Merate rende omaggio al Capitano Prinetti
La commemorazione, alla quale sono invitate a partecipare la cittadinanza, le scuole, le associazioni combattentistiche d’arma e del volontariato, avrà luogo a partire dalle 18 all’ingresso di Villa Subaglio.
L'Amministrazione comunale di Merate, diretta dal sindaco Mattia Salvioni, e Anpi hanno deciso di organizzare una cerimonia solenne in occasione dell'ottantesimo anniversario dell’uccisione del Partigiano Capitano Prinetti avvenuta a Valduggia in Valsesia.
Merate rende omaggio al Capitano Prinetti
La commemorazione, alla quale sono invitate a partecipare la cittadinanza, le scuole, le associazioni combattentistiche d’arma e del volontariato, avrà luogo venerdì 8 agosto 2024 a partire dalle 18 all’ingresso di Villa Subaglio.
Dopo la deposizione di una corona di alloro per ricordare gli 80 anni dalla morte del Capitano Gino Prinetti interverranno il Sindaco e il rappresentante Anpi della Sezione Brianza Meratese Ernesto Passoni.
La biografia del Capitano Prinetti
"Giannantonio, detto Gino, nacque in un’agiata famiglia milanese proprietaria della Villa Subaglio di Merate e nel 1940, diciottenne, appena terminati gli studi liceali superò l’esame per l’accesso alla scuola ufficiali del Regio esercito iniziando così la sua carriera militare presso l’Accademia militare di Artiglieria e Genio a Torino - si legge nel volume Un soldato d'Italia, capitano Gino Prinetti Castelletti - Dopo due anni di duro addestramento, ottenne il grado di sottotenente e venne destinato al XVIII Reggimento artiglieria “Pinerolo” e un anno dopo, su sua richiesta, fu mandato sul fronte greco dove in un’azione militare portata a termine con abnegazione e coraggio ottenne la Medaglia d’Argento al Valore Militare. Fervente monarchico, l’8 settembre 1943, mentre si trovava in licenza presso Villa Subaglio, sua dimora meratese, apprese la notizia dell’armistizio e a seguito dall’arrivo dei tedeschi fu costretto a fuggire in Svizzera. Insieme ad altri italiani organizzò nell’alta Valsesia un presidio partigiano e, nonostante la sua giovane età, divenne dopo poco Vice Comandante della Brigata “Osella”. Durante un pesante rastrellamento a Valduggia, nel vercellese, Gino, alla testa di un manipolo di uomini della Brigata “Volante Loss” scelse volontariamente di intraprendere un’azione diversiva contro l’esercito tedesco per ritardare le operazioni di rastrellamento e salvare la vita a partigiani e civili, ma durante lo scontro a fuoco venne colpito a morte da una pallottola. Il suo corpo venne inizialmente sepolto a Valduggia, per essere poi traslato a Merate con una cerimonia solenne. Alla sua memoria venne concessa l’onorificenza della Medaglia d’Oro al Valore Militare"