordo di te in questi 30 mesi sono il tuo modo affabile e la tua capacita di mediazione. Non ultimo il tuo grande impegno negli ultimi periodi, dandoti molto da fare, per trovare soluzioni in aiuto di alcune persone anziane, in difficoltà. Grande è stato anche il tuo impegno per il borgo di Campsirago che avevi a cuore. Ecco… i tuoi suggerimenti sono stati trasformati in proposte concrete e nei prossimi anni diventeranno realtà come tu stesso desideravi”.

Commosso anche il ricordo della figlia, Giulia, salita sul pulpito per leggere un ricordo stringendo tra le braccia una copia de “Il gabbiano Jonathan Livingston”, libro preferito dal padre: “Non voglio rattristarvi ma solamente farvi capire chi era veramente il mio papà. Non è mai stato una persona facile, con me come con gli altri, ma senza dubbio era una persona unica. Avevamo un rapporto strano, lui mi amava a modo suo e io lo amavo a modo mio. Quello che nessuno sa è quanto io sia orgogliosa di lui, il mio superuomo che cercava di trascinarmi senza successo in una delle sue innumerevoli attività sportive. Leggendo questo libro, mi sembra di trovare sempre il nome di papà tra le righe perché proprio come questo gabbiano è caduto tante volte, si è fatto male ma si è sempre rialzato”.

Il ricordo degli amici sportivi

Vicino al corpo del caro Rodolfo, gli amici sportivi hanno voluto accompagnarlo in questa sua ultima fatica con la sua pagaia, la stessa con cui con grande passione dirigeva il timone dell’imbarcazione sulla quale gareggiavano insieme: “Per noi eri semplicemente Rudy, il nostro timoniere. Ogni tanto ci facevi arrabbiare, facevamo tante discussioni ma sempre con tanto rispetto. Sei caduto dalla barca con noi, sei caduto sui roller, sei quasi collassato in gara, ma sei anche quello che si è buttato col paracadute e che pilotava aerei. Ogni volta che cadevi eri sempre pronto a rialzarti, non mollavi mai. Eri un gran rompiscatole ma sei stato strappato a questa vita e ora non possiamo nemmeno dare la colpa al destino”.

Al termine della cerimonia, il feretro di Cantaluppi ha proseguito il suo viaggio verso la cremazione, lasciando un’intera comunità attonita e sconvolta per quanto sia potuto accadere e su cui, vige ancora oggi il più rigoroso silenzio da parte di tutti i soggetti coinvolti.

“Chiediamo al Signore - ha concluso il parroco - che Rodolfo venga accolto tra le sue braccia senza vergognarci delle nostre lacrime. Per chi gli ha voluto bene, le lacrime non esprimono solo il dolore per la sua perdita ma anche l’amore per averlo conosciuto”.

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Luca De Cani

 

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