Punto nascite del Mandic "sospeso" per potenziare le altre attività rivolte alle future mamme
Lo hanno spiegato nella mattinata di oggi, lunedì 4 marzo 2024, i vertici dell'Asst di Lecco nel corso della conferenza stampa indetta per chiarire le dinamiche della chiusura
Il punto nascite dell'ospedale Mandic di Merate "sospeso" per potenziare le attività di pre e post parto. Lo hanno spiegato nella mattinata di oggi, lunedì 4 marzo 2024, i vertici dell'Asst di Lecco nel corso della conferenza stampa indetta per chiarire le dinamiche della chiusura.
Punto nascite del Mandic "sospeso" per potenziare il resto
La data da appuntarsi è quella del prossimo 11 maggio: quel giorno saranno trascorse le otto settimane in cui, per legge, il punto nascite dovrà garantire una sala parto pienamente attiva a qualsiasi partoriente si presenti di sua spontanea volontà. Due mesi a partire da lunedì prossimo, 11 marzo, quando diventerà effettivo quanto proposto lo scorso 20 dicembre dal Cpnr (Comitato percorso nascita regionale) alla direzione generale del Welfare lombardo e al suo assessore, Guido Bertolaso, cioè cessare l’attività delle sale parto meratesi in considerazione del vertiginoso crollo che hanno subito le nascite, passate dalle 533 del 2020 alle misere 193 dell’ultimo anno
Percorsi nascita intraospedalieri, attività ambulatoriali per le gravidanze fisiologiche ma anche per quelle a rischio, diagnosi prenatali, ecografie ostetriche, ecografie ginecologiche e screening. Tutto ciò che può essere considerato attività extra parto, gestito in connubio con i consultori territoriali, il Mandic continuerà a garantirlo.
«Una volta definiti i criteri che seguiremo per affrontare i prossimi due mesi, con l’assistenza al parto garantita com’è stato fino ad oggi, ci siamo concentrati su quello che sarà il futuro dell’attività sul presidio di Merate, in relazione anche agli ambiti territoriali e ai consultori - ha commentato la direttrice sanitaria Alessandra Grappiolo - Tengo a precisare che il punto nascita di Merate non verrà cancellato dall’assetto ospedaliero ma rimarrà in ogni caso una struttura accreditata».
Tecnicamente, ha aggiunto il direttore generale Marco Trivelli, si tratta infatti di «una sospensione senza termine temporale» più che di una chiusura.
«Qualora si dovessero ripresentare le condizioni di interesse da parte delle donne e di funzionamento per la struttura, un’eventuale riapertura non è da escludere – ha proseguito il direttore generale – Punteremo a lavorare tanto sul territorio, creare un humus per ripartire. Parlare di sospensione e non di chiusura non è un addolcimento verbale ma è realmente come stanno le cose».
Un percorso che passerà anche dalla scelta che faranno le risorse attualmente impiegate nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Mandic, assegnate alla Neonatologia.
Circa 30, ha spiegato il direttore generale, che negli ultimi due mesi hanno assistito appena due donne al momento del parto. «Continuando di questo passo è chiaro che qualcuno sia portato a pensare di andarsene per non deprimersi, per esprimere il proprio valore» ha commentato il dottor Trivelli.
Nei prossimi giorni l’Asst avvierà una serie di colloqui con ciascuna di queste figure (ostetriche e infermiere) per capire che intenzioni hanno. «Il mantenimento dei servizi che gravitano attorno a una gravidanza significa che le cose andranno rimodulate – ha spiegato il dottor Roberto Bellù, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Asst di Lecco – Questa riorganizzazione ci permetterà di ricollocare le risorse che abbiamo per porre ancora più attenzione su temi che non siano la nascita e in questo senso rinforzare l’attività».