Scatta l’allerta

Qualità dell’aria in peggioramento: Merate apre la stagione degli sforamenti

Superata la soglia di sicurezza: la nostra è tra le prime città lombarde a registrare livelli critici di ozono e altri inquinanti

Qualità dell’aria in peggioramento: Merate apre la stagione degli sforamenti
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Il nostro territorio finisce sotto i riflettori per il primo superamento dei limiti di ozono registrato nel 2025: i dati, rilevati dalla centralina di via Madonna di Loreto a Merate l'11 giugno, mostrano un peggioramento della qualità dell’aria, complice l’ondata di caldo e l’alta pressione stabile che da giorni interessa la Lombardia.

In città sono stati monitorati diversi inquinanti: IQA, PM10, PM2.5 e NO2. Al momento, i risultati sono da considerarsi provvisori, in attesa della validazione da parte dell’Unità Operativa Qualità dell’Aria. Si ricorda inoltre che i valori limite di PM2.5 e benzene si valutano su base annuale.

Indice di Qualità dell'Aria a Merate

 

Particulate Matter 2.5, ossia "polveri sottili", presenti a Merate

 

In parallelo, si segnalano superamenti diffusi della soglia di informazione per l’ozono (180 μg/m³ su media oraria) in tutta la regione, con picchi allarmanti:

Saronno (VA): 252 μg/m³
Cormano (MI): 250 μg/m³
La soglia di allarme (240 μg/m³) è stata oltrepassata localmente, facendo scattare l’allerta per la salute pubblica, soprattutto per bambini, anziani e soggetti vulnerabili.

Questo primo episodio stagionale mette in evidenza la necessità di monitoraggi costanti e misure preventive per contenere i rischi legati all’inquinamento atmosferico, specialmente in vista dell’estate.

Qualità dell'aria, le province con superamento della soglia di informazione

Tuttavia, vi è anche una provincia in cui i valori rivelare sono sotto la soglia, infatti a Sondrio si ha un massimo di 176 µg/m³ a Morbegno (sotto la soglia di informazione).

Evoluzione attesa

Con molta probabilità, nei prossimi giorni gli episodi ancora in corso continueranno per i prossimi giorni, fino al cambio atmosferico previsto nella giornata di domenica (fonte: Servizio Meteorologico di Arpa Lombardia).

Raccomandazioni sanitarie

Per ridurre gli effetti di questo inquinante fotochimico sulla salute, specialmente nei soggetti più a rischio come:

  • Bambini:  gruppo a più alto rischio per l’esposizione ad ozono, perché trascorrono gran parte del periodo estivo all'aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense. I bambini hanno anche maggiori probabilità di sviluppare fenomeni asmatici o altre malattie respiratorie.
  • Anziani: se sono in buona salute e fanno attività fisica all'aperto (sportiva o lavorativa) diventano un gruppo "sensibile" perché sono più esposti all'ozono rispetto alla popolazione meno attiva. L’esercizio fisico, infatti, può aumentare la frequenza respiratoria e quindi l’introduzione di sostanze inquinanti nei polmoni fino a 10 volte rispetto la situazione di riposo.
  • Persone con problemi respiratori (asma, broncopneumopatie croniche): tali malattie rendono i polmoni più vulnerabili agli effetti dell'ozono. Gli individui che si trovano in queste condizioni manifestano gli effetti dell'ozono prima e a concentrazioni più basse rispetto agli individui meno sensibili.
  • Persone con una particolare suscettibilità all'ozono: la reazione all'ozono è molto diversa da individuo ad individuo, per cui anche soggetti in buona salute possono risultare più suscettibili di altri. Questi individui manifestano danni da ozono in modo più marcato rispetto alla media della popolazione.

