Decisione clamorosa

Nuovo centro di Casatenovo, il sindaco: "Privati inadempienti, azzeriamo tutto"

Filippo Galbiati chiederà ufficialmente a Regione Lombardia il decadimento dell'accordo di programma, con l'azzeramento di volumetrie e valori delle aree delle ex fabbriche Vismara e Vister.

Nuovo centro di Casatenovo, il sindaco: "Privati inadempienti, azzeriamo tutto"
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Nuovo centro di Casatenovo, l'ultimatum è scaduto: il sindaco Filippo Galbiati chiederà ufficialmente a Regione Lombardia il decadimento dell'accordo di programma, con l'azzeramento di volumetrie e valori delle aree delle ex fabbriche Vismara e Vister.

Le difficili sorti dell'Immobiliare Casatenovo

A far degenerare una situazione incancrenita da anni sono state le recenti vicende dell'Immobiliare Casatenovo (uno dei tre lottizzanti oltre a Ferrarini e a Devero Costruzioni di Vimercate), che come riportato dal Giornale di Merate di questa settimana sta vivendo da mesi una difficile e logorante trattativa per la vendita della società a un altro soggetto, la Shark srl che fa capo a un fondo americano. Il prossimo 28 febbraio, durante l’assemblea ordinaria della Brianza Alta srl di Carate, società madre a cui fa capo l’Immobiliare Casatenovo, sono all’ordine del giorno le dimissioni dell’amministratore unico Emilio Casiraghi e l’ipotesi di rifinanziamento della società. Segnali poco rassicuranti sul futuro di uno dei tre attori protagonisti del maxi progetto del nuovo centro, a cui si aggiunge anche un’azione legale promossa da Devero contro la società Brianza Alta che va a inasprire ulteriormente i rapporti tra i soggetti coinvolti: il lotto di proprietà di Devero, infatti, è accessibile solo attraverso quello di Immobiliare Casatenovo, che essendo fermo bloccherebbe il progetto del proprietario confinante.

Il sindaco Filippo Galbiati

Galbiati: "Da anni i privati si sottraggono agli impegni"

"La situazione dei Comparti Vister (proprietà Immobiliare Casatenovo) e Vismara (proprietà Ferraririni) è ormai oggetto di continui interventi da parte del Comune con il coinvolgimento di Vigili del fuoco e forze dell'ordine per situazioni di degrado e rischio all’incolumità pubblica - ha affermato questa mattina il sindaco Galbiati con una nota ufficiale - Non può certo essere una scusante, come dalle proprietà si sente dire, la supposta mancata sorveglianza dei siti da parte di Carabinieri e Polizia Locale per evitare incursioni. Carabinieri e Polizia Locale fanno già tutto quello che possono fare, ma non sono di certo al servizio continuativo di privati che mantengono le loro proprietà in stato di assoluto degrado. Sul versante amministrativo urbanistico il Comune ha prima promosso ed ottenuto la variante all’Accordo di Programma della Regione per la suddivisione nei tre comparti, in modo da consentire alle proprietà di presentare ciascuna il proprio piano e non avere commistione di interessi economici da condividere, con il fine di favorire demolizioni, bonifiche e avvio dei progetti. Poi abbiamo approvato in tempi rapidi i PII, fin dal 2019. Ma, a parte la società Devero che ha sottoscritto la convenzione e depositato le fidejussioni dimostrando la sua responsabilità, Ferrarini e Immobiliare Casatenovo si sono ben guardate dal mantenere gli impegni assunti. Da anni ormai non fanno altro che sottrarsi agli impegni che sottoscrivono con Regione, Provincia e Comune".

Nuovo centro di Casatenovo, lo strappo è ufficiale

La pazienza, insomma, ha raggiunto il limite. "Ne sono seguite ordinanze contingibili e urgenti, comunicazioni, ripetute lettere dell’Ufficio tecnico relativamente a tutto quello che riguarda invece la sicurezza dei siti, alle proprietà ed ai loro tecnici - ha continuato il sindaco - Gli atti sono stati trasmessi dal Comune sia alla Prefettura che alla Procura della Repubblica, con particolare riferimento alle inadempienze. Nei giorni scorsi ho chiesto un incontro al Prefetto che vedrò martedì per spiegare ulteriormente la situazione, anche per le azioni che la Prefettura può mettere in campo ai sensi del Tuel. Le società nel frattempo dicono di essere impegnate nel tentativo di vendere le loro aree e i volumi ad operatori interessati. In un continuo andirivieni di comunicazioni cui non segue nulla: accordi economici mai conclusi, promesse sui tempi disattese, soci che si sottraggono agli impegni, situazioni prefallimentari e fallimentari che dicono molto, doveri nei confronti delle banche verso cui sono indebitati che non si sa bene che fine facciano. Insomma, il Comune ha fatto tutto, sul piano urbanistico e con gli strumenti che il Tuel gli mette in capo, per la sicurezza".

Di qui, la decisione di strappare definitivamente con i due privati inadempienti. "Ora, difronte ad una evidente irresponsabilità sociale, prima ancora che al mancato rispetto degli impegni economici nei nostri confronti, essendo di fronte ad operatori che appaiono pressoché esclusivamente attenti ai loro interessi economici, l’unica strada è quella di chiedere a Regione (promotrice dell’Accordo) e Provincia, attraverso il Collegio di vigilanza dell’ADP, la decadenza dell’Accordo di programma per evidente inadempienza, l’azzeramento dei volumi, l’azzeramento del valore economico di quelle aree. Per riportare la pianificazione del sito alla piena titolarità del Comune nell’ambito del PGT" ha concluso Galbiati.

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