Manifestazione

Omicidio Sharon Verzeni, l'estrema destra chiede più sicurezza in piazza a Terno

La Rete dei Patrioti di Bergamo ha organizzato un presidio in piazza Sette Martiri a Terno d'Isola, teatro dello spaccio di stupefacenti. Si trova a poche decine di metri dal luogo del delitto

Omicidio Sharon Verzeni, l'estrema destra chiede più sicurezza in piazza a Terno
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L'estrema destra chiede più sicurezza a Terno d'Isola. A una decina di giorni di distanza dall'arresto di Moussa Sangare, autore dell'omicidio di Sharon Verzeni, in piazza Sette Martiri, a poche decine di metri dal luogo del delitto avvenuto in via Castegnate, si è tenuta una piccola manifestazione della Rete dei Patrioti di Bergamo dietro allo striscione campeggiante la scritta "Pretendiamo sicurezza".

Omicidio Sharon Verzeni, scende in piazza l'estrema destra

Domenica scorsa, 8 settembre, una ventina di militanti di estrema destra hanno organizzato un presidio con bandiere, uno striscione e megafoni per chiedere sicurezza in un paese, Terno d'Isola, dove al di là degli sforzi dell'Amministrazione comunale (aspramente criticati dall'opposizione) fenomeni come lo spaccio di stupefacenti sono all'ordine del giorno.

Il bersaglio del gruppo di manifestanti sono principalmente i cittadini italiani di origine straniera, con evidente riferimento proprio allo status dell'assassino di Sharon Verzeni, la cui famiglia è originaria del Mali. "I cittadini, uniti a chi come noi contesta fermamente immigrazione e concessione di cittadinanza a chi italiano non è, devono essere soggetti attivi della riscossa di questo Paese - si legge sui social della Rete dei Patrioti - Oggi invece, purtroppo, la maggioranza degli Italiani, addormentata, assiste passivamente alle scorribande dei troppi balordi che appestano le nostre città: i risultati sono degrado, omicidi, illegalità!".

Al presidio, stando a quanto scrivono i manifestanti, avrebbero partecipato anche alcuni politici locali.

"Il nostro compito è quello di infiammare le piazze e oggi, a Terno, la piazza ci ha ascoltati, a volte timidamente ci ha anche applauditi, é segno che “la brace” è viva e da questi presidi può divampare! Un ringraziamento va a tutti i partecipanti, inclusi i rappresentanti politici locali che hanno, quantomeno, deciso di prestare attenzione alla nostra presenza. Siamo una scintilla pronta a diventare fuoco, lo dobbiamo ai nostri figli e alla nostra Civiltà!".

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