L' on. Brambilla contro Vannacci: "Chieda scusa agli italiani"
"Se si realizzasse la società che immagina, vivremmo tutti in un incubo"
“Il generale Vannacci dovrebbe chiedere scusa, innanzitutto ai bambini e ai ragazzi disabili, alle loro famiglie e poi a tutti gli italiani. Se si realizzasse la società che immagina, vivremmo tutti in un incubo. La discriminazione non è uno strumento di governo, ma il prodotto di ideologie ottocentesche che nel secolo scorso hanno già provocato immani disastri”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando la proposta del candidato leghista di istituire “classi separate” per i disabili a scuola.
Disabili, Brambilla: "Vannacci chieda scusa a tutti gli italiani"
“Anche al netto delle precisazioni e delle mezze marce indietro - avverte la deputata di Noi moderati con casa a Calolziocorte (e proprio a Calolzio, e precisamente al monastero del Lavello Vannacci era stato ospite di una serata che non aveva mancato di suscitare fortissime polemiche e aperta contrarietà) - si tratta di un’idea semplicemente intollerabile. La moderna pedagogia dice altro e l’inclusione è un obiettivo generalmente condiviso. Escluso Vannacci, s’intende. Come ha potuto la Lega, che esprime il ministro per le Disabilità, candidare il generale, sostenitore di una sorta di apartheid scolastico?"
"Non a caso parliamo di disabilità al plurale - prosegue Michela vittoria brambilla - Le disabilità sono molte e di tipo diverso. Ma tutti coloro che ne sono portatori devono affrontare quotidianamente delle sfide, dalle barriere architettoniche alla varietà dei pregiudizi. La risposta non può essere la ghettizzazione fin dall’infanzia, vorrebbe dire tornare ad un passato ormai consegnato all’archivio. Al contrario: i nostri figli devono crescere insieme e bisogna dare supporto ai ragazzi che hanno esigenze speciali, con investimenti adeguati e persone formate allo scopo"
"Da un candidato all’Europarlamento - conclude l’on. Brambilla - ci si aspetterebbe un impegno in questa direzione”.