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Impresa edile si inventa il calendario dell'umarell

Un’idea simpaticissima frutto della creatività di Rosella Molgora, che lavora nell’azienda di famiglia di Osnago come social media manager e ha esperienza come copywriter

Impresa edile si inventa il calendario dell'umarell
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Mani dietro la schiena, sguardo attento e un consiglio in dialetto sempre pronto per geometri e muratori. E’ l’umarell, termine intraducibile che indica gli anziani che guardano i cantieri, il protagonista del divertente calendario digitale realizzato dall’impresa edile Edil-Eco, con sede in via Edison a Osnago.

Nasce a Osnago il calendario dell'umarell

Un’idea simpaticissima frutto della creatività di Rosella Molgora, che lavora nell’azienda di famiglia come social media manager e ha esperienza come copywriter. «Ho visto che a Milano qualche mese fa è stato organizzato un “trenino degli umarell” per permettere agli anziani di vedere i lavori in corso - spiega Rosella, che lavora in azienda con il fratello Ambrogio, ingegnere e Ceo di Edil-Eco - Quella dell’umarell è una figura diffusa anche in Brianza: sono noti per il loro interesse ipnotico nei confronti dei cantieri edilizi e per noi di Edil-Eco sono mascotte insostituibili per seguire i lavori di costruzione quotidiani. Impavidi guardiani dei lavori in corso nei cantieri, che ci sia vento, sole o pioggia, la loro presenza è rassicurante, i loro commenti in dialetto un po’ meno. Sono sempre pronti a criticare il lavoro dei più giovani, con un pizzico di nostalgia, e li apprezziamo perché conoscono bene il “saper fare”».

La famiglia Molgora al completo

Da qui l’idea: fotografare alcuni dei cantieri seguiti dall’azienda, tra cui anche quello dell’ex coop di via Trieste a Osnago, con tanto di fotomontaggio dell’umarell, ma non un umarell qualunque. «Il signore immortalato di spalle è mio papà Celio, che nel 1960 ha fondato la nostra azienda. Lui ora ha 96 anni, ma è ancora in formissima e spesso viene a controllare i cantieri che abbiamo in zona e a dare qualche consiglio, ovviamente in dialetto» prosegue la figlia.

«L’è minga in bolla!», «Ciama ul geometro», «Cusa l’è ch’el dre a fa?», «Mi al fasevi mej» e tante altre battute in dialetto accompagnano i mesi, tra una risata e uno sguardo veloce ai cantieri ritratti che, si sa, dopo i 65 anni interessano un po’ tutti.

«Il calendario nasce da un lato per celebrare nostro papà, vuole essere un riconoscimento per lui, che ha fondato l’azienda nella quale ancora oggi lavoriamo io e Ambrogio e accanto alla quale hanno lo studio di architetti i nostri fratelli Michele e Matteo. D’altra parte, però, vuole anche essere un pensiero per gli anziani che magari oggi sono impossibilitati a uscire per vedere i cantieri perché non sono autonomi - prosegue Rosella Molgora - Inoltre è anche un modo divertente per far conoscere la nostra azienda. Il calendario, che può essere scaricato gratuitamente dal nostro sito, può essere un regalo di Natale scherzoso, soprattutto per chi ama il dialetto».

Entusiasta del suo calendario personale è stato proprio l’arzillissimo Celio, la cui vita è legata a doppio filo ai cantieri. «Ha conosciuto mia mamma, Elena Sala, figlia di uno storico banchiere di Merate, proprio nell’ambito di un intervento edile - racconta la figlia con emozione - Il calendario in famiglia è piaciuto tantissimo e papà si è messo a ridere perché è una persona molto autoironica».

Tra le tante soddisfazioni della vita, tra cui quella di aver creato un’attività che ancora dopo 63 anni va avanti con successo ed essere stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, per Celio Molgora ora si aggiunge anche quella di essere protagonista di un calendario. Diset poc.

Gloria Fendoni

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