Muffa sulle pareti e freddo: "La casa è del Comune e gestita da Aler, ma nessuno fa niente"

Lo sfogo di una giovane coppia residente alla Valletta Brianza, che da un anno vive in pessime condizioni

Muffa sulle pareti e freddo: "La casa è del Comune e gestita da Aler, ma nessuno fa niente"
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Muffa sulle pareti della loro camera, quando piove dalle finestre filtra acqua e per poter dormire all’asciutto hanno dovuto spostare il letto in cucina.
E’ una situazione preoccupante, quella che vivono Alessandro Masala e la moglie Annalisa Vicenzoni, residenti in vicolo Torre nella frazione di Perego, in un’abitazione di proprietà del Comune ma gestita da Aler.

Muffa sulle pareti, freddo e infiltrazioni: "Nessuno fa niente"

Oltre un anno fa, a febbraio 2022, proprio attraverso il nostro Giornale i due coniugi avevano denunciato le pessime condizioni in cui versava la casa. E a distanza di quindici mesi lo stato dell’abitazione è peggiorato, tanto che ora la coppia chiede di potersi trasferire altrove facendo leva su un verbale redatto da un tecnico di Ats e inviato al sindaco Marco Panzeri. «Si chiede di dichiarare l’alloggio antigienico e di disporre un’indagine ambientale indirizzata a individuare le cause che determinano gli inconvenienti igienici segnalati (fioritura di pareti e plafoni e presenza di copiosa umidità e condensa)». La relazione di Ats mette inoltre in evidenza rischi per la salute di chi ci abita. «Tale situazione espone gli occupanti a possibili esposizioni a inquinanti naturali quali gas radon, anche in considerazione dei materiali di costruzione utilizzati».

"Ci siamo anche rivolti a un avvocato, ma Comune e Aler si rimbalzano le responsabilità"

«Eppure nessuno fa niente - si lamenta Alessandro Masala - Ci siamo rivolti a un avvocato, abbiamo chiesto un incontro al sindaco ma ha delegato la questione all’ufficio tecnico, che a sua volta ha passato la palla all’Aler che gestisce l’alloggio. Purtroppo non abbiamo la possibilità di spostarci in un’abitazione privata, io sono disabile all’85%, mia moglie è disoccupata, ha appena esaurito la Naspi e ora si arrangia con piccoli lavori a domicilio».
Per poter dormire lontani dall’umidità che ha invaso le pareti della camera, i coniugi hanno dovuto spostare il letto in cucina. «E’ stata una soluzione obbligata, abbiamo anche dovuto buttare il vecchio letto perché la testata di legno era stata letteralmente “mangiata” dalla muffa. Ne abbiamo acquistato uno con le gambe che lo sollevano da terra, perché anche il pavimento è molto umido. Al di là della muffa, abbiamo la porta d’ingresso che va chiusa a chiave altrimenti rimane aperta, la finestra del bagno che non si chiude... viviamo al freddo, c’è una dispersione di calore impressionante. E poi i balconi degli appartamenti sopra il nostro presentano delle crepe che non ci fanno stare tranquilli. Insomma, vogliamo andarcene di qui».

Lo sfogo della moglie: "Mi è persino venuto l'asma"

Anche la salute degli occupanti risente dell’ambiente insalubre in cui sono costretti a vivere. «A me negli ultimi mesi è venuta l’asma - spiega la moglie - Siamo qui dal 2018, prima di allora non ho mai avuto questo tipo di problemi, ora sono seriamente preoccupata. Non chiediamo tanto, non abbiamo bisogno di soldi, la spesa riusciamo a farla, vogliamo solamente un alloggio diverso da questo che mette a rischio la nostra salute. Sappiamo tra l’altro che poco sotto casa nostra c’è un altra casa Aler che si è liberata da poco: perché non consentirci di trasferirci lì?».

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