Parco Adda Nord, approvato dalla Giunta Regionale il Piano di Indirizzo Forestale
Rappresenta uno strumento di indirizzo per la gestione del patrimonio forestale dell'area protetta.
La Giunta Regionale ha approvato lo scorso 24 gennaio il Piano di indirizzo forestale (PIF) del Parco Adda Nord.
Parco Adda Nord, approvato dalla Giunta Regionale il Piano di Indirizzo Forestale
Il Piano, che costituisce Piano di settore dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale delle Province di Bergamo, Lecco, Milano, Monza e Brianza e che sostituisce il Piano di settore Boschi del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, vuole essere un concreto strumento di indirizzo per la gestione e valorizzazione del patrimonio forestale del Parco.
Ha una durata indefinita, ma può essere periodicamente aggiornato mediante procedure di rettifica, modifica o variante.
Il piano di indirizzo forestale costituisce uno strumento di analisi e di indirizzo per la gestione e la valorizzazione dell’intero territorio forestale a esso assoggettato, di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale, di supporto per la definizione delle priorità nell'erogazione di incentivi e contributi e per l’individuazione delle attività selvicolturali da svolgere.
Semplificazioni per i cittadini
Nei riguardi dei cittadini e degli utenti in generale, all’approvazione del Piano di Indirizzo Forestale conseguono una semplificazione procedurale delle pratiche e tempistiche per l’autorizzazione dei tagli colturali boschivi nel territorio del Parco regionale, nonché la possibilità di accesso a fonti di finanziamento destinate al territorio soggetto a pianificazione forestale.
I modelli selvicolturali definiti dal Piano vincolano gli enti per il rilascio di autorizzazioni e pareri, i professionisti per gli elaborati progettuali, nonché le imprese boschive e i consorzi forestali per i rispettivi interventi.
Il Parco Adda Nord ha una superficie pari a 8.980 ettari di cui 1.920 a parco naturale. Circa il 20% della sua superficie è ricoperta da foreste (1.798 ettari) costituite per la maggior parte da formazioni antropogene quali robinieti misti, pioppeti e rimboschimenti di latifoglie autoctone. Seguono in termini di rappresentatività percentuale i castagneti e in misure minori carpineti, querceti, orno-ostrieti, saliceti e formazioni di pioppo, alneti, aceri-frassineti e aceri-tiglieti.
Gli obiettivi
Gli obiettivi generali del Piano di Indirizzo Forestale riguardano in particolare la buona gestione del bosco (conservazione attiva), il miglioramento del bosco, la prevenzione del dissesto e la sicurezza dei visitatori. E ancora la ricostituzione dei boschi degradati, il miglioramento del paesaggio naturalistico-forestale, la costituzione di ambiti di eccellenza naturalistico-forestale, la conservazione e tutela dei sistemi boscati, la riqualificazione del bosco e infine il miglioramento della connessione est-ovest
Duplice importanza
«L’importanza di aver portato a compimento, come Consiglio di Gestione, l’intero iter di questo Piano è duplice - ha sottolineato il consigliere Luigi Esposito con la delega, tra le altre, proprio al Piano d’Indirizzo Forestale. Da un lato semplifichiamo tutta quella parte burocratica e normativa per quanto riguarda i tagli colturali boschivi con notevoli vantaggi per l’utenza interessata. E dall’altra permetterà a noi, come ente Parco, di intervenire in maniera più mirata e quindi approfondita nella gestione del patrimonio boschivo essendo il Pif uno strumento appositamente cucito su misura rispetto alla realtà territoriale della nostra area protetta» dichiara il consigliere Luigi Esposito con la delega, tra le altre, proprio al Piano d’Indirizzo Forestale.