Dato che l’intensità degli effetti dell’ozono cresce con la durata dell’esposizione dell’individuo, è fortemente consigliato di limitare l’esposizione e limitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle ore 12.00 alle ore 16.00. E' suggerito limitare i lavori pesanti o le attività sportive nelle prime ore della mattina o in serata, quando i livelli di ozono saranno diminuiti.
Anche l’alimentazione nelle giornate di alti livelli di ozono ha una grande importanza. Una dieta ricca di sostanze antiossidanti può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo all’ozono ed è quindi consigliato, in questi periodi, l'assunzione di cibi che contengano tali sostanze. I cibi ricchi di antiossidanti sono principalmente frutta e verdura di stagione; per esempio, la vitamina C è disponibile in pomodori, patate, verdure a foglia verde, agrumi, fragole, meloni e tanto altro. La vitamina E in uova, avocado, noci, mandorle, olio di oliva, olio di arachidi e altro.
Tuttavia i soggetti che rientrano nelle categorie a rischio, e in generale per le persone anziane e per i bambini, è consigliabile apprendere questi suggerimenti anche con livelli di ozono inferiore alla soglia di informazione (180 μg/m3).

Danni alla vegetazione

Nono solo gli individui e le aree urbane sono a rischio sia dei precursori (NO2 e COV) che dell'ozono, ma anche  le grandi zone rurali e forestali sono soggette a questi gas, con conseguenti effetti negativi sulla vegetazione.
L’ozono provoca una riduzione della crescita delle piante e, ad elevate concentrazioni, clorosi e necrosi delle foglie. Il primo effetto visibile si manifesta sui cloroplasti che, dopo l’esposizione, assumono una colorazione verde chiara e si rompono facilmente, disperdendo la clorofilla nel citoplasma cellulare.
Le specie più sensibili all’ozono sono: il tabacco, gli spinaci, l’erba medica, l’avena, la segale, i fagioli, l’orzo ed il noce.

Comportamenti da adottare per la riduzione dell’inquinamento da ozono

Anche il singolo può concretamente contribuire a limitare la formazione di Ozono, cercando di:

  • Limitare l’uso dell’auto privata preferendo mezzi pubblici o il car sharing
  • Adottare una guida regolare e non aggressiva, mantenendo velocità costante (70-90 km/h).
  • Controllare regolarmente gli scarichi dei veicoli, soprattutto quelli più inquinanti.
  • Usare vernici ecologiche (a base d’acqua o ad alto secco).
  • Limitare l’uso di solventi e smacchiatori domestici.
  • Evitare accensioni di fuochi e barbecue, per ridurre le emissioni.

Ma cos'è l'ozono?

L'ozono (O₃), è un gas naturale che si forma nella stratosfera, lo strato dell'atmosfera terrestre che si estende dai 10-15 Km fino a 30 Km circa. La sua presenza è di fondamentale importanza per la vita sulla terra, in quanto forma uno strato protettivo in grado di filtrare le radiazioni ultraviolette (UV), potenzialmente cancerogene.

I gas inquinanti prodotti dall'uomo, come il Freon (CFC) (usato come propellente per le bombolette spray) e l'ossido di azoto (NO) (prodotto dai motori degli aerei) si propagano nella stratosfera e favoriscono la diminuzione dell'ozono, portando ad una riduzione dello strato di ozono stratosferico creando il cosiddetto “buco dell’ozono”.

Nella parte più bassa dell’atmosfera (troposfera) l'ozono, invece, è dannoso per la salute umana e per la vegetazione. L’ozono in troposfera è un'inquinante secondario, prodotto dalla reazione dell’ossigeno(O2) con il biossido di azoto (NO2) e il contributo dei composti organici volatili (COV), in presenza di forte irraggiamento solare e di elevate temperature. Quindi le concentrazioni di ozono sono nettamente più elevate nelle ore pomeridiane dei mesi estivi.

Caratteristiche di diffusione

Diversamente dagli inquinanti primari, che sono riscontrabili direttamente in prossimità delle sorgenti che li producono, l'ozono, si può formare a distanza di tempo ed in luoghi anche molto lontani dalle fonti di inquinamento primario e può, a sua volta, subire fenomeni di trasporto notevoli.

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