Rischia di diventare cieco, il giudice condanna l'Istituto in cui lavora
Franco Martignetti, 62enne di Calco, ha avuto la meglio in Tribunale nei confronti dei datori che lo costringevano a movimentare pesi
Rischia di diventare cieco ma il giudice condanna l'Istituto per cui lavora come operatore socio-sanitario.
A mettere la parola fine a una situazione che poteva compromettere irrimediabilmente la salute dell’operatore socio-sanitario Franco Martignetti, 62 anni di Calco, è stato il Giudice del lavoro del Tribunale di Lecco, la dottoressa Federica Trovò, che nelle scorse settimane si è espressa dando pienamente ragione al lavoratore e condannando l'Inrca di Ancona.
Rischia di diventare cieco, il giudice condanna l'Istituto in cui lavora
Per il medico del lavoro non può fare sforzi perché rischia seriamente di perdere la vista. Per la sua azienda, invece, l'Inrca di Ancona, che dal dicembre del 2020 lo ha affidato al reparto di Pneumologia del Mandic di Merate, può eccome.
A mettere la parola fine a una situazione che poteva compromettere irrimediabilmente la salute dell’operatore socio-sanitario Franco Martignetti, 62 anni di Calco, è stato il Giudice del lavoro del Tribunale di Lecco, la dottoressa Federica Trovò, che nelle scorse settimane si è espressa dando pienamente ragione al lavoratore e condannando l'azienda.
Una vicenda paradossale che ha inizio nel 2021, quando Martignetti scopre di avere una grave patologia agli occhi. Progressivamente perde completamente la vista da una parte, sottoponendosi a diversi interventi per preservarla almeno parzialmente dall'altra. Ma a causa di questa malattia, come certificato anche dal medico del lavoro, il 62enne non può movimentare carichi di peso pari o superiori ai 7 kg.
«Se faccio sforzi rischio di perdere la vista - ha raccontato l'oss della Pneumologia del Mandic di Merate per conto dell'Inrca di Ancona, costretto a denunciare la sua stessa azienda per preservare la sua salute - Se solleviamo un peso, quella pressione si ripercuote anche sugli occhi. E nel mio caso, con la mia patologia, non posso permettermelo. Per questo il medico del lavoro mi ha prescritto questo esonero».
Per l'azienda, però, Martignetti può comunque sollevare più di 7 kg con l'ausilio di un collega. «Lavoriamo soprattutto con pazienti obesi oppure anziani, spesso non collaboranti - ha proseguito il 62enne - Movimentarli nel mio caso, anche con l'ausilio di un collega, è impossibile.
Posso fare tutto il resto: verificare i parametri vitali, lavorare al computer, assistere i pazienti durante i pasti. Ma l'azienda non ha mai voluto sentire le mie ragioni. Del resto ha sede ad Ancona e ha dimostrato spesse volte di non essere disposta a dialogare con i suoi dipendenti».
Una posizione, quella dei datori di lavoro, che ha messo a dura prova il 62enne. «Ho vissuto dei mesi veramente difficili, soprattutto gli ultimi in attesa della sentenza - ha spiegato Martignetti - Ho provato prima con diverse lettere di lamentela e anche i miei colleghi sono stati messi in difficoltà da questa situazione perché non sapevano da che parte stare. E’ assurdo pensare che possa essere accaduto tutto questo all’interno di un ospedale, il luogo dell’attenzione alla salute per eccellenza».
La sentenza, emessa dal giudice Trovò lo scorso 11 novembre ha però condannato l'Inrca a escludere dal piano di lavoro di Martignetti la mansione di «collaborare con gli altri operatori per garantire la sicurezza del paziente ed eseguire in collaborazione tutte le manovre che garantiscono il rispetto del peso nella movimentazione dei carichi inferiori ai 7 chilogrammi». Lo spazio rimane a disposizione per eventuali repliche.