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Revenge Porn; violenza digitale dagli effetti devastanti

Revenge Porn; violenza digitale dagli effetti devastanti
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Torniamo quest’oggi, nell’ambito della sesta puntata della rubrica “Dalla parte dei giovani”, sviluppata in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecco, a trattare lo scottante tema del revenge porn, ovvero la condivisione non consensuale di immagini intime, forma di violenza digitale (per la legge italiana, reato dal 2019) le cui conseguenze sono devastanti sulle vittime. Vediamo, più nel dettaglio, cosa accade a queste ultime una volta che si rendono conto di essere finite online proprio con quel video che avrebbe dovuto restare privato ma che, invece, privato non è più.

Ansia, panico, insicurezza

In primo luogo, le vittime di revenge porn sperimentano un’intensa ansia. La consapevolezza, infatti, che immagini intime sono state diffuse senza consenso, genera inevitabilmente un costante stato di allerta e paura. Questa ansia può manifestarsi in attacchi di panico, difficoltà a concentrarsi e un generale senso di insicurezza.

Depressione

La depressione è un’altra conseguenza comune. Le vittime possono sentirsi sopraffatte dalla vergogna e dall’umiliazione: questa sensazione, in molti casi, le porta a isolarsi socialmente. La perdita di fiducia negli altri e in sé stesse può avere effetti  devastanti, influenzando negativamente la qualità di vita e inficiando il rendimento a scuola o sul lavoro. In alcuni casi, la depressione può portare a pensieri suicidi, rendendo cruciale l’intervento tempestivo di professionisti della salute mentale.

Disturbo post-traumatico da stress

Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) è un’altra grave conseguenza psicologica. Le vittime possono rivivere costantemente l’evento traumatico attraverso flashback e incubi, sperimentando un’intensa sofferenza emotiva. Questo disturbo può interferire con la capacità di svolgere attività quotidiane e mantenere relazioni sane.

Perdita di autostima

La perdita di autostima è un effetto collaterale significativo del revenge porn. Le vittime possono sentirsi svalutate e oggettificate. Spesso iniziano a dubitare del proprio valore come persone. La scoperta di essere vittima di revenge porn, inoltre, può influenzare negativamente la percezione della propria immagine corporea e inibire la capacità di instaurare relazioni intime in futuro.

Gli effetti sul fisico: insonnia e inappetenza

Dal punto di vista fisico, lo stress cronico derivante dal revenge porn può manifestarsi in vari sintomi. L’insonnia è comune, con le vittime che faticano a dormire a causa dell’ansia e dei pensieri intrusivi. La perdita di appetito e i problemi gastrointestinali sono altre manifestazioni fisiche dello stress. Inoltre, le vittime possono essere soggette a stalking e minacce, aumentando ulteriormente il loro senso di vulnerabilità e paura.

Rivolgersi alle Forze dell’Ordine

La mancanza di supporto legale e sociale adeguato può aggravare queste conseguenze. Spesso, le vittime si sentono abbandonate e non sanno a chi rivolgersi per ottenere aiuto anche per il senso di imbarazzo che provano nel raccontare l’accaduto ad altri. In realtà, tuttavia, la prima cosa da fare quando ci si accorge di essere vittima di revenge porn è quella di affidarsi alle Forze dell’Ordine che ascolteranno senza giudicare e si metteranno al lavoro per risalire ai responsabili, indirizzando contemporaneamente la vittima all’opportuno percorso di supporto psicologico.

Ecco l’esempio di due casi di cronaca afferibili al revenge porn.

Cinque anni di carcere

“Dammi i soldi, o pubblico le tue foto intime”

Cinque anni di reclusione a un ventiquattrenne per estorsione e stalking. Accusato di diffamazione, tentata estorsione e stalking, il giovane è stato condannato la scorsa settimana dal tribunale a 5 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 600 euro. Nei suoi confronti, il giudice ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. A denunciare l’uomo, nel 2021, era stata la sua ex fidanzata, appena diciottenne all’epoca dei fatti. Secondo quanto emerso, non avendo accettato la fine della loro storia, lui aveva iniziato a insultare e minacciare la ragazza, coinvolgendo anche altre persone che la chiamavano ad ogni ora della notte e creando un profilo social fasullo per denigrarla. L’aveva anche minacciata di pubblicare foto in cui era nuda, se lei non gli avesse corrisposto una somma di denaro. Una brutta storia di revenge porn che ha avuto fine con la denuncia, il processo e la condanna del colpevole.

Il coraggio di denunciare

Ragazza minorenne si presenta in caserma con il papà

Vanessa (nome di fantasia), ancora minorenne, l’altro giorno si è presentata in Caserma con il papà per denunciare l’ex-fidanzato diciannovenne, riferendo di essere stata ricattata da quest’ultimo dopo la fine della loro storia d’amore. Dalle sue dichiarazioni, rilasciate alla presenza di una psicologa, è emerso che il giovane negli ultimi tempi aveva tormentato ripetutamente la ragazza chiedendole denaro per non pubblicare online alcuni video intimi che i due avevano girato nelle settimane precedenti. 

Determinante, in questo caso, il ruolo dei genitori che, una volta appreso l’accaduto dalla figlia in lacrime e imbarazzata, l’hanno subito convinta a recarsi dai Carabinieri per denunciare il fatto.

Ora per Vanessa la sfida più difficile è quella di tornare alla propria normalità, ritrovando sicurezza in sé stessa e fiducia negli altri.

I consigli del Maresciallo

Il revenge porn è un reato disciplinato dall’art. 612 ter del codice penale che punisce con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5.000 a 15.000 euro chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate. 

  • Ricordarsi  che se si ricevono  video e foto  sessualmente espliciti che ritraggono altre persone, la diffusione non autorizzata degli stessi costituisce anch’essa reato.
  • Non diffondere immagini e video personali tramite profili social e messaggi;  in particolare scambiare immagini intime con qualcuno, anche il proprio partner, può sembrare innocuo  ma è bene ricordarsi  però  che una volta condivise, se ne perderà il controllo e le immagini  potranno essere utilizzate  su gruppi di messaggistica istantanea, pubblicata su siti web o postate su social network.
  • Se ci si accorge che su internet circolano immagini sessualmente esplicite riguardanti la propria persona, è fondamentale chiedere aiuto e denunciare! Non bisogna vergognarsi ma capire che chi ha sbagliato è chi ha condiviso l’immagine.
  • Se sei vittima di revenge porn, è necessario conservare tutto ciò che può essere utile alle Forze di Polizia per identificare l’autore del fatto; pertanto è importante  non cancellare le chat in cui si viene minacciati o diffamati, le immagini e i video in cui si è ritratti in atteggiamenti intimi che vengono divulgati, l’ID del profilo con cui viene commesso il fatto e l’URL dei siti su cui i file multimediali vengono pubblicati.
  • È di fondamentale importanza chiedere aiuto. È bene parlarne con persone fidate e  contattare le forze di polizia per ricevere supporto e domandare informazioni chiamando  immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112 se ci si trova  in una situazione di pericolo.
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