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La cultura diventa protagonista a Lecco

Riflessioni di don Davide Milani, prevosto della città, condivise con gli stakeholder del territorio. L’incontro a Malgrate

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"Con la cultura non solo si mangia, ma essa permette di metterci insieme nel creare una comunità forte che ha l’obiettivo di migliorarci anche come cittadini".

Sono queste le parole pronunciate da don Davide Milani, monsignore prevosto di Lecco, all’apertura dell’evento organizzato insieme al gruppo editoriale Netweek e in particolare dagli Amici del Giornale di Lecco mercoledì 23 giugno presso il ristorante "Da Giovannino" di Malgrate.

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Perché riflettere sulla cultura

Presenti numerosi stakeholder del territorio: rappresentanti di aziende locali, associazioni ed enti che sono impegnati in diverso modo o comunque interessati da una tematiche che è realmente trasversale e attraversa qualsiasi realtà. Il tema centrale dell’incontro è stato infatti la cultura, in tutte le sue forme, il che, afferma don Milani,

"ci consente di aprire una riflessione sulle nostre convinzioni personali, capendo che uomini e cittadini vogliamo essere".

Per quanto concerne lo stesso concetto di cultura, don Milani pensa che si debba ragionare sul suo vero significato:

"In questa semplice parola c’è tutto, partendo dalla sua etimologia, ovvero “coltivare”, la quale mette in relazione quanto questo rapporto sia importante per gli uomini ma anche per una società. Provocatoriamente, penso che senza una cultura la persona non riesca a coltivare la propria realtà, lasciandola così indifferente a ciò che avviene all’interno della comunità".

Don Milani pone inoltre un accento legato al secondo significato di cultura, ovvero quello di culto:

"Il culto è il vero senso della vita, ciò che porta al suo compimento, raggiungendo così lo scopo e l’obiettivo. Una persona senza cultura non vive ma sopravvive, smarcandosi dalla sua esistenza senza darsi una vera e propria direzione. Questi fattori permettono di dare uno scopo alla nostra esistenza, la quale va verso una ricerca che accomuna tutti noi: la bellezza. Noi come essere umani cerchiamo il senso perché vogliamo una bellezza artistica, religiosa, relazione, sentimentale, e ciò guida ogni uomo verso il proprio fine. La cultura comporta processi culturali, coesione sociale, circolazione di idee ed integrazione delle differenze. Questi elementi sono il sale della nostra vita".

La terza edizione del Lecco Film Fest

Convinzioni che, tra l’altro, sono alla base del Lecco Film Fest, pronto ad iniziare il prossimo 7 luglio, sul quale il prevosto di Lecco si è esposto da sempre in prima persona:

"Il festival ha proprio come obiettivo il creare una società coesa, che pone al centro una cultura da condividere. Questo comprende tutte le generazioni, anche le più giovani, con le quali dobbiamo entrare in dialogo per capire i loro ambienti e bisogni, accogliere le istanze più urgenti. Se queste azioni non vengono intraprese, perderemo il nostro futuro".

Un accento importante, infatti, è stato posto sul dialogo intergenerazionale che deve esserci tra le giovani leve e gli anziani:

"I nostri anziani non sono un capitale da tenere parcheggiato. Nel continente africano, per esempio, l’anziano è sinonimo di esperienza, di cultura, di vissuto, ed essi sono la cosa più preziosa che una società possa avere. Questa mentalità è fondamentale da adottare, soprattutto per la trasmissione di sapere che ci deve essere verso i giovani. È sicuramente uno dei passaggi più delicati ma essenziali per sperare di avere una comunità conscia del suo passato".

Don Milani ci tiene inoltre a sottolineare come

"la formazione dei ragazzi non è la cosa più importante. Quello che rende davvero uomini è la consapevolezza di cosa voglia dire essere cittadini, la cosiddetta cultura umana, la quale prescinde dall’educazione che ognuno di noi possiede".

I numeri del settore culturale

Oltre alla dimensione prettamente filosofica della cultura, don Milani espone inoltre numeri che certificano quanto essa sia importante nel territorio italiano:

"Dato che nel 2019, ultimo anno pre pandemia, il sistema culturale italiano comprensivo di mostre, spettacoli, cinema, ha registrato circa 90 miliardi di euro di fatturato, occupando circa 1,5 milioni di persone. In testa a questo importante risultato, ci sono la Lombardia e Milano, con l’area metropolitana di quest’ultima che incide per circa il 9,6% del valore aggiunto. Questo non solo porta benessere economico, ma anche innovazione".

La spinta necessaria però, ci tiene a precisare don Milani,

"deve venire dal basso, dai cittadini. A Lecco ci sono molte opportunità, ma dobbiamo essere bravi tutti noi a spingerle per sfruttarle, ed in seguito comunicarle, non solo dal punto di vista mediato ma anche integrato. È necessario raccontare il territorio in modo originale, valorizzandolo in modo da poter sfruttare la grande fortuna che abbiamo".

Don Davide si dice inoltre sorpreso del grande sostegno che le associazioni di categoria hanno dato non solo al Lecco Film Fest, ma in generale a questo tipo di visione:

"Le varie sigle si sono dimostrate fondamentali per poter migliorare il nostro territorio, aumentandone il valore. Questo ha dimostrato che i soldi arrivano fino ad un certo punto, dopo serve la cultura dell’uomo, la sua conoscenza e la sua innata natura di conoscere. Per questo devo dare atto al lavoro delle istituzioni che ci sta permettendo di dare a Lecco un nuovo lustro".

Mozzanica: "Lecco torni ad essere protagonista della sua cultura"

Sull’onda dell’intervento di don Milani, ha infine preso la parola Mario Mozzanica, membro della Commissione Centrale di Beneficienza della Fondazione Cariplo:

"Lecco deve tornare ad essere protagonista sulla cultura, essendo il bacino di uno dei più importanti autori della storia italiana, ovvero Alessandro Manzoni. Credo che quello che debba essere coltivato sia la cultura del desiderio da parte di ogni cittadino, facendo partire un movimento dal basso capace di smuovere la nostra vera natura. Questo passa dalla necessità di cogliere ogni singola opportunità capace di restituire una grammatica e una sintassi del nostro vivere con un orizzonte comune".

Condizione necessaria, quindi, secondo Mozzanica,

"diventa il discorso educativo capace di anticipare il senso sorprendente e promettente della vita. Questi sono i motivi alla base che ci hanno spinto con Fondazione Cariplo a sostenere le attività di don Davide Milani, le quali sono state davvero un’importante spinta per il motore culturale lecchese e che sicuramente aiuteranno Lecco a riprendersi il posto che merita tra le realtà principali italiane".

Un incontro, dunque, che è servito per tracciare una nuova prospettiva culturale per il territorio lecchese e che ha stimolato i numerosi stakeholder presenti a un dialogo intorno a diverse tematiche. Ma anche l’occasione di dare alcune anticipazioni sul prossimo Lecco Film Fest, che si terrà in città da giovedì 7 luglio a domenica 10 luglio: qui il cinema, insieme alla cultura, sarà appunto protagonista e raggiungerà diverse generazioni.

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