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Incendio alla centrale: pericolo contaminazione, serve la bonifica

Ordinanza del sindaco che chiede alla proprietà interventi urgenti per limitare l’infiltrazione di oli nel terreno

Incendio alla centrale: pericolo contaminazione, serve la bonifica
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Incendio alla centrale: pericolo contaminazione, serve la bonifica. Come raccontano i colleghi di Prima Monza, l’ordinanza è di mercoledì scorso, 22 maggio 2024, ed è a firma del sindaco Francesco Cereda. Destinataria la società "Vest Campus srl", proprietaria del grande comparto ex Ibm di Velasca e anche dell’area adiacente, lungo via Kennedy, su cui insiste l’impianto tecnologico per l’energia elettrica dove domenica scorsa, 19 maggio, si è verificato un incendio di notevole dimensione.

Incendio alla centrale: pericolo contaminazione, serve la bonifica

Ad andare in fiamme è stata in particolare una stazione di trasformazione in capo alla società Terna. Un incendio che aveva provocato anche un’alta colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. I Vigili del fuoco, intervenuti sul posto in forze, lo avevano domato velocemente, anche se le operazioni di messa in sicurezza erano durate diverse ore.

Il documento firmato dal primo cittadino dà conto del fatto che, in occasione del sopralluogo effettuato subito dopo l’incendio da parte dei tecnici del Comune e dalla Polizia locale, è stata riscontrata "La perdita di olio dagli impianti - si legge nell’ordinanza - con pericolo di contaminazione del suolo". Olio che sarebbe fuoriuscito da alcune vasche che si trovano al di sotto dell’impianto con capienza di decine di litri. Il documento dà conto anche del fatto che parte dell’area in questione è stata sottoposta a sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria. L’ordinanza prosegue poi sottolineando "La necessità e l’urgenza di intervenire al fine di eliminare la grave e persistente situazione di pregiudizio e pericolo per la salute pubblica nonché la possibile compromissione ambientale del luogo".

Il timore è infatti che gli oli siano penetrati nel terreno. Da ciò l’obbligo per la proprietà (questo il senso dell’ordinanza) "di attivarsi e porre in essere le necessarie misure di messa in sicurezza dei luoghi e recupero dell’olio fuoriuscito dagli impianti... Attivare le procedure di bonifica delle parti risultati potenzialmente inquinanti". In seconda battuta l’azienda dovrà effettuare anche sondaggi del terreno e delle acque sotterranee per accertare fino a che punto gli oli siano eventualmente percolati. Risultati che dovranno poi essere comunicati al Comune e all’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente).

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