L'addio a Milena Casiraghi nelle parole del marito: "Ho avuto il privilegio di starti accanto"

"Ho avuto il privilegio, perché questo è stato per me, di esserti stato accanto per quasi 30 anni, prima da fidanzati e poi da sposi".

Hanno commosso le tantissime persone che hanno partecipato al funerale di Milena Casiraghi, giovedì nella chiesa di Maresso di Missaglia, le parole scritte dal marito Marco in una lettera letta durante la funzione di giovedì scorso.

L'addio a Milena Casiraghi

Grande la commozione nella frazione di Maresso di Missaglia per la scomparsa di Milena Casiraghi, catechista e volontaria amatissima. E' stato un abbraccio sincero e affettuoso, quello che la comunità ha voluto rivolgere al marito e ai figli della donna, morta a causa di una grave malattia, durante il funerale di giovedì scorso.

E grande è stata la commozione quando il marito Marco ha letto un lungo pensiero rivolto all'amata moglie.

La commovente lettera del marito Marco

Ciao Mile, solo poche righe per esprimerti la mia gratitudine e la mia riconoscenza per tutto quello che hai fatto con tanto amore per me e per i nostri adorati figli.

Ho avuto il privilegio, perché questo è stato per me, di esserti stato accanto per quasi 30 anni, prima da fidanzati e poi da sposi. Le parole non riescono ad esprimere quello che ho provato per te in questi anni, ma posso dire, con la gioia che mi riscalda sempre quando parlo di te, anche ora, che la vita al tuo fianco è stata una favola, piena di amore, di gioia e di serenità nonostante i problemi che abbiamo dovuto affrontare.

Non vissero tutti felici e contenti, ma lo sono stati, ed è il tesoro che porto con me. Durante i 9 anni di fidanzamento abbiamo capito che eravamo fatti l’uno per l’altro ed il nostro amore si alimentava sempre di più di giorno in giorno; eravamo tanto diversi, ma è proprio questa diversità che ci ha completato perfettamente. Sono stati anni spensierati, caratterizzati da tanti progetti di vita che, poi, abbiamo realizzato.

Poi è arrivato nel 2002 il matrimonio tanto desiderato ed il tuo trasferimento a Milano, dove abbiamo trascorso 11 anni intensi e meravigliosi, allietati, è dir poco, dalla nascita dei nostri 4 amati figli, seppure segnati da un grande noto problema, ma solo in parte, perché la tua incrollabile fiducia nel Signore ha dato anche a me la forza per affrontarlo. E abbiamo avuto la grazia di superarlo! Desideravamo una famiglia numerosa e l’abbiamo costruita, con il volere di Dio. Poi abbiamo deciso di trasferirci a Maresso, per te un ritorno all’ovile, e così abbiamo fatto nel giugno 2013, proprio quando abbiamo scoperto che il tumore minacciava la tua e le nostre vite.

Dopo un anno duro di cure pesanti, che hai affrontato con il tuo immancabile sorriso, abbiamo avuto 5 anni di tranquillità, minacciati sempre dalla “spada di Damocle” che pendeva sulla nostra testa, fino a quando nell’ottobre 2019 ti hanno diagnosticato la recidiva ed è iniziato il calvario che hai affrontato sempre con la tua serenità e pacatezza tra le braccia della Madonna.

Il 2022 è stato un anno particolarmente duro e difficile; il 12 marzo, in concomitanza con i 18 anni di Francesca, ti avevano dato due mesi di vita ma poi, con il volere di Dio e con la caparbietà della tua, ormai amica, oncologa, hai superato questo termine anche se nell’ottobre hai dovuto subire una pesante operazione chirurgica alla testa. Poi quando sembrava che la situazione fosse sotto controllo è arrivato l’anno 2023 con il tuo tracollo.

Sono stati due mesi dove di giorno in giorno perdevi una funzionalità del tuo corpo fino a rimanere totalmente paralizzata a letto. Eppure mai una lamentela ma solo parole di confronto per la tua famiglia e per i tanti amici che quotidianamente venivano a trovarti. Consapevole che stavi lasciando questo mondo terreno e la tua famiglia fino all’ultimo, anche quando avevi perso la parola, ci hai regalato sorrisi di conforto e pieni di amore e tenerezza e i tuoi occhiolini. Sono rimasto commosso dall’amore sperticato con il quale i tuoi figli ti hanno curato quotidianamente manifestandoti tutta la riconoscenza per una mamma unica e speciale. Ti hanno lavato, ti hanno imboccato, ti hanno accarezzato, ti hanno ricoperta di baci, mi hanno aiutato a spostarti dal letto alla poltrona, dalla poltrona al divano, ti hanno dato le medicine ed hanno instancabilmente pregato per te fino all’ultimo chiedendo il miracolo.

Ricordo con commozione anche il giorno del tuo compleanno, il 2 febbraio, dove i tanti cari veri amici dei tuoi figli, hanno improvvisato un concerto per te che amavi la musica e che li avevi spinti a formare quel gruppo che si chiama IGLOO. Il mio totale sconforto ha trovato la speranza nella tua fiducia e abbandono nel Signore, nel tuo sorriso e nella tua voglia di vivere. Hai affrontato la malattia, soprattutto dalla scoperta della recidiva, con il sorriso sulle labbra, abbandonandoti al volere di Dio, ma chiedendo sempre il Miracolo a tutti i tuoi Santi, recitando instancabilmente le tue innumerevoli novene.

Purtroppo il disegno di Dio per te era già scritto, perché le anime pure e belle il Signore le vuole con sé in Paradiso. Hai dedicato la tua vita alla fede, alla famiglia e all’aiuto del prossimo e lo testimonia tutta la gente presente. Senza dimenticare il tuo secondo lavoro, quello speso per l’oratorio di Maresso e per la tua chiesetta di San Domenico. Ora sono certo che starai già organizzando l’oratorio del Paradiso con le tue mille idee e progetti. Amore mio, proteggi dall’alto la tua famiglia, i tuoi fratelli e cognate, i tuoi nipoti e i tuoi numerosissimi amici. Avrei tantissime altre cose da dirti ma sono certa che tu le sai già. Io ti prometto che cercherò di portare avanti ciò che con amore ci hai insegnato e i tuoi progetti di vita anche se non sarà facile perché lasci a tutti noi un vuoto incolmabile. Ciao, immenso amore mio…