L'addio a Roberto Pirovano, storico vigile urbano
E' stato un personaggio molto ben voluto dagli abitanti di Casatenovo

E’ stato vigile urbano, ma anche custode e factotum del municipio di Casatenovo. La morte di Roberto Pirovano, 94 anni, avvenuta giovedì scorso, ha colpito molti casatesi che di lui conservavano bellissimi ricordi.
L'addio di Casatenovo a Roberto Pirovano
Nato e cresciuto a Casatenovo, Pirovano aveva lavorato da giovane in una vetreria a Besana Brianza prima di essere assunto dal Comune con il ruolo di agente di Polizia Locale, agli ordini del comandante Carlo Garrisi. E sempre in Comune, in quei locali che oggi sono occupati dall’Ufficio Urbanistica, aveva abitato con la sua famiglia.
Il che rendeva sia lui che i suoi familiari dei veri e propri tuttofare del municipio, impegnati anche fuori dai normali orari di lavoro quotidiani in varie incombenze come la pulizia degli uffici, piccole commissioni o lavoretti di manutenzione. Ha vissuto lì fino al 1972, poi con la famiglia si è trasferito in un’altra abitazione sempre a Casatenovo.
Per tanti anni Pirovano è stato non soltanto un «ghisa» ma un vero e proprio punto di riferimento, che sapeva tirare le orecchie ai ragazzini che correvano con i motorini ma anche mettersi a disposizione di chi era in difficoltà in diversi ambiti. «Papà era un uomo buono, si è sempre fatto voler bene da tutti - racconta il figlio Flavio anche a nome della sorella Piera - La divisa la indossava con orgoglio e si sentiva addosso una grande responsabilità, aveva senso civico e una correttezza che andavano oltre qualsiasi altra cosa».
Una volta raggiunta la pensione e appesa la divisa al chiodo, Pirovano ha iniziato a dedicarsi alla sua grande passione, ovvero l’orto, e alla sua famiglia. Persa la moglie diversi anni fa e con il peggiorare delle sue condizioni di salute, è stato poi ricoverato nella casa di riposo Monzini di Casatenovo, dove si è spento giovedì scorso.
In tanti al funerale, celebrato venerdì mattina nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, hanno voluto rivolgere un ultimo saluto allo storico «ghisa» dal cuore buono.