Merate, inaugurata la bottega solidale della Caritas
Trae ispirazione dagli analoghi empori aperti in alcune comunità della diocesi milanese e rivede profondamente il concetto di distribuzione del pacco viveri tra le famiglie in difficoltà
Funziona come un supermercato, ma è la nuova bottega solidale della Caritas di Merate. Inaugurata sabato mattina in via Santa Marta, nella sede dell'ente parrocchiale, trae ispirazione dagli analoghi empori aperti in alcune comunità della diocesi milanese e rivede profondamente il concetto di distribuzione del pacco viveri tra le famiglie in difficoltà. Un sistema in un certo senso ''rigido'', attraverso il quale al bisognoso non veniva data alcuna possibilità di scelta.
Ora invece, con un sistema a punti che ogni mese vengono rigenerati sul conto di chi accede al servizio, i beneficiari dell'iniziativa possono accedere ad un negozio vero e proprio e scegliere tra una serie di prodotti esposti sugli scaffali in base alle proprie esigenze.
Bottega solidale, un'iniziativa che dà dignità ai più bisognosi
''E' un modo per dare anche più dignità alle famiglie che vengono a chiedere aiuto'' spiega Valeria Marinari, tra i volontari della Caritas meratese che ha lavorato al progetto. Un concetto ribadito anche da don Luigi Peraboni nel corso dell'inaugurazione.
''Questa bottega è una risposta creativa per chi viene a chiedere alimenti qui, e credo di aver individuato due obiettivi in questa iniziativa. Il primo è cercare di educare le persone ad una migliore economia domestica: prendi ciò di cui hai bisogno, ciò che sei sicuro che non butterai via. E il secondo è quello di dare una maggiore dignità alle persone che vengono qui e decidono in prima persona che cosa vogliono''.
I numeri della Caritas di Merate, 80% dei bisognosi sono stranieri
Sono circa 50 le famiglie attualmente sostenute dalla Caritas meratese. L'80% di queste sono straniere, spiega il presidente Angelo Corengia, e tra loro la metà proviene dal Sud America. ''A Merate abbiamo dei numeri leggermente divergenti rispetto quanto rilevato dalla Caritas diocesana'' prosegue.
''La percentuale di italiani è generalmente intorno al 35%, mentre noi siamo intorno al 20%. Possiamo sia dire che in qualche modo la nostra zona sia un'isola più felice di altre, ma spesso ci rendiamo conto che gli italiani provano una certa vergogna e venire a chiedere, anche se con il supporto del Comune cerchiamo di scovarli e convincerli a farsi aiutare''.
Un lavoro in sinergia con gli assistenti sociali del Comune
Fondamentale, in questo senso, è il lavoro in rete con i servizi sociali, sottolineato nel corso dell'inaugurazione anche dall'assessore Franca Maggioni. ''Il rapporto che si è instaurato tra Caritas e servizi sociali è un rapporto molto forte e permette di intercettare un numero sempre più alto di situazioni di difficoltà'' il suo commento prima di ringraziare Roberta Perin, Giorgio Rampinello e Letizia Rao, assistenti sociali del Comune presenti in occasione dell'inaugurazione della bottega solidale.
Alberto Secci