Botta e risposta

Ponte San Michele, Cocchi replica agli ex sindaci di Paderno: "C'è chi ne preferisce uno chiuso a uno aperto"

L'assessore di Calusco incalza: "Abbiamo già perso troppo tempo: il 2030 è qui dietro l’angolo"

Ponte San Michele, Cocchi replica agli ex sindaci di Paderno: "C'è chi ne preferisce uno chiuso a uno aperto"
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"Ora è chiaro: c’è chi preferisce un ponte chiuso ad uno nuovo". Non si è fatta attendere la replica dell'assessore di Calusco d'Adda e consigliere provinciale bergamasco Massimo Cocchi alla nota degli ex sindaci di Paderno d'Adda Valter Motta e Renzo Rotta sulla vicenda della cancellazione della candidatura all'Unesco del Ponte San Michele.

Ponte San Michele e Unesco, Cocchi risponde ai padernesi

Alle dure parole diffuse nel tardo pomeriggio dagli ex primi cittadini, l'assessore di Calusco ha replicato ribadendo la sua posizione e quella dell'Amministrazione di Calusco d'Adda. La pubblichiamo integralmente qui sotto.

Vedo diverse polemiche, anche di persone che non erano presenti alla riunione di mercoledì con il ministro Salvini, che pongono domande alle quali è già stata data una risposta, eccole:
1. è stato chiaramente detto dall’assessore regionale Terzi che la candidatura UNESCO ostacolava la realizzazione di qualsiasi soluzione alternativa al San Michele, anche di quella distante e solo ferroviaria;
2. è stato subito chiarito che gli altri paesi coinvolti (Germania, Francia e Portogallo) potranno continuare nella candidatura UNESCO;
3. successivamente alla realizzazione del nuovo ponte, potremmo ripresentare anche la nostra candidatura (eventualmente anche per il nuovo ponte che sarà un’opera d’arte moderna).
Certamente anche per noi è un sacrificio rinunciare alla candidatura (io stesso sono stato in Germania a firmare insieme all’Assessore di Fonso il primo protocollo).
Calusco ha semplicemente scelto il male minore: tra un vecchio ponte (chiuso) patrimonio dell’umanità e uno nuovo e moderno, abbiamo condiviso la scelta (NON NOSTRA) al diritto alla mobilità.
È inutile che vengono gettate accuse, più o meno velate, di giochi politici per danneggiare una parte di quelle coinvolte: gli unici danneggiati dall’assenza del Ponte sarebbero i cittadini!!
Nel mio intervento ho chiaramente espresso che il contesto ha una rilevanza importante che travalica Calusco e Paderno, ma riguarda la Brianza e l’Isola, con la certificata necessità di opere di viabilità per migliorare la situazione attuale e che si verrà a creare.
Anche l’assessore Terzi, da sempre consapevole e attenta ai problemi di viabilità, ha proposto un tavolo permanente di confronto e anche l’eventuale possibilità di realizzare il nuovo ponte con limitazioni per non andare a peggiorare la situazione viabilistica.
Chiaramente ribadisco, ancora una volta, il mio entusiasmo per la fase in cui siamo arrivati: finalmente si partirà con la progettazione del nuovo ponte, senza ostacoli derivanti dalle stringenti normative italiane (per quanto assurde e sbagliate possano sembrare).
Abbiamo già perso troppo tempo: il 2030 è qui dietro l’angolo e, per quanto mi riguarda, non mi assumerò - nemmeno in parte - la responsabilità di lasciare migliaia di cittadini senza un nuovo ponte, rischiando di mettere in ginocchio attività e famiglie.
Ora è chiaro: c’è chi preferisce un ponte chiuso ad uno nuovo.
Massimo Cocchi, assessore di Calusco d'Adda e consigliere provinciale

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