Dopo le polemiche

Parco del Curone, Giovanni Zardoni eletto presidente

Il neo eletto ha incassato 6 voti a favore e 7 astenuti, tutti i Comuni di centrosinistra

Parco del Curone, Giovanni Zardoni eletto presidente
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E' Giovanni Zardoni, come del resto era nelle previsioni, il nuovo presidente del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. E' stato eletto con 6 voti a favore e 7 astenuti. Un'elezione, alla terza votazione  perché per le prime due occorreva una maggioranza qualificata, che è stata accolta con un applauso dai presenti a Cascina Butto di Montevecchia. Zardoni succede a Marco Molgora, dimessosi tre settimane fa.

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Parco del Curone, Giovanni Zardoni eletto presidente

Il primo a prendere la parola nella riunione della Comunità di questa sera, lunedì 16 dicembre 2024, è stato il sindaco di Cernusco Lombardone Gennaro Toto: "Io ho candidato Giovanni Zardoni, procediamo alla votazione".

Pronta la risposta del sindaco di Missaglia Paolo Redaelli, che ha parlato a nome dei sette Comuni retti dal centrosinistra: "Noi - ha detto - abbiamo deciso di astenerci sull'elezione di Zardoni". Poi ha letto una dichiarazone: "Con senso istituzionale abbiamo deciso di essere presenti a questa riunione per raggiungere la validità della seduta, dato che rappresentiamo la maggioranza degli Enti. Volevamo confermare Marco Molgora, eravamo convinti perché ha lavorato bene nel rispetto del mandato e delle disposizioni normative. Ha lavorato bene anche secondo chi nei fatti poi non l'ha votato".

Sempre Redaelli, a nome degli esponenti del centrosinistra: "Con senso di lealtà e competenza riteniamo che Molgora  avrebbe potuto farsi portavoce delle istanze che oggi stanno emergendo. La minoranza dei Comuni raggiunge una risicata maggioranza grazie alla Provincia, spesso assente. Ci auguriamo che a questo punto, avendo scelto Zardoni, la Provincia sia presente, sarà responsabilità sua se sarà un mandato fragile. Da oggi dobbiamo lavorare su uno Statuto che non ha tenuto conto della decisione di una maggioranza di Enti. Astenerci non vuol dire che voteremo sempre contro, ma che faremo sentire la nostra voce ogni volta che non saremo d'accordo. Lavoreremo accanto al nuovo presidente tenendo uno sguardo al futuro, affinché vengano rispettati i regolamenti".

Quindi la votazione, con l'elezione di Zardoni ma l'astenzione del centrosinistra. Il neo presidente prenderà ufficialmnte le redini del Parco dopo il primo Consiglio di gestione e dopo la verifica dei criteri che ne potrebbero impedire l'eleggibilità, su richiesta del sindaco di Missaglia Paolo Redaelli.

Presente un pubblico numeroso

Alla riunione della Comunità del Parco erano presenti i sindaci dei vari Comuni ad eccezione di Viganò, rappresentato dal consigliere Giuseppe Cogliati, Olgiate Molgora con il vicesindaco Matteo Fratangeli e Osnago, rappresentato dal consigliere delegato al Parco Davide Castellazzi. Ha presieduto la seduta il consigliere anziano Mario Ghezzi, davanti a un pubblico numeroso dove sedeva anche il presidente in pectore Giovanni Zardoni.

Il Consiglio di gestione

paolo belletti, Silvia Sesana, giulio facchi, Giovanni Zardoni
Gli esponenti del Consiglio di gestione  presenti lunedì sera; da sinistra: Paolo Belletti, Silvia Sesana, Giulio Facchi e il presidente Giovanni Zardoni

Sempre stasera si è appreso che la Regione non ha ancora nominato il componente che le spetta di diritto nel Consiglio di gestione, ma lo farà entro fine anno. Componente in rappresentanza delle associazioni professionali e agricole, è Valerio Galbusera come era nelle previsioni.

Nelle previsioni anche il fatto che il sindaco di Sirtori Matteo Rosa proponesse Paolo Belletti, seduto tra il pubblico, già delegato di Rosa nel Parco, "E' persona seria, valida e competente", l'ha presentato il primo cittadino sirtorese.

Poi ha preso la parola il sindaco di Merate Mattia Salvioni che ha proposto Silvia Sesana, assessore all'Ambiente a Merate, mentre il sindaco Redaelli di Missaglia ha proposto Giulio Facchi.

