Referendum Cgil: obiettivo raggiunto, stop alla raccolta firme in formato cartaceo

Il commento del segretario generale provinciale Diego Riva: oltre settemila le firme raccolte in provincia di Lecco

Referendum Cgil: obiettivo raggiunto, stop alla raccolta firme in formato cartaceo
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Referendum Cgil: obiettivo raggiunto. A livello nazionale dovevano essere raccolte mezzo milione di firme ma si è vicini al milione. Si è chiusa l'8 luglio la raccolta in forma cartacea mentre quella online continua fino al 25 luglio prossimo.

Referendum Cgil: obiettivo raggiunto, stop alla raccolta firme in formato cartaceo

I quattro quesiti referendari, ricordiamo, riguardavo tutti il lavoro e, come sottolinea la Camera del lavoro lecchese sul suo sito: "L’obiettivo della campagna è quello di abrogare alcune leggi che impediscono alle persone di avere un impiego stabile, dignitoso, tutelato e sicuro".

Come accennavamo, anche la Cgil di Lecco ha dato un importante contributo al superamento del mezzo milione di firme necessarie per indire il referendum nazionale: oltre 7mila le sottoscrizioni provenienti dalla nostra provincia, delle quali circa mille raccolte tramite la piattaforma online.

"Un traguardo - rimarca la Camera del lavoro lecchese - reso possibile dalla capillare presenza sul territorio della nostra organizzazione, non solo in termini di luoghi fisici ma anche di delegati aziendali e volontari pensionati che rappresentano la spina dorsale del sindacato. Siamo stati in grado di programmare in due mesi più di 60 banchetti nei mercati e negli eventi pubblici, oltre alle numerose assemblee nei luoghi di lavoro e nelle sedi territoriali gestite dallo Spi, il sindacato dei pensionati".

Il commento del segretario generale Diego Riva

“Il lavoro in Italia è troppo precario - ha sottolineato il segretario generale di Cgil Lecco Diego Riva - e i salari sono troppo bassi. Tre persone al giorno in media muoiono lavorando. Il sistema degli appalti e dei subappalti selvaggi è stato assunto come principale modello organizzativo da molte aziende private e pubbliche. È arrivato il momento di dire basta e di cambiare la realtà, per questo abbiamo deciso di mettere in campo un percorso referendario che permetta ai cittadini di avere voce in capitolo. La risposta è stata straordinaria e i numeri parlano chiaro: le persone vogliono un lavoro più stabile, dignitoso, tutelato e sicuro".

Nel suo intervento sul sito del sindacato Riva ricorda però che la "missione" non è ancora finita: "Nei prossimi mesi ci aspetta la seconda, forse quella più complicata: convincere gli italiani ad andare a votare la prossima primavera per cancellare definitivamente le leggi che hanno portato a un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Trattandosi di un referendum abrogativo è necessario raggiungere il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto, un obiettivo tutt’altro che scontato in un periodo di forte astensionismo elettorale".

 

 

 

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