Profughi ucraini: mano tesa anche sul fronte legale
Micol Missana: "In una task force europea con 170 professionisti, ben 111 sono quelli italiani"

Dopo l’Ordine degli avvocati di Lecco, scendono in campo per l’Ucraina anche 170 giovani avvocati europei. Solo qualche giorno fa, era stato diramato dall’Ordine di Lecco un appello per raccogliere nominativi di professionisti del Foro Lecchese che volessero mettersi a disposizione per aiutare i profughi ucraini nello sbrigo delle pratiche burocratiche che si troveranno ad affrontare, dalla richiesta dello status di rifugiato alla ricerca di un alloggio, o dal ricongiungimento famigliare alle cure sanitarie.
Profughi ucraini: mano tesa anche sul fronte legale
L’iniziativa da seguito a quanto espresso dal Consiglio Nazionale Forense, di concerto con le Avvocature Europee aderenti al CCBE, Consiglio degli Ordini Forensi Europei che ha deciso di intraprendere un’azione concreta a sostegno dei profughi mediante l’individuazione di “Contact Point” presso gli Ordini circondariali, che possano offrire un servizio di supporto ai cittadini ucraini che intendono rifugiarsi in Italia.
La risposta lecchese è stata fin da subito ottima con 14 professionisti che in poche ore hanno aderito all’iniziativa, tra questi anche Micol Missana, giovane avvocato e presidente di Aiga Lecco (Associazione italiana giovani avvocati): “Come avvocato lecchese - commenta - ho voluto dare la mia disponibilità a fornire il supporto professionale, insieme ad altri 13 colleghi, per aiutare i cittadini ucraini che arriveranno nel nostro territorio. Nei prossimi giorni, verrà predisposto un “contact point”, ancora in fase di definizione e che dobbiamo ancora capire come gestire. Siamo al lavoro e nei prossimi giorni dovrebbero esserci degli incontri e potremo capire meglio il da farsi”.
Lecco ma non solo: dopo l’appello Lecchese anche Aiga Lecco, di cui Micol Missana è presidente, è scesa in campo non solo a livello italiano ma anche a livello europeo: “Come associazione, abbiamo partecipato attivamente alla stesura di una lista di giovani avvocati europei che si occuperanno dell’emergenza profughi in tutta Europa”.
Iniziativa, quest’ultima, che ha riscosso una forte adesione soprattutto in Italia: “Il dato che fa riflettere - spiega la presidente - è che in una task force europea con 170 professionisti, ben 111 sono quelli italiani. È un dato importantissimo, che si rispecchia anche in un Foro piccolo come quello di Lecco, che si è dimostrato in prima linea in maniera di Immigrazione e diritti umani con ben 14 avvocati. Si tratta veramente di un numero molto alto”.
Un risultato importante quello raggiunto, sintomo di come l’avvocatura italiana e quella lecchese siano molto sensibili alla materia “umanitaria”, aspetto da sottolineare e per niente scontato.
Luca de Cani