Oltre 60mila persone nel 2023 si sono rivolte al Caaf Cgil
Il lavoro a Lecco c'è ma per i giovani è "povero" e precario
Il lavoro a Lecco c'è ma per i giovani è "povero" e precario: è quanto emerso oggi, lunedì 4 marzo 2024 alla Camera del Lavoro di Lecco durante la presentazione dell'attività compiuta dal Caaf della della Cgil durante lo scorso anno.
L'attività del Caaf Cgil Lecco
Imponente la mole di pratiche gestite dal sindacato diretto dal segretario Diego Riva con 60mila persone che hanno chiesto supporto. E' stato proprio quest'ultimo insieme al direttore del Caaf Cgil Lecco Massimo Cannella ad illustrare i dati che segnano un aumento dell'attività del sindacato. 114.108 i modelli 730 compilati ( con un +1,23% rispetto al 2022), e di questi 25.956 sono stati gestiti dalla Cgil Lecco (il con un 3,2% in più rispetto all'anno precedente).
Dichiarazione dei redditi ma non solo visto che chi si rivolge alla Cgil lo fa anche per pratiche di successione pratiche, Isee e Imu. Non solo ma c'è anche lo sportello Colf Badanti (che non è remunerativo per noi ma crediamo che sia comunque un servizio importante anche perchè, considerati i tempi di attesa nelle Rsa - oltre 7000 le persone il lista - sempre più persone devono rivolgersi a queste figure professionali per la cura degli anziani. Per noi la solidarietà è nei fatti e non nelle parole e il servizio che offriamo lo dimostra" hanno detto Riva e Cannella".
Senza dimenticare il servizio di gestione della contabilità che si rivolge in particolare ai giovani "che hanno aperto... o sono tati costretti ad aprire, la partita Iva".
Il lavoro a Lecco c'è ma per i giovani è "povero" e precario
E veniamo proprio ai giovani. Andando ad analizzare nel dettaglio le dichiarazioni dei redditi, dai modelli 730 presentati emerge che i giovani tra 20 e 30 anni hanno un reddito lordo medio di 18 mila euro,
"Questo significa che tolte le tasse la resa è di poco più di 1.000 euro - ha sottolineato Riva - Spesso si dice che a Lecco manchi personale. E' vero, il problema del nostro territorio non è la disoccupazione ma è evidente, guardando queste cifre, è che i giovani non sono nelle condizioni di guardare al futuro con serenità. Non hanno la possibilità di pensare adeguatamente alla propria vita, non possono crearsi una famiglia, difficilmente possono accedere a un mutuo (l'età media sul territorio per il primo mutuo è tra i 32 e i 37 anni). Oltre che all'occupazione bisogna alzare la qualità di questa occupazione. Un lavoro precario e discontinuo non consente sicurezze".
Proprio in questo senso la Cgil ha criticato apertamente la scelta del Governo Meloni di togliere le agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa per chi ha meno di 36 anni e un ISEE sotto i 40mila euro.
Un sindacato che lavora quindi nella direzione di dare risposte sempre più complete agli iscritti (circa 44mila), Quello che è stato raccontato e dimostrato oggi. Ciò grazie ad una presenza capillare sul territorio con 22 sedi, ma anche con una transizione al digitale attraverso una apposita app, www.digitacgil.it che consente di gestire alcune pratiche, o parte di esse (ad esempio l'invio della documentazione) da remoto.
"E' un servizio utilizzato in particolare dai più giovani. 300 le pratiche sbrigate lo scorso anno. Noi siamo pronti a offrire un servizio sempre più smart, ma se da una parte non tutti i nostri utenti sono pronti, dall'altra rimaniamo convinti che il che il rapporto personale sia fondamentale".