Il caso

Il Santuario della Rocchetta resta senza il suo custode

Il Cavalier Fiorenzo Mandelli ha rassegnato le sue dimissioni dopo uno scontro con il parroco di Cornate.

Il Santuario della Rocchetta resta senza il suo custode
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Il Santuario della Madonna della Rocchetta, al confine tra i territori di Paderno e Cornate, perde il suo storico custode. Il Cavalier Fiorenzo Mandelli ha rassegnato infatti improvvisamente le sue dimissioni dopo uno scontro con il parroco di Cornate don Emidio Rota.

I dubbi dei visitatori

Che ci fosse qualcosa di strano lo si era intuito già qualche giorno fa. Alcuni visitatori, giunti allo splendido Santuario della Madonna della Rocchetta, avevano infatti trovato sbarrate le porte della chiesina di Porto d'Adda. Un evento più unico che raro, visto la costante presenza in loco dello storico custode Fiorenzo Mandelli, da oltre dieci anni "protettore" del suggestivo santuario abduano. Un luogo dalla forte carica spirituale, ma anche culturale, considerati i tanti riferimenti leonardeschi presenti in zona. Un luogo rimesso letteralmente a nuovo da Mandelli, che ha deciso di dedicare gli anni della sua pensione alla gestione e alla conservazione, da volontario, del Santuario. Un impegno continuo e costante, che gli è valso, nel 2019, anche il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. I dubbi dei visitatori sono poi diventati realtà nei giorni scorsi, quando Mandelli ha comunicato ufficialmente le sue dimissioni. Dimissioni che sono frutto di un diverbio avuto con don Emidio Rota, parroco della Comunità pastorale Santa Maria della Rocchetta (che convoglia le parrocchie di Cornate, Colnago e Porto d'Adda), e con alcuni parrocchiani.

Il mio rapporto con il Santuario si è interrotto lo scorso 14 luglio 2021 - spiega Fiorenzo - Quella sera sono stato convocato in parrocchia a Porto d'Adda per una riunione con Don Emidio: la riunione si è rivelata un processo al sottoscritto, con presenti il parrocco e sette parrocchiani di Porto (3 membri del Consiglio Economico, 4 membri del Consiglio Pastorale). Nel corso della serata mi sono state fatte una serie di rimostranze: non vanno accettate richieste per matrimoni o celebrazioni di anniversari, i sacerdoti di passaggio possono celebrare Messe solo nel prato dello Stallazzo, non va suonata l'Ave Maria, non devo più occuparmi della manutenzione, devo togliere la statua di Leonardo e altre cose. La riunione, per me del tutto inaspettata, è stata una trappola per mettermi in difficoltà e ne sono uscito molto turbato e dispiaciuto. Ho chiesto anche una lista scritta di accorgimenti e nuove regole, il Pìparroco mi ha risposto che “non verrà scritto nulla”. Infatti, la riunione si è conclusa così, solo con invettive otto persone contro uno. Voglio sottolineare il trattamento per nulla umano che mi è stato riservato: non è possibile ignorare una persona, che ha dato dalla pensione a 57 anni ai 70 anni attuali, tempo, passione, risorse infinite per un luogo sacro della comunità, e poi, in una sera, demolire questa persona in un processo, otto contro uno, sapendo bene che sono stimato da moltissimi sacerdoti, dai vicari parrocchiali e da molti membri del consiglio pastorale e della comunità di Cornate (tant’è che si è fatto tutto in silenzio)".

La riconsegna delle chiavi

Da qui la decisione di Mandelli di riconsegnare alla Comunità pastorale le chiavi del Santuario, che da allora non è mai stato aperto e giace incustodito. Un vero peccato, soprattutto in considerazione dei tanti visitatori che nelle settimane di luglio e agosto hanno raggiunto uno dei luoghi più affascinanti del territorio.

"Il Santuario della Rocchetta è una realtà conosciuta e apprezzata, e non da ultimo in questi circa dieci anni, mese dopo mese, ho consegnato alla Parrocchia di Porto la cifra di offerte di € 49.130,00 quindi una fonte costante di entrate periodiche, soprattutto per una Parrocchia piccola che ha certe difficoltà economiche - continua Fiorenzo - Io dopo la riunione ho consegnato le ultime offerte ricevute dalla chiesina (circa 1.000 euro) e le chiavi alla sorella di don Emidio, visto che lui era assente".

Un'assenza che a detta del Cavaliere è stata una costante delle ultime settimane.

"Al termine della riunione del 14 luglio ho chiesto un insieme di regole e richieste scritte che io avrei firmato: dal parroco mi è giunta la risposta che “loro non avrebbero scritto nulla” (perché l’obiettivo non era regolamentare il Santuario ma allontanare il sottoscritto). Questo ancora a segnalare la differenza tra i modi di azione, tra la correttezza di chi chiede sempre, con pazienza, e a cui non è mai giunta risposta, e la scorrettezza di chi organizza una riunione unicamente per mettere in difficoltà il sottoscritto con domande già preparate in precedenza".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso

A rendere ancora più amara la vicenda, è stata poi una comunicazione effettuata da don Emidio nel corso delle Messe del fine settimana del 7 e 8 agosto.

"Sabato 7 agosto alla Messa delle 20.30 e domenica 8 agosto alla Messa delle 9.30, direttamente durante la Santa Messa a Porto, Don Emidio si è messo a leggere un foglio, comunicando che la situazione alla Rocchetta è solo uno spiacevole malinteso, che la sua intenzione era quella di aiutare il Custode Fiorenzo ma questo si è dimesso. Io non ero presente, mi è stata confermata la situazione da molti amici parrocchiani di Porto D’Adda. Ancora una volta, Don Emidio ha scelto di agire così senza informare gli altri sacerdoti (che ufficialmente neanche sanno che il Santuario della Comunità Pastorale è stato chiuso) e senza informare il Consiglio Pastorale. Oltre al fatto che ritengo poco appropriato parlare durante la Santa Messa contro una persona in quel momento assente, tant’è che molti parrocchiani volevano prendere la parola in mia difesa ma si sono trattenuti essendo appunto in Chiesa durante la Messa".

Parrocchiani in subbuglio

Quanto accaduto nei giorni scorsi ha sollevato un vero e proprio polverone tra i parrocchiani di Cornate, ma non solo. In tantissimi, infatti, hanno voluto esprimere la loro vicinanza a Mandelli, divenuto nel corso degli anni un vero e proprio punto di riferimento per tutto il territorio. Il Cavaliere, infatti, non si limitava ad aprire le porte del Santuario, ma teneva delle vere e proprie "lezioni" sulla storia della chiesina e sugli anni trascorsi sulle sponde dell'Adda da Leonardo da Vinci.

"Ringrazio chi, in questi oltre dieci anni, ha compreso il valore del Santuario della Madonna della Rocchetta di Porto D’Adda - conclude Fiorenzo - Luogo sacro dove trovare spiritualità e bellezza, dove rifugiarsi per un momento di quiete. Ringrazio chi ha sempre sostenuto il mio operato e apprezzato quanto è stato fatto per il bene del Santuario e della comunità. È molto triste e ingeneroso che non sia stato compreso, da queste otto persone, il senso di quanto è stato gratuitamente fatto e di quanto sia importante la funzione del Santuario. Al contrario si preferisce tenerlo chiuso, affermando che “è solo della Parrocchia di Porto” e impedendo al sottoscritto di proseguire nel suo operato".

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