Divergenza fra i Comuni di centrodestra

Qui si è verificata una divergenza di vedute nel centrodestra. Il sindaco di Cernusco Lombardone Gennaro Toto ha infatti annunciato la sua astensione: "Mi asterrò dal votare la lista, non si è riusciti a trovare la maggioranza sul presidente, questa lista è a indirizzo politico e non lo trovo corretto per chi si è messo in discussione. Si era detto altro, ma vedo che gli accordi vengono regolarmente disattesi".

Il sindaco di Cernusco Lombardone Gennaro Toto con il neo presidente del Parco del Curone e di Montevechia Giovanni Zardoni

Diversa la posizione del sindaco di Monteveccia Ivan Pendeggia: "Io sono a favore perché credo che l'interesse del Parco sia superiore all'interesse di schieramento, non siamo in molti a pensarla così e si è visto nell'astensione sul presidente. Sostenere Zardoni e accettare l'altro candidato nel Consiglio di gestione è un tentativo vero di collaborazione e distensione".

Pendeggia è stato ringraziato dal sindaco di Missaglia Redaelli: "Anche io voterò a favore di questa lista, più o meno condivisa. Ci sono voluti due mesi, io ho fatto un passo indietro per avere questa lista, e lo stesso ha fatto Pendeggia e so che gli è costato".

Il riferimento di Redaelli è alle candidature di Alberto Bassani per Missaglia e Mariella Nicastro per Montevecchia, che non sono andate in porto.

Alla fine il voto per il Consiglio ha visto una quasi unanimità, tutti a favore con la sola astensione di Toto. Un'elezione accolta da un applauso, così come era avvenuto per Zardoni.

Gli altri incarichi

Sergio Limonta e Luigi Maggi sono i rappresentanti selezionati "per la partecipazione ai lavori della comunità del Parco", il primo è stato scelto dalle attività venatorie e pescatorie, il secondo dalle associazioni ambientaliste.

Le attività di promozione non hanno nominato nessuno, invece quelle turistiche non hanno trovato un accordo e  quindi nomineranno il loro rappresentante più avanti.  Tutti d'accordo sulla conferma di  Enrico Panzeri come revisore dei conti.

parco montevecchia e valle curone

Alla fine Ghezzi, che presiedeva la seduta, ha ringraziato tutti e fatto  i complimenti: "E' stata una piccola lezione di democrazia, tutti hanno fatto un passo indietro e questo ci consente di fare un passo avanti. Ringrazio Molgora e in bocca al lupo a Zardoni, chi c...o te l'ha fatto fare?"

A microfoni spenti Belletti ha voluto  ringraziare il presidente uscente Marco Molgora: "Lo stimo molto, abbiamo lavorato bene insieme, è stato un ottimo presidente".

Il discorso di Zardoni: "Rassicuro sulla tutela del Parco che è davanti a tutto"

Nel breve intervento post votazioni il neo presidente Giovanni Zardoni ha ringraziato tutti gli Enti che gli hanno dato fiducia, dicendosi dispiaciuto per chi si è astenuto, ma confidando di avere una votazione più ampia quando presenterà le linee programmatiche del Parco.

Zardoni ha detto poi che non si aspettava che il suo nome fosse considerato divisivo dopo tanti anni spesi nel Parco, "Ne prendo atto ma vado oltre". Ha quindi ringraziato le persone "che mi sono state vicine in questo mese difficile".

L'intervento del neo presidente Giovanni Zardoni

Quindi ha detto: "Io sono per un Parco di comunità, una comunità unita che sappia di avere un Parco così importante, perchè   questo territorio possa concorrere allo sviluppo e alla tutela di quest'area ancora di più di quanto fatto negli ultimi 40 anni. Non si viva il Parco come un censore".

Poi il passaggio forse più importante: "Rassicuro sulla tutela, visto che si sono scritte tante cose, perché la tutela del Parco è davanti a tutto", ricordando anche il suo impegno passato contro le trivellazioni nel territorio protetto del Parco. Ha poi  sottolineato di aver incontrato le associazioni ambientaliste che hanno promosso la petizione a salvaguardia del Parco. L'ultimo grazie alla Guardie ecologiche volontarie delle quali è stato coordinatore fino ad oggi, salvo preannunciare le imminenti dimissioni. Un discorso salutato da un fragoroso applauso.

La petizione prosegue

La petizione lanciata da Luigi Panzeri, presidente dell'associazione Monte di Brianza, alla quale ha fatto riferimento Zardoni,  ha intanto superato le 3.200 firme. L'intento dei promotori è chiaro: "Che l'Amministrazione del Parco non diventi terreno di conquista dei partiti e che gli interessi economici di pochi non prevarichino su quelli della maggioranza delle persone che hanno a cuore questo territorio".

 

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