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Influencer racconta la sua sordità su Instagram per combattere i pregiudizi

Erika Valsecchi, di Caprino Bergamasco, ha più di 30mila follower e condivide informazioni e video divertenti sulla sua quotidianità

Influencer racconta la sua sordità su Instagram per combattere i pregiudizi
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Tutti a Caprino Bergamasco conoscono Erika Valsecchi e da quando è approdata su Instagram con il nome di @Vocedelverbosentire anche il resto d'Italia ha imparato ad amare la sua schiettezza e la sua ironia.

L'influencer Erika Valsecchi racconta la sua sordità su Instagram

Seguita da più di 30mila persone, ogni giorno con video simpatici e pieni di giuste informazioni, racconta la sua sordità e quella del suo secondo figlio Kevin. Ha aperto la pagina nel 2021 per combattere i pregiudizi sui sordi, ma anche l'ignoranza e la cattiveria di certe persone che dietro uno schermo si sentono libere di dire quello che vogliono. Qualche giorno fa, infatti, ha ricevuto su Instagram un messaggio molto sgradevole da parte di una mamma: «Ieri al centro commerciale ho visto un ragazzino con l'impianto cocleare e devo ammettere che non è proprio bello da vedere. Ora capisco perché alcuni se ne vergognano», seguito dal classico invito a non offendersi.

Lei e suo figlio hanno l'impianto cocleare: "Non bisogna vergognarsene"

L'impianto cocleare è un vero e proprio orecchio bionico che stimola il nervo acustico: la parte esterna visibile è formata da una piastra rotonda appiccicata sulla nuca e collegata a un auricolare posto dietro l'orecchio, la parte interna invece è inserita proprio dentro l'orecchio, nella coclea appunto.
Erika e suo figlio si sono sottoposti all'intervento per l'impianto nel 2022 e questa tecnologia ha davvero cambiato loro la vita. Perciò un messaggio del genere non poteva passare sotto silenzio: Erika ha subito risposto in una storia e in un post che non c'è nulla di cui vergognarsi perché questo dispositivo aiuta le persone sorde ad avere una vita migliore (a lei, ad esempio, ha permesso di tornare ad ascoltare la musica).
Dando colpa anche a certe pubblicità che scrivono a grandi lettere come i loro apparecchi acustici siano «invisibili», ha affermato con forza che bisognerebbe considerare gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari dei semplici accessori utili come si fa con gli occhiali.

"C'è ancora poca informazione e questo scatena i pregiudizi"

«Purtroppo c'è ancora poca informazione e dove c'è poca informazione subentrano i pregiudizi - ha raccontato Erika - Il pregiudizio più diffuso è quello che tutti i sordi siano muti. Non è così, noi sordi siamo tutti diversi e scegliamo percorsi diversi per imparare a parlare. Ci sono principalmente due possibilità: imparare la lingua dei segni oppure farsi il mazzo dal logopedista. Quest'ultima è la strada che ho scelto per me e per mio figlio».

Con ironia racconta sui social le difficoltà quotidiane

Questo stereotipo, in passato, l'ha penalizzata anche nella ricerca del lavoro.
«È capitato a me come ad altri di essere inizialmente scartati ai colloqui di lavoro perché quando diciamo che siamo sordi la risposta è subito “eh no, abbiamo bisogno di qualcuno che parli”».
Erika ha raccontato ancora altre piccole difficoltà quotidiane che i sordi devono affrontare e che potrebbero tranquillamente essere risolte se solo ci fosse un po' più di attenzione da parte della società. Un esempio molto pratico riguarda le prenotazioni: «Non posso chiedere alla mia dentista di fare una videochiamata! - ha detto Erika con la sua solita ironia - Per fortuna alcune app di messaggistica istantanea stanno inserendo i messaggi vocali con video, questo è un grande aiuto per me che al telefono non sento molto bene e mi aiuto leggendo il labiale».
Dal suo profilo certamente una cosa è chiara: i sordi non vogliono essere compatiti, ma essere considerati e inclusi, soprattutto sul lavoro.
Nicole Maestroni

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