La Beretta chiede 10 milioni di danni al Comune di La Valletta Brianza
Il colosso alimentare contesta la decisione dell'Amministrazione di Marco Panzeri il cambio di destinazione per l'ex allevamento. Il sindaco: "Lamentele pretestuose e infondate"
Quasi 10 milioni di euro di risarcimento danni e l’annullamento del Piano di governo del territorio. Si è fatta attendere qualche mese, ma infine è arrivata e si è rivelata durissima, la reazione del salumificio Beretta nei confronti dell’Amministrazione comunale di La Valletta Brianza, che in sede di elaborazione della nuova variante al Pgt - entrato in vigore lo scorso 27 marzo - ha cancellato con un colpo di spugna la destinazione produttiva-industriale dell’ex allevamento nella zona di Francolino e Zerbine dove una quindicina d’anni fa l’azienda intendeva realizzare un nuovo capannone per ampliarsi.
Beretta chiede i danni e l'annullamento del Pgt
Durante la valutazione ambientale strategica del piano, su suggerimento degli estensori del piano Claudia Cardamone e Mario Cogliati, era infatti stata respinta l’osservazione della multinazionale di Barzanò con la motivazione di «voler perseguire gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo e contestuale potenziamento della funzionalità ecologica in aree poste trasversalmente a corridoi e varchi della Rete ecologica regionale e provinciale».
Una scelta molto forte, quella assunta dal sindaco Marco Panzeri e dai suoi consiglieri, che come avevamo scritto nel nostro articolo del 17 gennaio 2023 rischiava di rivelarsi un azzardo e di esporre il Comune a un ricorso al Tar e a una maxi richiesta di risarcimento danni. E così è stato.
L’azienda non ha voluto commentare la vicenda, il primo cittadino ha invece offerto la sua versione dei fatti sulla pagina Facebook del Comune di La Valletta Brianza, appuntandosi al petto il braccio di ferro legale con la multinazionale come una medaglia.
«Beretta contesta la bontà delle scelte urbanistiche approvate dal Comune e mette in dubbio la legittimità della procedura di incarico per l’individuazione del tecnico estensore del Pgt esperita nel 2017 dalla precedente Amministrazione comunale - ha affermato il sindaco - Riteniamo di poter respingere le pretestuose ed infondate lamentele di Beretta; l’Amministrazione comunale ha dato corso alla costituzione in giudizio così da potere difendere nel merito le scelte urbanistiche contenute nel Pgt approvato e la legittimità dello stesso sotto ogni punto di vista; considerato che Beretta non ha presentato richiesta di sospensiva, chiederemo al Tar Lombardia la pronta discussione del ricorso per abbreviare i tempi del procedimento e garantire la certezza dell'assetto urbanistico comunale. Le spese legali che il Comune sosterrà in questa fase ammontano a 9.479,90 euro».
Chi avrà ragione lo stabilirà il giudice. La sensazione è di essere alle porte di un braccio di ferro legale che terrà banco per mesi, se non addirittura per anni.
Matteo Scerri