NUMERI DRAMMATICI

Morti sul lavoro a Firenze, da Lecco a Monza la Brianza si mobilita

Presidio a Monza, mercoledì 21 febbraio, dalle 16 alle 17 in via Passerini “per rappresentare il numero degli uccisi sul lavoro nel 2024”

Morti sul lavoro a Firenze, da Lecco a Monza la Brianza si mobilita
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Dopo le morti sul lavoro a Firenze la Brianza continua a mobilitarsi.
“Mai più morti sul lavoro”. E' il messaggio unanime che porteranno in piazza domani, mercoledì 21 febbraio 2024, i rappresentanti dei sindacati e i lavoratori dopo l'ennesima tragedia sul lavoro avvenuta a Firenze pochi giorni fa.

Dopo le morti sul lavoro a Firenze la Brianza si mobilita

La Brianza non resta ferma, anzi si mobilita con Cgil e Uil territoriali e Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil, le rispettive categorie degli edili e dei metalmeccanici in Monza e in Brianza con un obiettivo comune: sensibilizzare la cittadinanza e richiamare alle loro responsabilità le istituzioni e le parti datoriali, le organizzazioni sindacali organizzano un flash mob.

L’appuntamento è per mercoledì 21 febbraio, dalle 16 alle 17 davanti alla sede di Assimpredil Ance di via Passerini 13 a Monza: le lavoratrici e i lavoratori indosseranno delle tute bianche a simboleggiare il numero dei morti uccisi sul lavoro nel corso del 2024.

Dati sempre più preoccupanti

Da gennaio, infatti, il contatore non ha mai smesso di fermarsi. Nel 2024 i morti sul lavoro in Italia sono già 145, di cui 5 in Lombardia.

Quanto accaduto a Firenze - fanno sapere i sindacati in una nota diffusa in queste ore - dimostra per l’ennesima volta che, i risparmi sulle condizioni di lavoro, sui salari, sulla formazione alla sicurezza alimentano il sistema del libero ricorso alla giungla dei subappalti, determinando migliaia di denunce d’infortuni all’anno. Gli infortuni mortali sono “solo” la punta dell’iceberg. In molti casi vengono applicati contratti collettivi non coerenti con i settori di appartenenza per offrire ulteriori risparmi al sistema economico. Un risparmio che si traduce in infortuni e morti sul lavoro - si legge nella nota firmata da Cgil e Uil .

Le richieste

“Esprimere il proprio cordoglio ed essere vicini alle famiglie così duramente colpite nei loro affetti non basta. Tra pochi giorni, l’informazione e la politica rimuoverà questa ennesima strage dalle proprie agende, dando priorità al profitto, allo sfruttamento di chi lavora, a un sistema economico privo di responsabilità sociale”, dichiara Federica Cattaneodella segreteria confederale della Cgil di Monza e Brianza, che aggiunge: “Bisogna andare oltre gli impegni. Il Governo deve immediatamente allargare ai privati l’applicazione delle norme previste dal codice degli appalti per il pubblico. La salute e la sicurezza vengono prima di tutto”.

“La reintroduzione degli appalti a cascata nel settore privato e del massimo ribasso nei bandi di gara dimostrano da parte governativa poca o nessuna attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro”, afferma Gian Carlo Pagani, coordinatore territoriale Uil Monza Brianza, che aggiunge: “Chiediamo un decreto d’urgenza per assumere ispettori, vietare il subappalto selvaggio e cacciare dai cantieri le imprese disoneste”.

"Subito aumentare le risorse per i controlli"

“Far cassa togliendo le risorse per gli ispettori del lavoro e per la medicina per la prevenzione della salute e della sicurezza sul territorio è stata una scelta inaccettabile – aggiunge il segretario generale della Fiom Cgil in Brianza Pietro Occhiuto –, bisogna subito aumentare le risorse per i controlli destinate agli ispettori del lavoro, ai medici e tecnici del lavoro e alle forze dell’ordine. I mancati controlli, non certo per volontà degli ispettori, hanno determinato un sistema profondo d’illegalità e dumping contrattuale”.

“Il mondo delle imprese e le associazioni datoriali devono essere più incisivi con i loro associati. Le imprese devono comprendere che la qualità dell’opera dipende dal controllo costante della qualità del lavoro. Seppur nel 2023 il nuovo codice degli appalti ha dato il via libera al subappalto a cascata e al massimo ribasso, le imprese si devono assumere la responsabilità di garantire uno standard alto di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, dichiara la segretaria generale della Fillea Cgil in Brianza Maria Ciociola, che aggiunge: “Ricordo che l’art. 41 della Costituzione afferma che l’iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

Morti sul lavoro a Firenze: "Tragedie che non sono figlie della casualità"

Le fa eco Giuseppe Mancin, segretario generale Feneal Uil di Bergamo e Brianza che “esprime il proprio rammarico per quanto accaduto a Firenze, ricordando che queste tragedie non sono figlie della casualità”.

E, poi, conclude:

“Il sistema delle costruzioni, attraverso la contrattazione nazionale e territoriale negli anni si è dotata di regole spesso disattese; l’art. 14 del CCNL prevede attraverso le organizzazioni datoriali la comunicazione dei subappalti alle OO.SS., cosa che quasi mai avviene. Le scuole edili e i comitati paritetici territoriali nascono dalla necessità di dare formazione continua ai lavoratori e dare supporto in materia di sicurezza alle imprese. Nonostante questi strumenti siano ricompresi nei costi della bilateralità di settore, sono utilizzati in modo marginale e nei cantieri spesso si trovano attestazioni sulla formazione di dubbia provenienza”.

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