L'ecomostro ex Mellin acquistato all'asta
E' stato recentemente aggiudicato per una cifra di 1,1 milioni di euro
L’ecomostro ex Mellin di Carnate, centro della provincia di Monza e Brianza che confina con Lomagna e Osnago, è stato acquistato all’asta per 1.1 milioni di euro. Questa, come riferisce primamonza.it, al momento è l’unica certezza che arriva dall’audizione indetta lo scorso giovedì 7 novembre per l’acquisizione della palazzina, un tempo adibita a uffici, e oggi poco più che un rudere fatiscente.
L'ecomostro ex Mellin acquistato all'asta
La base d’asta per aggiudicarsi l’area di circa 93mila metri quadri era di 800mila euro, con rilanci di 10mila euro l’uno. All’interno del lotto, non solo il "compendio immobiliare in Carnate via Galilei 30 costituito da fabbricato ad uso commerciale", ma anche il "100% del capitale sociale della Geoimmobili Srl, con oggetto sociale l’acquisto la vendita la permuta la costruzione la ristrutturazione di beni immobili, la gestione di immobili di proprietà sociale".
Ancora ignoto il compratore
Ancora ignota l’identità dell’imprenditore che si è aggiudicato l’immobile nel corso di un’asta che pare essere stata solamente una questione a due con un’altra società interessata. Per aggiudicarsi il lotto, la società avrebbe sborsato una cifra che si aggira intorno a 1.1 milioni di euro. Tutti gli interrogativi saranno comunque chiariti da qui ai prossimi 120 giorni, termine fissato dalla normativa all’ignoto compratore per saldare l’acquisto e garantirsi la formale acquisizione del fabbricato.
L'ex fabbrica di alimenti per l'infanzia
Lo stabilimento è in condizioni di abbandono da oltre 20 anni. Già dal 2002 infatti il celebre brand di prodotti per l’infanzia ha cessato la sua attività trentennale nel sito di via Galilei a Carnate al confine con Usmate Velate.
Alla dismissione della fabbrica è seguito il degrado e l’area è succesivamente diventata un rifugio per disperati. Nel gennaio di quest’anno un incendio aveva devastato parte di una palazzina ed erano stati bruciati rifiuti e materassi che venivano upresumibilmente utilizzati da disperati che avevano trovato lì un rifugio di fortuna.
In passato c'era stato anche un tentativo per ricavarne uno studentato universitario, ma poi non se ne era fatto nulla. Ora la vendita all'asta che porterà presto, si spera, a un rilancio.