Mandic, salva la semintensiva respiratoria: sarà trasferita in Rianimazione
L'annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri, venerdì 28 giugno 2024, nel corso del vertice tra Asst e sindaci del territorio
Mandic, salva la semintensiva respiratoria: sarà trasferita in Rianimazione. L'annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri, venerdì 28 giugno 2024, nel corso del vertice tra Asst e sindaci del territorio.
Mandic, salva la semintensiva respiratoria: sarà trasferita in Rianimazione
I pazienti distrofici e le loro famiglie possono tirare un sospiro di sollievo. L’unità semintensiva respiratoria della Pneumologia, sospesa dall’Inrca a causa di una grave carenza infermieristica, sarà temporaneamente collocata nella Rianimazione del Mandic.
A seguito di una riorganizzazione dei reparti, Asst e Inrca sono riusciti a tamponare una situazione che non più tardi di una settimana fa aveva causato parecchia preoccupazione nel territorio. Il nuovo assetto, come illustrato dal direttore generale dell’Asst di Lecco Marco Trivelli nel corso dell’incontro avuto con i sindaci nel pomeriggio di venerdì, prevede che la Pneumologia espanda i posti letto della degenza ordinaria, da 16 a 20, reperendo 4 postazioni dalle 6 della semintensiva sospesa dall’Inrca.
L’unità per le urgenze respiratorie sarà riattivata all’interno del reparto di Rianimazione, in particolare nella Terapia intensiva, dove saranno ricavati 4 posti letto dedicati. Così facendo, Asst e Inrca sono riusciti a garantire una continuità nella presa in carico dei pazienti che soffrono di crisi acute, che potranno così continuare a rivolgersi al Mandic in caso di necessità.
Le parole del direttore generale dell'Asst di Lecco Marco Trivelli
«Capiamo che questa riduzione del servizio abbia destato grande preoccupazione nei tanti pazienti interessati da patologie neuromuscolari e che trovano nell’Inrca un riferimento molto specifico e quasi unico nel nostro territorio – ha dichiarato Trivelli durante il punto stampa tenuto al termine del vertice con i primi cittadini – L’uscita degli infermieri non è stato certo un passaggio indolore neanche per noi, ma l’azione messa in campo con Inrca per quanto obbligata ha le sue basi di ragionevolezza. La riorganizzazione sarà motivo per spingere ancora oltre la collaborazione con l’Inrca, il cui lavoro è stato molto apprezzato in questi anni. I nostri professionisti si intrecciano e lo faranno ancora di più, senza distinzione di casacca come avviene da sempre».
Groppiello: «Una risposta non solo tecnica ma anche assistenziale»
Una risposta all’emergenza quella fornita da Asst «non solo tecnica ma anche assistenziale». A spiegarlo è la direttrice sociosanitaria di Asst Alessandra Groppiello. «I pazienti con patologie neuromuscolari solitamente vengono ricoverati con i genitori o caregiver al seguito e intendiamo trovare una soluzione organizzativa anche su questo; daremo una risposta non solo tecnica ma una presa in carico a 360° per soddisfare tutti i bisogni di questi pazienti».
Nel ribadire di come l’emergenza sia nata da una carenza infermieristica che ha riguardato l’Inrca, il primario della Pneumologia, dottor Daniele Colombo, ha spiegato che il riassetto sarà ulteriore occasione di unione tra l’Istituto di Casatenovo che ha in carico il reparto e Asst. Aspetto poi sottolineato anche dal dottor Davide Guzzon, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione, nella cui Terapia intensiva verranno allestite le quattro postazioni dell’unità semintensiva respiratoria.
Positivo il riscontro dei sindaci
Positivo il riscontro da parte dei sindaci presenti all’incontro richiesto una settimana fa all’Asst di Lecco per monitorare l’evoluzione dell’emergenza. Il primo cittadino di Imbersago Fabio Vergani, presidente della conferenza dei sindaci meratesi, ha ammesso di ritenere che «qualche elemento di criticità persista», spiegando però anche di aver apprezzato come Asst e Inrca abbiano gestito la situazione di emergenza. «Asst non si nasconde di fronte a numeri che non sono più quelli di una volta, ma come territorio apprezziamo sicuramente la capacità di resilienza e di fare sinergia in vari ambiti. L’importante era che il Mandic non perdesse un solo paziente» ha concluso il borgomastro imbersaghese.
«La volontà dell’Asst di mettere a terra tempestivamente un’alternativa è sicuramente apprezzabile - il commento del sindaco di Merate Mattia Salvioni – Siamo consapevoli che si tratti di una soluzione provvisoria e che ora si deve lavorare per il ripristino della situazione originaria. Meglio di così, in questo momento, la direzione non poteva fare. Trovo poi molto positivi i temi del rafforzamento dello scambio di professionalità tra reparti e i riscontri arrivati dall’utenza».
Il direttore generale Trivelli, nel chiudere il punto stampa, ha spiegato che Asst ha già informato i pazienti della riorganizzazione, rassicurando le famiglie che temevano di non poter più rivolgersi al Mandic.