I religiosi di Casatenovo

Papa Leone XIV raccontato dal “collega” monsignor Galbusera: “Un pastore in mezzo alla gente”

Monsignor Gaetano Galbusera, 84 anni, casatese di Valaperta, rivela alcuni aspetti del nuovo Papa Leone XIV

Papa Leone XIV raccontato dal “collega” monsignor Galbusera: “Un pastore in mezzo alla gente”

«Una personalità mite, un pastore che “sente di pecora” perché sta in mezzo alla gente, un uomo di governo capace di mediare e una figura dalla forte spiritualità».

E’ con questi quattro aspetti che monsignor Gaetano Galbusera, 84 anni, casatese di Valaperta, rivela alcuni aspetti del nuovo Papa Leone XIV. Lui, salesiano, di Robert Francis Prevost è stato a tutti gli effetti un «collega», perché entrambi sono stati vescovi in Perù negli stessi anni: il primo a Pucallpa fino a pochi mesi prima della pandemia (si è poi trasferito a Milano, dove vive ancora oggi), il futuro pontefice a Chiclayo, fino al 2023, prima di trasferirsi a Roma dove è stato nominato cardinale da Francesco.

Papa Leone XVI raccontato dal “collega” monsignor Galbusera: “Un pastore in mezzo alla gente”

«Chi è in Italia non riesce a capire fino in fondo cosa vede e cosa fa un vescovo in alcuni Paesi del mondo – racconta monsignor Galbusera – perché la vita in missione in fondo è uguale per tutti. Prevost l’ho conosciuto bene, perché inevitabilmente, essendo entrambi vescovi nello stesso Paese, abbiamo vissuto numerosi momenti di incontro e di confronto: è un uomo semplice, a tratti riservato, quasi schivo, ma che sa essere anche molto ironico e divertente. Una persona con cui ho parlato di tutto negli anni in cui l’ho frequentato, anche di sport, di cui è grande appassionato come del resto stanno raccontando in molti in questi giorni».

Un prete, divenuto vescovo, poi cardinale e ora pontefice, con una grande attenzione agli ultimi: «Pur nella sua riservatezza di carattere, non è mai stato distaccato nei confronti di quelli che Papa Francesco provocatoriamente chiamava gli “scarti” dell’umanità: la sua è stata, e sono certo che sarà, una Chiesa in uscita, aperta alle periferie del mondo, ai poveri, ma non solo».

Un’indicazione che in molti hanno intravisto anche nella scelta del nome, Leone XIV. «Sicuramente si è ispirato a Leone XIII, che con la Rerum Novarum ha fondato la moderna dottrina sociale della Chiesa – argomenta monsignor Galbusera – Ma non dimentichiamoci che c’è stato anche Papa Leone Magno che è stato il pontefice del dialogo, un grande difensore dei cristiani, e poi Leone X, che scomunicò martin Lutero: in Papa Prevost mi piace intravedere un po’ delle caratteristiche di tutti questi suoi predecessori».

Un pontefice che sembra poter portare avanti quello che è stato il messaggio di Bergoglio. «Prevost è un pastore vero, di quelli che “sentono di pecora”, perché in mezzo alla gente lui c’è stato per davvero e sono certo che continuerà a farlo – prosegue il salesiano casatese – Io che l’ho conosciuto però posso anche testimoniare la sua grande preparazione dottrinale e la sua capacità di essere un uomo di governo con grande capacità di mediare, il che in uno scenario internazionale così complesso come quello che stiamo vivendo è sicuramente qualcosa di positivo. E poi non dimentichiamoci che è un agostiniano, dunque con una forte dimensione spirituale».