LA VALLETTA BRIANZA

Perego: un paese, un cognome

Lo scopo dell’evento è quello di risalire all’origine del cognome Perego, di cui Perico è la variante che deriva dalla pronuncia del dialetto bergamasco

Perego: un paese, un cognome
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«Con le nostre ricerche permettiamo al territorio di rivivere e facciamo “danzare la storia”». Sono le parole di Stefano Perico, vicepresidente dell’Associazione genealogica lombarda, che insieme alla socia del sodalizio Lara Perego ha organizzato l’evento «Perego: un paese, un cognome», che si svolgerà presso l’antica chiesa dell’omonima località di La Valletta sabato 1° ottobre a partire dalle 16.

Perego, la singolare e accattivante iniziativa

Lo scopo dell’evento, che sarà moderato dallo stesso Perico e da Laura Perego e che farà emergere il risultato di anni di studio da parte degli organizzatori, è quello di risalire all’origine del cognome Perego, di cui Perico è la variante che deriva dalla pronuncia del dialetto bergamasco.

Le parole di Perico

«Con altri soci dell’associazione o comunque con altri Perego e Perico non iscritti, siamo alla ricerca del nostro antenato comune e, se le prove documentali non potranno confermarlo, lo proveremo scientificamente attraverso il test del Dna che verrà confrontato tra tutti i soggetti partecipanti a questo progetto – ha raccontato Perico, che già in passato ha raccontato nel suo libro «Come una foglia» la storia di un altro cognome, quello dei Donadoni - Il programma inizia con una visita guidata nel nucleo storico del borgo, un tempo feudo di questa casata e quindi luogo natio del nostro cognome. Subito dopo i doverosi ringraziamenti rivolti verso gli enti e le istituzioni che ci hanno patrocinato, inizieranno numerosi interventi tenuti da preparatissimi esperti di genealogia, storia locale, araldica e genetica. Non mancheremo di descrivere l’albero genealogico e di illustrare lo stemma dei Perego presente all’interno del cortile del palazzo appartenuto al valoroso Cavaliere Luca Perego detto Pozzo. Proseguiremo poi raccontando la lunga e travagliata storia della salma di Leone Da Perego, il primo frate francescano a diventare Arcivescovo di Milano del XIV secolo. Chiuderemo la serata spiegando l’importanza del Dna a sostegno dei nostri studi e raccoglieremo adesioni da parte di tutti i Perego e Perico che desiderano proseguire queste ricerche insieme a noi. Ovviamente non mancheranno anche colpi di scena e particolari interventi a sorpresa per stupire tutti i partecipanti e, per finire, un piccolo rinfresco che la generosa Associazione Pelagus, oltre ad ospitarci, ci offrirà».

Un evento molto supportato

Un evento molto ricco, dunque, e come tale ha ricevuto il supporto di molti enti: la Provincia di Lecco, l’Unione della Valletta, la Confédération internationale de généalogie et d'héraldique, l'Istitut International d'études généalogiques et d'histoire des familles, la parrocchia di Perego e Rovagnate e il Gruppo storico «Arturo Gelmi» di Pontida.

I relatori saranno Alessandro Pina, dottorando in Storia dell'architettura all’università di Venezia, Massimo Cogliati e Lorenzo Brusetti, storici della Brianza e gestori del canale Youtube di storia lombarda Bru.Co, Marco Brivio, genealogista successorio, Pier Felice Degli Uberti, presidente della Confédération internationale de généalogie et d'héraldique, dell’International commission for orders of chivalry, nonché presidente dell’Istituto araldico genealogico italiano, Piero Airaghi, ex ispettore onorario alla Sovrintendenza delle antichità e monumenti, Massimiliano Sana, genetista e presidente dell’Associazione Genealogica Lombarda, e Ugo Perego, professore universitario di Genealogia genetica.

«Per noi si tratta di una passione, ma per molte persone è l’occasione di ricostruire la propria storia familiare – ha concluso Perico – Si tratta anche di un esercizio di umanità e fratellanza: spesso nella ricostruzione degli alberi genealogici emergono parentele inaspettate e storie meravigliose. Scoprire le ramificazioni delle nostre famiglie significa ricostruire anche la nostra storia personale, ci inserisce come individui nel flusso della storia. Come dicevo, è un modo per far rivivere il passato, che da studenti abbiamo studiato a memoria magari solo per prendere un bel voto. Studiando la genealogia si capisce più da vicino che cosa hanno significato le guerre, la peste, le invasioni: scopriamo che ogni grande avvenimento storico ci ha riguardati da vicino».

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. «Siamo contenti del fatto che l’iniziativa stia riscontrando un notevole successo – ha concluso Perico – Speriamo di intercettare sempre più interesse e che molte persone decidano di prendere parte al nostro progetto. È un’opportunità per scoprire le proprie radici famigliari e conoscere la propria storia».

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