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La Vismara è davvero a rischio chiusura

Il decreto ingiuntivo da 12 milioni del tribunale di Lecco pesa come un macigno. Improvvisa doccia gelata sui 160 dipendenti del salumificio: il futuro dell’azienda è appeso a un filo

La Vismara è davvero a rischio chiusura

La Vismara rischia la chiusura. E’ una doccia gelata quella che si è abbattuta improvvisamente sui 160 lavoratori dello stabilimento di Casatenovo prima di Natale. Una situazione che, pur avendo guadagnato tempo grazie al ricorso presentato dall’azienda, rimane estremamente preoccupante e fa addensare nuvole nerissime sul futuro dello storico salumificio.

Vismara, il decreto ingiuntivo da 12 milioni

Proprio a ridosso delle festività, infatti, il Tribunale di Lecco ha emesso un decreto ingiuntivo esecutivo per oltre 12 milioni di euro: un debito che affonda le radici nelle disastrose operazioni finanziarie compiute dalla famiglia Ferrarini con Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e che hanno originato il dissesto dell’intero colosso alimentare che detiene la proprietà anche del salumificio di Casatenovo.

A vantare crediti nei confronti dell’azienda è Banca Intesa Sanpaolo, che ha ottenuto il riconoscimento degli stessi dai tribunali di Reggio Emilia, Treviso, Venezia e appunto Lecco, in base alle varie competenze. Proprio l’istituto di credito, per altro, è parte della cordata concorrente a quella di Pini-Ferrarini che ottenendo l’ok dai creditori ha accumulato un vantaggio importante per mantenere il timone dell’intero gruppo alimentare: in molti, tra cui i dipendenti di Vismara che prima di Natale hanno protestato a Milano, hanno visto nel decreto ingiuntivo una sorta di «vendetta» da parte di Intesa Sanpaolo nei confronti di Ferrarini.

Quadro molto preoccupante, potrebbe arrivare alla parola “fine”

Il rischio che all’azienda di Casatenovo venissero posti i sigilli già prima di Natale è stato del tutto concreto, scongiurato in extremis solo dal ricorso presentato da Vismara in tribunale. Un ricorso che non alleggerisce un quadro molto preoccupante e che considerata l’enormità del debito da saldare – oltre 12 milioni di euro – potrebbe scrivere davvero la parola «fine» alla storia del salumificio simbolo di Casatenovo. Un’eventuale chiusura dell’azienda casatese, per altro, potrebbe rimettere in discussione l’intero impianto del piano industriale presentato da Pini e Ferrarini per la continuità dell’intero gruppo alimentare, che proprio sul rilancio della Vismara punta moltissimo.

«Dopo una serie di incontri con la proprietà, che ha narrato un quadro della situazione davvero preoccupante legata ad una decreto ingiuntivo di pagamento da parte del Tribunale di Lecco che metterebbe in forse la sopravvivenza stessa della Vismara, le organizzazioni sindacali territoriali hanno immediatamente incontrato i lavoratori e le lavoratrici, chiesto un confronto urgente al presidente del Tribunale di Lecco e al prefetto» hanno scritto i sindacati in una nota congiunta tra Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.

L’incontro con il prefetto Sergio Pomponio c’è stato e quest’ultimo «ha condiviso le preoccupazioni e si è impegnato ad acquisire ulteriori specifiche» hanno spiegato i sindacati. «Crediamo, pur non entrando nel merito di questioni legate ad iter giudiziari in corso che non ci competono e non avendo potuto visionare la documentazione in possesso della proprietà, che quello che sta accadendo in Vismara sia surreale e necessiti della massima attenzione e allerta da parte di tutti» hanno concluso le tre sigle sindacali.

Il quadro resta estremamente complesso e la preoccupazione per i 160 lavoratori di Vismara è altissima. Probabilmente mai come in questo momento il rischio che il salumificio simbolo della storia di Casatenovo possa chiudere definitivamente i battenti è stato così concreto.