Ben 181mila euro – 181.306 per la precisione – chiesti da Acinque come rimborso ai 12 Comuni del Meratese che hanno aderito al progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica, con Verderio come capofila.
Un ristoro “legittimamente richiesto stante il mancato avvio delle lavorazioni ed è in modo puntuale determinato dai maggiori costi energetici sostenuti dall’azienda stessa rispetto a quanto stabilito dal Piano Economico Finanziario”, come ha precisato l’azienda, intervenuta in seguito all’articolo del Giornale di Merate di questa settimana che ha raccontato in esclusiva la vicenda. “Non è stato possibile procedere con la sostituzione delle vecchie lampade con i led, che garantiscono maggior resa a fronte di minori consumi. Acinque Tecnologie sottolinea inoltre che il progetto definitivo della riqualificazione della rete di illuminazione pubblica nei 12 comuni del Meratese è stato approvato senza eccezioni e che al committente stesso competeva indicare le autorizzazioni necessarie; quando è stato successivamente rappresentato il tema, l’azienda ha presentato stralci di progetti che non necessitavano di autorizzazione poiché non soggetti a vincoli (che avrebbero interessato l’85% delle lavorazioni), su cui tuttavia non è stata ricevuto il via libera” prosegua la nota della società.
Progetto illuminazione, i Comuni devono pagare 180mila euro di “rimborso”
Quella del maxi progetto dell’illuminazione pubblica è un’iniziativa di cui si discute ormai da 10 anni, ma che per il trascinarsi di questioni giuridiche legate a un ricorso al Tar era stata presentata ufficialmente solo un anno fa, in Villa Gallavresi a Verderio.
Ora, però, la società ha chiesto un rimborso ai Comuni interessati: se da un anno, infatti, è proprio l’azienda ad occuparsi della gestione e della manutenzione dei punti luce sul territorio dei Comuni aderenti al progetto, la vecchia illuminazione pubblica non è ancora stata sostituita con i nuovi led previsti per rendere gli impianti più efficienti e sostenibili e di conseguenza meno costosi. Un’illuminazione con sistemi Smart City, come aveva spiegato la società un anno fa in Villa Gallavresi, che però è rimasta in stand by, non permettendo ad Acinque di registrare il risparmio previsto.
Proprio per questo ha chiesto un rimborso ai 12 Comuni interessati, ovvero Airuno, Brivio, Cernusco Lombardone, Colle Brianza, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Montevecchia, Osnago, Paderno d’Adda, Santa Maria Hoè e Verderio.
Stando a quanto riferiscono alcuni sindaci interessati, a loro avviso il problema sarebbe stato creato prima dalla stessa società, che al momento di stendere il progetto non avrebbe chiesto l’autorizzazione paesaggistica necessaria per tutta l’area del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone e per alcune zone di Brivio. Una versione ovviamente contestata da Acinque.
Al momento di approvare il progetto, però, Il Comune di Verderio, che come detto è Ente capofila, non avrebbe notato l’assenza dei documenti necessari, finendo per dare l’ok a un progetto incompleto, che di conseguenza ha portato a un importante ritardo nell’installazione della nuova illuminazione.
Per aggirare il problema, sembrerebbe che ora l’intenzione dei Comuni – che a quanto si è capito dovranno obbligatoriamente risarcire Acinque – è quella di procedere che l’installazione dei nuovi punti luce led nelle zone stradali, dove non è richiesta l’autorizzazione paesaggistica, lasciando gli altri punti luce in stand by fino a quando non si avranno tutti i documenti necessari per procedere. Nulla di certo, però, riguardo le tempistiche per un’opera che si trascina già da 10 anni e che rischia di essere ancora lontana dalla conclusione a causa di questo «inciampo» tutt’altro che indifferente.
La spesa, che come detto complessivamente ammonta a circa 181mila euro, è stata suddivisa fra i 12 Comuni in base al numero di punti luce presenti sul territorio di ognuno.
A dover versare la cifra maggiore è Osnago, con un rimborso richiesto di quasi 27mila euro, a cui segue proprio Verderio, per circa 21mila euro, e a scalare Cernusco Lombardone (circa 17.500 euro), Lomagna (circa 17mila euro), Brivio (circa 16mila euro), Airuno (circa 12mila euro), Montevecchia (circa 9.700 euro), Colle Brianza (circa 8mila euro), Imbersago (circa 7.800 euro), La Valletta Brianza (circa 7mila euro), Santa Maria Hoè (circa 4mila euro) e Paderno d’Adda (circa 500 euro).
Le precisazioni di Acinque: “Ristoro legittimamente richiesto”
“Il ristoro economico è stato legittimamente richiesto stante il mancato avvio delle lavorazioni ed è in modo puntuale determinato dai maggiori costi energetici sostenuti dall’azienda stessa rispetto a quanto stabilito dal Piano Economico Finanziario – ha precisato l’azienda tramite l’ufficio comunicazione – Non è stato infatti possibile procedere con la sostituzione delle vecchie lampade con i led, che garantiscono maggior resa a fronte di minori consumi. Acinque Tecnologie sottolinea inoltre che il progetto definitivo della riqualificazione della rete di illuminazione pubblica nei 12 comuni del Meratese è stato approvato senza eccezioni e che al committente stesso competeva indicare le autorizzazioni necessarie; quando è stato successivamente rappresentato il tema, l’azienda ha presentato stralci di progetti che non necessitavano di autorizzazione poiché non soggetti a vincoli (che avrebbero interessato l’85% delle lavorazioni), su cui tuttavia non è stata ricevuto il via libera”.