Merate... Ma tutto si trasforma

“Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, così ci hanno insegnato, alle scuole superiori, una delle leggi della fisica di Lavoisier. E così è anche nel mondo immobiliare…
Gli anni passati hanno visto una forte trasformazione del mercato immobiliare e, mentre tutti siamo sempre attenti a ciò che accade a Milano, a Roma e nelle grandi aree urbane, ci dimentichiamo che la nostra fonte di vera ricchezza sono i micro-tessuti urbani; negli ultimi anni, in tutta la Lombardia ed in gran parte dell’Italia si è dato vita ad un secondo enorme boom edilizio; 15 anni fa con le incentivazioni alle nuove costruzioni date dal boom dei Mutui e, in ultimo, nei precedenti 3 anni dagli impulsi concentrati nelle ristrutturazioni grazie ai bonus fiscali statali; queste azioni, purtroppo, in alcuni casi non portano sempre con se il successo che ne dovrebbe conseguire ma, come abbiamo visto negli anni passati, a volte accadono degli inciampi che fermano i cantieri, bloccano le attività e portano sino al default, al fallimento e all’abbandono delle opere, creando un problema sociale legato a strutture mai terminate e ferme li, come piramidi, ad attendere quello che ne sarà di loro, nel mentre invecchiano, degradano e creano anche diffidenza, soprattutto quando le aree urbane sono cosi contenute.
Pensiamo a Merate, 35 minuti da Milano, un centro in provincia di Lecco, di quasi 15.000 abitanti che rappresenta il perfetto comune tipo della Lombardia e rappresenta uno dei 5.500 comuni che formano il 69% dei comuni italiani con un numero di abitanti sotto i 20.000. Un comune interessante che ha quasi il 50% della popolazione con un grado di istruzione elevato con oltre 6.700 abitanti diplomati e laureati, con il 18% della popolazione Under 19 e con l’80% della popolazione proprietaria della casa nella quale abita. Un bel record italiano.
Ed è proprio per questi record che Merate, caso interessante, ha visto proprio sul suo territorio accadere quello che accade alle imprese “quando le cose vanno male”, proprio sotto il suo simbolo, Palazzo Prinetti e la sua Torre; nelle grandi città non si fa caso a cosa accade ad un cantiere; è tanto rumorosa e tanto frastornante il traffico che nemmeno ti accorgi delle realtà… “Milan , l’è ‘n gran Milan”, ma in una piccola realtà dove tutti si conosco ed è facile avere in famiglia chi è andato alle elementari o alle medie con il Sindaco o un assessore, non è così e, quando un cantiere in un paese di provincia, seppur ricco e servito e di facile accesso anche a quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, va in difficoltà, le voci corrono alla svelta… e parte la sfiducia.
Il termine FALLIMENTO, anche se per legge nemmeno più esiste, è ancora un retaggio che il passato ci dà come colui che porta la lettera scarlatta; il fallimento allontana, il fallimento fa paura, il fallimento porta con se leggende e fobie; eppure si tratta di qualcosa che va solo “gestito meglio”; ed è così che ci accorgiamo di uno dei 18.713 cantieri in Fallimento in Italia, non ultimati, abbandonati e che arrecano problemi di vicinato, di tasse non pagate, di problemi di gestione e di metri quadrati abbandonati; in un mondo come quello di oggi dove la parola d’ordine è ESG (Environmental, Social, and corporate Governance - Tradotto dall'inglese-La governance ambientale, sociale e aziendale, nota anche come ambientale, sociale e di governance, è un insieme di aspetti considerati quando si investe in società, che raccomanda di tenere conto delle questioni ambientali, sociali e della governance aziendale).



E qui, proprio a Merate, qualche anno fa, nel pieno del centro storico, proprio sotto la torre, nella piazza degli aperitivi e dei buoni ristoranti, è accaduto che un’impresa iniziasse un cantiere, con dei tagli di appartamenti molto interessanti, con dei box, nel pieno centro storico e che questo cantiere, improvvisamente di fermasse, perché si è fermata l’impresa che ne aveva ideato la realizzazione.
Un cantiere, già di suo, non è cosa semplice, e se questo si somma alle complicazioni della vita imprenditoriale delle aziende, diventa ancor più una impresa; un cantiere non è improvvisazione o una idea; un cantiere è meticolosità, analisi, valutazioni, ricerca di mercato, verifica di assorbimento e imprenditoria con la “A” maiuscola. Un Cantiere porta con sé emozioni e responsabilità; ed è proprio questo grado di responsabilità che da la scintilla ad imprenditori illuminati che, consci della loro capacità imprenditoriale e delle loro capacità finanziarie, lontano dalle improvvisazioni e con alle spalle l’esperienza di 2 generazioni, osano dove molti lasciano.
Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma è il caso del Cantiere di Merate, sotto la torre, nella via del vecchio collegio Manzoni, proprio quella via che porta al luogo dove il Sommo poeta studiò in gioventù, proprio quello a cui, Don Lisander (il Manzoni) scrisse di suo pugno "Ai Signori Rettore Maestri e Alunni del Collegio di Merate con la più sentita riconoscenza". Un cantiere di 1.300 metri quadrati, di appartamenti, cantine e garage in corso di costruzione ricompresi in quel palazzo storico in centro, a pochi passi da Piazza Giulio Prinetti, abbandonato da anni e che l’illuminata voglia di trasformare a nuova vita da un luogo cupo a un nuovo luogo di aggregazione urbana, di nuove e moderne residenze e di nuova vita, e ricchezza per il comune stesso, fatta dalla MA.RE. SRL di Vimercate, e dall’illuminato imprenditore che la governa, potrebbe essere la storia di molti e molti altri comuni italiani, dove l’attenzione al territorio, al recupero, alla non erosione del terreno e al finire ciò che era incompiuto, porta alla luce la storia, l’amore per il territorio e l’economia circolare che è il fulcro dinamico dell’economia del nostro paese. Ci vorrebbero tanti imprenditori, coscienti e illuminati, come MA.RE. srl, per recuperare la nostra bella Italia, che al varco attende il miglioramento delle classi energetiche degli edifici nei prossimi 7 anni.
Fosse ancora con noi, Il Manzoni, forse scriverebbe “Ai Signori della MA.RE. di Vimercate la più sentita riconoscenza”.
M.F.