Oltre 2mila firme in difesa del Parco del Curone
La petizione online promossa dall'Associazione Monte di Brianza perché "il Parco del Curone rimanga "un'oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta" sta "montando"
Ha abbondantemente superato le 2mila firme la petizione online promossa dall'Associazione Monte di Brianza perché "il Parco del Curone rimanga "un'oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta" e non "solo un'attrazione turistica".
Un'iniziativa che a pochi giorni dalla Comunità del Parco di lunedì 16 dicembre a Montevecchia, che porterà alla probabilissima nomina a presidente di Giovanni Zardoni (a cui si contrappone Giulio Facchi, uomo proposto da un centrosinistra un tantino in affanno), ha coinvolto davvero molte persone e suscitato riflessioni.
Parco del Curone, oltre 2mila firme
Inequivocabile il titolo della raccolta firme: "Parco e nomine: dalla parte dell'Ambiente". Che nel giro di pochi giorni ha registrato oltre 2mila firme.
Il dito dell'associazione è puntato soprattutto contro i Comuni di La Valletta Brianza, Olgiate Molgora e Montevecchia e la loro "nuova e divergente visione del parco e delle sue finalità". Un gesto forte, che sta facendo discutere e che ha già coinvolto altre associazioni, come ad esempio il Cai di Calco.
Questo l'obiettivo dell'iniziativa popolare: "Auspichiamo che l'amministrazione del Parco non diventi terreno di conquista dei partiti e che gli interessi economici di pochi non prevarichino su quelli della maggioranza delle persone che hanno a cuore questo territorio".
Il testo integrale della petizione
Gent.li Sindaci della Comunità del Parco del Curone, insieme a molti altri cittadini, che hanno a cuore il futuro del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, stiamo seguendo con molta preoccupazione l’evolversi dell’iter per l'elezione del futuro Presidente e del Consiglio di Gestione del Parco.
Fino ad ora l’ente Parco ha perseguito una politica di conservazione dell’area protetta attribuendo concessioni a agricoltori e ristoratori in un’ottica di sostenibilità, cercando di trovare il giusto equilibrio tra fruizione turistica, interessi economici delle varie attività presenti e salvaguardia dell’habitat naturale. Tuttavia i Comuni di Montevecchia, Olgiate Molgora e La Valletta Brianza stanno operando per creare il “Distretto del Cibo”, utilizzando il progetto preliminare per impostare una nuova e divergente visione del parco e delle sue finalità.
Il territorio del Parco è già molto antropizzato e un ulteriore incremento del flusso turistico, imposto dalle esigenze di pochi operatori commerciali risulterebbe insostenibile, considerate l'area di dimensioni ridotte e le vie di accesso alle strutture turistiche già congestionate e che costringono la chiusura della Valle e dell’Alta Collina nei fine settimana.
Per tali ragioni, chiediamo ai Sindaci di sostenere la politica di salvaguardia che il Parco ha fino ad oggi adottato, senza concessioni che vadano a indebolire l' habitat e la biodiversità.
Il Parco rappresenta un'oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta e non deve diventare solo un' attrazione turistica.
Auspichiamo che l'amministrazione del Parco non diventi terreno di conquista dei partiti e che gli interessi economici di pochi non prevarichino su quelli della maggioranza delle persone che hanno a cuore questo territorio.
Pertanto, chiediamo alle amministrazioni di farsi carico della tutela di quella preziosa e delicata area incontaminata della nostra Brianza che rappresenta il nostro Parco!
QUI la petizione