Merate-Oggiono

Piscine chiuse, Fallimento Gestisport: i sindaci scrivono a Draghi e a Fontana

"Vogliamo porre la massima attenzione alle famiglie creditrici che hanno già speso risorse più o meno ingenti per abbonamenti, corsi e utilizzo degli impianti stessi e che oggi si ritrovano con il grave peso sulle spalle che questo fallimento ha lasciato sulle famiglie stesse"

Piscine chiuse, Fallimento Gestisport: i sindaci scrivono a Draghi e a Fontana
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"Vogliamo porre la massima attenzione alle famiglie creditrici che hanno già speso risorse più o meno ingenti per abbonamenti, corsi e utilizzo degli impianti stessi e che oggi si ritrovano con il grave peso sulle spalle che questo fallimento ha lasciato sulle famiglie stesse". È uno dei passaggi della missiva che, negli scorsi giorni, 10 Amministrazioni Comunali coinvolte dal fallimento Gestisport hanno inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, chiedendo loro di adottare soluzioni e fornire risorse a favore di un settore così strategico dal punto di vista sociale, che purtroppo rischia il default.  A sottoscrivere l’appello sono stati  anche  primi di Merate Augusto Massimo Panzeri e  Oggiono Chiara Narciso considerato che le strutture natatorie dei due paesi infatti sono chiuse ormai dallo scorso 7 gennaio.  Insieme a quelle dei due sindaci lecchesi in calce alla lettera hanno apposto la firma anche i primi cittadini di  San Donato Milanese, Bresso, Carugate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Jerago con Orago, Lainate e Voghera.

Piscine chiuse, Fallimento Gestisport: 10 Sindaci scrivono a Draghi e a Fontana

Dopo avere tentato un concordato preventivo in continuità con l’obiettivo di risanare l’azienda senza interrompere l’erogazione dei servizi, tutti gli amministratori comunali infatti, per effetto della sentenza di fallimento, si sono trovati nelle medesime condizioni, attivandosi fin da subito per "ricercare un nuovo gestore che possa da un lato assicurare la riapertura degli impianti e quindi la fruibilità ai cittadini delle strutture (a Merate sembra siano 10 al momento gli interessati), e dall’altro assorbire la massima parte possibile dei dipendenti coinvolti dal fallimento, evitando di aggravare le situazioni di disagio economico delle famiglie".

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Nel rivolgersi ai rappresentanti delle istituzioni, i Sindaci hanno espresso il timore condiviso che gli interventi a sostegno del settore, di fronte alle criticità generate dalla pandemia e dal caro energia, possano "non essere sufficienti al ritrovamento di un equilibrio economico-finanziario delle concessioni da parte dei gestori, compresi quelli che andranno ad occuparsi delle nostre piscine".

L'attesa e sperata riapertura

"Questa preoccupazione – conclude la lettera dei Sindaci – ci porta a invitarVi a trovare ulteriori soluzioni e risorse a favore di un settore che rischia il default, con tutte le conseguenze sociali che ne deriverebbero». E’ stato importante condividere con gli altri colleghi Sindaci questa problematica che ci accomuna e promuovere insieme questa iniziativa, al fine di sollecitare gli Enti sovraordinati a trovare innanzitutto risposte rapide alle centinaia di lavoratori coinvolti ed alle moltissime famiglie vittime del fallimento, nonché di favorire le condizioni per poter individuare nuovi gestori che assicurino la riapertura degli impianti natatori delle nostre Comunità e la loro fruibilità".

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