LETTERE AL GIORNALE

Niente luminarie a Casatenovo, la parola ai cittadini di Cassina de' Bracchi

Sul tema, sono intervenuti i residenti della frazione Cassina de' Bracchi che hanno scritto e inviato al nostro Giornale una lettera che riceviamo e pubblichiamo

Niente luminarie a Casatenovo, la parola ai cittadini di Cassina de' Bracchi
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Il tema delle luminarie continua a far discutere i casatesi. Non si arresta, tra i cittadini di Casatenovo, la discussione scaturita dalla decisione delle associazioni locali e dell’Amministrazione Comunale di vivere un Natale diverso, di riflessione e di impegno verso i più deboli, ma non per questo meno partecipato e meno entusiasmante, scegliendo di non installare le classiche luminarie ma di indirizzare sforzi e risorse verso le esigenze più profonde della gente.

Sul tema, sono intervenuti i residenti della frazione Cassina de' Bracchi che hanno scritto e inviato al nostro Giornale una lettera che riceviamo e pubblichiamo.

Niente luminarie: la parola ai cittadini di Cassina de' Bracchi

"Alcune piccole considerazioni in merito al tema delle mancate luminarie nel Comune di Casatenovo. Una prima considerazione sul conflitto o la divergenza di opinioni tra forze e idee contrastanti.

Il conflitto e la divergenza sono salutari, sono il sale di una democrazia che funziona. Se non c’è conflitto, dissenso difficilmente possiamo verificare un assetto democratico, quindi benvenuto un dibattito su scelte amministrative e/o politiche contrastanti all’insegna dell’obiettivo di generale miglioramento della convivenza. Non auspichiamo alcuna censura.

Una seconda considerazione sul merito. Chi amministra ha diritto di effettuare una scelta, motivandola e rendendola pubblica? Si, ovviamente.

Allora arriviamo alla discussione in corso. L’Amministrazione Comunale dice, riassumendo   in breve, di voler sostituire alle luminarie eventi di solidarietà in considerazione della condizione critica del panorama mondiale e di un numero consistente di cittadini in difficoltà economiche. Il ricorso alle guerre e alle armi sempre più frequente e minaccioso, l’esplosione del costo della vita che erode sempre più margini di benessere, l’alto livello dello stato di povertà in una parte consistente della popolazione ci spingono a riflettere. Viviamo il Natale nel nome della solidarietà e della sobrietà di comportamenti personali, sviluppando quindi una pluralità di iniziative tese a rendere partecipi più persone, a livello della società e del paese, all’evento natalizio.

Da questa decisione che ha avvallato la proposta di tante Associazioni locali sono nate una serie di prese di posizione e di azioni finalizzate non solo a esprimere un disaccordo, ma che si sono estese a giudizi negativi sulle condizioni del paese. Trascurato, desolante, spento fino ad arrivare all’accusa di mancato rispetto delle tradizioni, che sembra di capire, si tradurrebbe meramente nella privazione del (solo presupponiamo) centro del paese illuminato per il periodo delle feste natalizie. Delle iniziative proposte in accordo con le Associazioni non si dice quasi nulla salvo commenti poco rispettosi del volontariato come “se così pensano, potevano farselo da soli il loro Natale solidale”. In merito alle       iniziative niente se non dubbi sulla destinazione dei fondi e dei beni raccolti e sulle modalità organizzative.

Vogliamo esprimere anche noi  alcune  considerazioni in merito.

  • Vediamo molta confusione nella discussione come se la campagna elettorale non fosse terminata e ogni occasione è buona per ribadire un principio di contrarietà a prescindere dall’oggetto in causa e dal merito. Ci domandiamo se il nodo luminarie/-tradizione sia così dirimente da sovvertire una festa, centrale per la Cristianità, come il Santo Natale o se piuttosto, come diceva un recente intervento di una signora che ci ha preceduto, le tradizioni vanno riviste alla luce di una società cambiata e che si è via via allontanata da come abbiamo vissuto in altri tempi. Il cambiamento è sotto i nostri occhi, basta vedere quanto sono frequentati più i supermercati e i luoghi di ritrovo commerciali che i luoghi di culto dove si esplica la fede cristiana e di questo siamo
  • Spesso le Amministrazioni Pubbliche si accodano nelle loro deliberazioni agli eventi come se il tempo, i contesti, le situazioni fossero fermi. Questa volta che una Amministrazione decide un principio di sobrietà accompagnato dalla richiesta alla cittadinanza di vivere la festa attivando azioni virtuose e solidali non possiamo che dire che è una Amministrazione coraggiosa. Sarà discutibile su altre scelte e ci sembra che  il dibattito in merito non manchi né a livello consigliare che di paese; ma in questo caso ha promosso una  iniziativa che merita
  • Nessuno ha menzionato i costi, solo brevi accenni, ma non dimentichiamoci che i costi dell’energia sono rilevanti. Le famiglie stanno attente a riscaldamento e energia Il Comune no? Forse anche qui una discussione in merito andrebbe fatta sugli sprechi e sui possibili risparmi con il ricorso a una maggiore efficienza energetica e all’uso di fonti alternative. Ci sarebbe piaciuto sentire da chi chiede “più luce” con consumo di energia elettrica quanto questo incida sulle uscite del bilancio pubblico e se queste sono giustificate. Stiamo sempre   ragionando che si illumini (solo) il “centro” del paese.
  • Da ultimo, sui meccanismi decisionali della maggioranza nei confronti dell’opposizione e sul coinvolgimento degli uni da parte degli altri, ci sono le opportune sedi in cui discutere e  decidere   piuttosto che dare adito a sfoghi

Grazie

Angelo, Enrico ed altri amici e amiche augurano a tutti cordiali e affettuosi Auguri"

 

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