Il sindaco di Calusco: "Il 25 Aprile ci ha insegnato che libertà e democrazia non sono scontate, gli ucraini hanno il diritto e dovere di difendersi"
Una cerimonia sobria e allo stesso toccante con l'alzabandiera davanti al palazzo municipale e il corteo al monumento ai Caduti
"La libertà è come l'aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare". Lo ha sottolineato con forza oggi, lunedì 25 aprile 2022, il sindaco di Calusco Michele Pellegrini durante la celebrazione organizzata in occasione del 77° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Una cerimonia sobria e allo stesso toccante con l'alzabandiera davanti al palazzo municipale e il corteo al monumento ad Alpini, ai Fanti ed ai Caduti dove è stato deposto l'omaggio florelale.
25 aprile a Calusco
"Oggi 25 Aprile 2022 ci ritroviamo a sfilare per le vie del nostro paese, a festeggiare il 77mo anniversario della liberazione, dopo due anni di pandemia, con il nostro gonfalone, accompagnati da tutte le nostre associazioni d’arma, dalla Polizia Comunale, dai nostri carabinieri, dalla nostra giovane banda, alla presenza del nostro parroco e di voi tutti qui presenti che saluto e ringrazio calorosamente - ha sottolineato il primo cittadino - Il 25 Aprile e’ una data che , come disse Enzo Biagi, e’ parte essenziale della nostra storia: e’ anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non e’ mai finita. Ricordare e festeggiare l’anniversario della Liberazione significa festeggiare la Resistenza e la Costituzione Italiana con tutti i valori che l’hanno ispirata e la conquista della Liberta’ per tutti. La liberta’, come riportato da Piero Calamandrei, e’ come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare ed a proposito il virus Covid 19 ce ne ha dato un esempio lampante. Il 25 Aprile del 1945 rappresento’ la fine di un periodo drammatico della storia italiana; ricordiamo situazioni in cui i figli si schierarono contro i padri , i fratelli contro i fratelli, non fu facile superare e dimenticare i risentimenti, l’odio e le discordie patite allora, ma deve essere ricordato in quanto puo’ essere considerato l’inizio della costruzione della nostra democrazia. Nel momento più buio e drammatico della nostra storia molti italiani, a prescindere dalle appartenenze politiche, culturali e religiose, risposero prima di tutto alla loro coscienza per opporsi alla violenza, alla dittatura, all’ingiustizia. In nome della libertà, sacrificando in molti casi la loro vita. Molti per le loro idee pagarono con l’esilio, subirono torture e furono carcerati. La Liberazione mise fine a vent’anni di dittatura ed a cinque anni di guerra. Alcuni di noi hanno ancora la fortuna di poter avere le testimonianze, i racconti diretti dei padri o dei nonni che hanno vissuto quegli anni di guerra in prima persona e ci hanno donato il grande bene della liberta’ e della democrazia, beni inestimabili che noi ed i nostri figli hanno ora il dovere di salvaguardare. Non possiamo disconoscere il contributo determinante delle forze alleate alla nostra liberazione, ma Il 25 aprile del 1945 nasceva, dalle rovine della guerra, una nuova e diversa Italia, che troverà i suoi compimenti il 2 giugno del 1946, con la scelta della Repubblica e il primo gennaio 1948 con la nostra Costituzione"
"Il 25 Aprile ci ha insegnato che libertà e democrazia non sono scontate, gli ucraini hanno il diritto e dovere di difendersi"
"Il 25 aprile vede la luce l’Italia che ripudia la guerra e s’impegna attivamente per la pace. L’Italia che, ricollegandosi agli alti ideali del Risorgimento, riprende il suo posto nelle nazioni democratiche e libere. L’Italia che pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell’eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni. L’integrazione Europea e’ poi sfociata nell’Unione Europea che, dopo il crollo del muro di Berlino, ha avuto l’adesione anche dei paesi del Patto di Varsavia, prima nella sfera dell’Unione Sovietica. Non dobbiamo dimenticare che l’Europa è nata dal desiderio di liberazione e libertà, dalla forza di ideali più grandi di quelle dittature che avevano avvelenato la vita dei popoli, ideali che hanno saputo riavvicinare ed unire i paesi europei dopo il conflitto. Nessuno di noi avrebbe immaginato di assistere a quanto sta succedendo oggi, nel 2022, una guerra con tutte le sue atrocita’ in Ucraina, in un Paese Europeo. L’Ucraina, dichiarata e riconosciuta paese indipendente dall’URSS nell’agosto del 1991 e’ stata aggredita dalla Russia, fino a ieri suo paese alleato e fratello. Il 25 Aprile ci ha insegnato che la liberta’ e la democrazia non sono dovute e scontate; gli ucraini hanno il diritto e dovere di difendersi e resistere per salvaguardare e non perdere la loro liberta’ e autodeterminazione. Come ci ha ricordato il presidente Mattarella, dal 25 Aprile, “dalla ricorrenza della data che mise fine alle ostilita’ sul territorio italiano viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza.” Oggi forse molte persone, anche preoccupate da un futuro incerto causato da piu’ di 2 anni di Pandemia, non riescono piu’ a capire l’importanza della liberta’, della democrazia, la danno per scontata, come facciamo per tutto quanto abbiamo fino a quando non ci viene tolto. Stiamo attenti La libertà e la vita sono meritate da coloro che le conquistano ogni giorno. (Johann Wolfgang Von Goethe) .Buon 25 Aprile, Viva l’Italia!"
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