Tragedia

Mamma morta di parto, aveva vissuto a Merate: uccisa da una sindrome rarissima

La neonata è in buone condizioni cliniche

Mamma morta di parto, aveva vissuto a Merate: uccisa da una sindrome rarissima
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Una rarissima sindrome di cui era affetta e che è stata scoperta solo dopo che ha dato alla luce la sua bambina. Questa la causa della morte di Cynthia Iyalekhue, la giovanissima mamma scomparsa a soli 24 anni lo scorso 28 aprile in un letto del reparto di Rianimazione del Manzoni, che in passato aveva vissuto anche a Merate dopo essere giunta in Italia come richiedente asilo.

Mamma di 24 anni morta di parto: ad ucciderla una rarissima sindrome

A ricostruire la dolorosa vicenda, in una nota ufficiale, è l'Asst di Lecco.  La giovane donna, di origini nigeriane ma ospite in Italia della Cooperativa Itaca prima a Merate, poi Olginate e infine a Malgrate, è stata  infatti seguita dal reparto di Ostetricia dal settembre 2020 durante la gravidanza.

"Il 24 aprile  è stata sottoposta a taglio cesareo senza complicanze operatorie per la madre e per la neonata. -si legge nella nota della Azienda Ospedaliera -  L'improvvisa comparsa di febbre (non responsiva alle terapie antibiotiche) ed il peggioramento delle condizioni cliniche hanno portato i sanitari ad avviare una indagine diagnostica di II° livello che ha evidenziato una sindrome emofagocitica (una patologia rara e potenzialmente letale del sistema immunitario, derivante da un disordine delle capacità immunoregolatrici) che si è, verosimilmente, slatentizzata dopo il parto. La diagnosi si è rivelata corretta e, purtroppo, nei giorni seguenti si è assistito ad un grave peggioramento del quadro generale; in seguito ad un arresto cardiaco la paziente è stata ricoverata in Rianimazione e sottoposta a ventilazione meccanica, circolazione extracorporea ed emodialisi per grave insufficienza multiorgano dalla quale è derivato, infine, il decesso. La neonata è stata sottoposta ad accertamenti in relazione alla patologia autoimmune materna; viene valutata in buone condizioni cliniche".

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