Qualità della vita: Lecco scala la classifica guadagna 24 posizioni in un anno
L'unico settore in cui arretriamo è quello di ambiente e servizi
Una bella rimonta, 24 posizioni in un anno che ci portano al 25esimo posto assoluto su 107 province italiane. Questo il risultato ottenuto da Lecco nella classifica sulla qualità della vita pubblicata dal Sole 24 ore, il più noto quotidiano economico italiano che abitualmente stila l'elenco aggiornato dei capoluoghi di provincia dove si vive meglio. Solo poche settimane fa una analoga classifica, quella realizzata da ItaliaOggi e dall'Università La Sapienza di Roma, aveva posizionato Lecco 32esima in classifica. A livello generale nel 2021 in vetta alla graduatoria del Sole 24 Ore troviamo Trieste seguita dalla provincia di Milano, Trento, Aosta.
Qualità della vita: Lecco scala la classifica guadagna 24 posizioni in un anno
Nel 2018 la provincia manzoniana, secondo il Sole 24 ore, era arrivata a sfiorare la top ten con un lusinghiero 12esimo posto, nel 2019 era discesa al 30esimo posto, lo scorso anno ancora un balzo all'indietro che relegava il Lecchese alla 49esima posizione e quest'anno invece una decisa risalita. Diversi gli indicatori presi in considerazione: da quelli prettamente economici come ricchezza e consumi, a quelli demografici come la natalità, continuando con ambiente, servizi, lavoro e sicurezza.
Come viene misurata la qualità della vita
Per ciascuno dei 90 indicatori, mille punti vengono dati alla provincia con il valore migliore e zero punti a quella con il peggiore. Il punteggio per le altre province si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi (1000 e 0). In seguito, per ciascuna delle sei macro-categorie di settore, si individua una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori, ciascuno pesato in modo uguale all'altro (1/90). Infine, la classifica finale è costruita in base alla media aritmetica semplice delle sei graduatorie di settore. Ma vediamo come si è posizionata Lecco.
Dove eccelle e dove invece Lecco è in fondo alla classifica sulla qualità della vita
Secondo le analisi del Sole Lecco eccelle sul fronte dell'emigrazione ospedaliera: ciò significa che sono pochissimi i lecchesi che vanno altrove per farsi curare. Male invece il posizionamento nel campo dei ristoranti: siamo al 104esimo posto su 107.
Ricchezza e consumi
In questo settore Lecco guadagna 19 posizioni ed è in assoluto 15esima in tutta Italia con un valore aggiunto pro capite cresciuto del 12% in un anno. Non solo ma siamo in assoluto quinti per Depositi bancari e sesti per Retribuzione media annua.
Affari e lavoro
Guadagna posizioni anche nel campo degli affari e lavoro la nostra provincia: è 22esima in assoluto recuperando 31 piazzamenti rispetto al 2020. Siamo settimi per tasso di occupazione, sesti per Imprese che fanno ecommerce, e 13esimi per Infortuni sul lavoro.
Giustizia e sicurezza
Lecco migliora il proprio posizionamento anche per quanto riguarda Giustizia e sicurezza. E' terza per reati legati agli stupefacenti e seconda per il nostro basso indice di litigiosità che prende in considerazione le cause civili iscritte ogni 100mila abitanti
Demografia e società
54 posizioni guadagnate in questo indicatore che ci vede primi assoluti per Acquisizioni di cittadinanza (Numero ogni 100 residenti stranieri). Come detto primeggiamo nella non emigrazione ospedaliera mentre per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita siamo 54esimi.
Ambiente e servizi
Quello dell'ambiente è l'unico settore che ci vede retrocedere rispetto allo scorso anno: siamo 86esimi in classifica a livello italiano perdendo addirittura 53 posizioni. Male l'indice del clima che ci vede 89esimi e che è misurato su 10 parametri tra cui soleggiamento, ondate di calore, umidità, eventi estremi, piogge. Male anche l'Energia elettrica da fonti rinnovabili che ferma alla 92esima posizione in classifica.
Cultura e tempo libero
Non primeggiamo nemmeno quest'anno (siamo 84esimi) ma guadagniamo 5 posizioni nel settore cultura. Sempre male il numero di librerie ogni 100mila abitanti (siamo 101esimi in classifica) e siamo addirittura in posizione 103 per la spesa dei Comuni nel settore culturale.