Il marito ha un incidente, ad aiutare la volontaria ci pensa Auser Lecco
Franco Galbiati è stato travolto da un camion l’8 aprile scorso, riportando numerose fratture. Ad andare in soccorso della moglie Maria Vittoria, telefonista per il sodalizio Fabio Puncel e Claudio Dossi
Diceva Madre Teresa di Calcutta: «La vita è un’eco: ciò che tu doni, ti ritorna. Ciò che tu semini, lo raccogli». Una frase che ben si adatta a Maria Vittoria Bosisio, 74 anni, storica capostazione di Oggiono con casa in via Tobagi. Già, perché per lei il volontariato è sempre stato una seconda pelle. Il suo tempo libero lo ha diviso tra la famiglia, la cooperativa La vecchia quercia (di Calolzio ma con una sede anche a Oggiono), l’Auser e l’Arcao (Associazione culturale archeologica Oggiono).
Il marito ha un incidente, ad aiutare la volontaria ci pensa Auser Lecco
Almeno fino all’8 aprile di quest’anno, quando il marito Franco Galbiati, 78 anni è stato travolto da un camion mentre era in bicicletta ed ha riportato fratture multiple alle gambe e in tutto il corpo. Ecco allora che ad andarle incontro per il trasporto nei luoghi di cura, è stata l’Auser, presieduta da Claudio Dossi e in campo è sceso il volontario Fabio Puncel, di Mandello con il quale è nata una grande e bella amicizia.
«Il volontariato per me è sempre stato importante - ci ha detto Maria Vittoria - tanto che quando ha aperto la sede oggionese di Auser, in via Lazzaretto, ho risposto all’invito del presidente Claudio Dossi e mi sono fatta avanti, non per il trasporto dei malati, ma per il servizio di telefonia. Sì, il mio compito era quello di effettuare le chiamate agli anziani soli che aspettavano con gratitudine il momento di fare quattro chiacchiere».
Poi il terribile incidente dell’8 aprile scorso ha cambiato la vita alla donna e al marito.
«Prima del sinistro effettuavo un centinaio di chilometri al giorno in sella alla mia due ruote - racconta Franco che è ancora in sedia a rotelle - e anche quel giorno stavo affrontando il mio solito giro. Ero partito da poco da casa quando, giunto sulla Sp49 all’altezza di Molteno (in località Paradiso) un camion, giunto alle mie spalle mi ha travolto. Sono finito a terra procurandomi svariati traumi su entrambe le gambe (femore compreso) e su tutto il corpo».
Le condizioni del 78enne sono apparse così gravi ai soccorritori che in volo si alzata l’eliambulanza che lo ha trasportato in codice rosso (di massima gravità) al San Gerardo di Monza.
«E’ iniziato un percorso di cura e riabilitazione molto lento e faticoso - aggiunge Maria Vittoria - Una volta dimesso, ci dovevamo recare al San Gerardo due volte al giorno. Ma anche adesso deve sottoporsi a diverse terapie».
Per due mesi la 74enne ha fatto tutto da sola. Poi ne ha parlato con Claudio Dossi e il presidente di Auser ha deciso di dare una mano alla sua volontaria. Ed è arrivato Fabio, 69 anni, che abita a Mandello (non proprio dietro l’angolo) ed è disposto ad alzarsi anche alle 4 del mattino per raggiungere Franco e portarlo nei luoghi di cura. «Abbiamo trovato una persona stupenda - aggiungono i coniugi in coro - che ci ha aiutati e sostenuti».
«Ogni situazione mi resta nel cuore - dice Fabio - da quando sono andato in pensione, una decina d’anni fa, sono entrato in Auser per dare una mano. Ormai conosco perfettamente tutti gli ospedali di Milano. Quando partiamo la mattina, sembra che il viaggio duri poco tempo perché si chiacchiera, si scambiano battute, mi sembra di conoscere Franco e Maria Vittoria da sempre».
Perché ha scelto proprio Auser per donare il suo tempo?
«Perché Auser è una famiglia. Non c’è rivalità, si scherza e ci si sostiene a vicenda».
Aggiunge Claudio Dossi: «Questa storia dimostra che il futuro non è prevedibile. La nostra volontaria ha liberamente scelto di donare il proprio tempo agli altri cercando, attraverso la telefonia sociale, di combattere la solitudine e offrendo conforto alle persone anziane. Poi dalla sera alla mattina la sua vita è cambiata. Già, capitano eventi che possono essere traumatici e questa storia ci insegna che anche in situazioni difficili nascono cose belle come l’amicizia con Fabio, che è uno dei nostri più bravi volontari. Lui 8/10 volte al mese accompagna Franco al San Gerardo di Monza. A volte resta con lui mezza giornata e condivide i suoi problemi. Il rapporto tra persone è molto importante quando si vive una situazione di bisogno. I nostri volontari che si occupano di trasporto e accompagnamento hanno un grande cuore e sono capaci di entrare in simbiosi con gli assistiti».
Di qui l’invito: «Aiutate gli altri, arriva il Natale fatevi un regalo e diventate volontari Auser. Spesso le cose belle non solo materiali, ma spirituali. Donare il proprio tempo fa la differenza non solo per chi riceve aiuto, ma anche per chi lo dona. La nostra associazione, che ha sempre bisogno di tanti volontari, anche quest’anno ne ha incrementato il numero passando da 450 a 483. Aumentato anche il numero degli accompagnamenti verso i luoghi di cura, passato da 40mila a 45mila. C’è un bisogno che cresce sempre di più. E voglio anche sottolineare che in Auser, di casi come questi ne abbiamo tanti, perché quando si entra in una famiglia con il proposito di dare una mano... alla fine si resta legati per sempre».