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Il futuro del Lecchese è nel turismo, "Olimpiadi rampa di lancio"

Le opportunità dei prossimi mesi e anni saranno non solo fondamentali per completare la transizione di Lecco verso un vero e proprio polo del turismo

Il futuro del Lecchese è nel turismo, "Olimpiadi rampa di lancio"
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Sin dalla sua elezione avvenuta nel 2016 come presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, ha da subito posto un importante accento sul turismo  lecchese. Il concetto di unicità legato al territorio è indubbio, eppure questo settore fatica a trovare la spinta giusta. Le opportunità dei prossimi mesi e anni saranno non solo fondamentali per completare la transizione di Lecco verso un vero e proprio polo del turismo, con strutture moderne, sostenibili e competenze nel settore che saranno determinanti per dare alla città la giusta consapevolezza di sé. Cosa migliorare, da dove poter prendere spunto e le azioni da intraprendere affinché ciò divenga realtà sono ciò che ci ha raccontato. 

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Presidente Peccati, dal primo momento come presidente lei ha subito dato una fondamentale importanza al turismo. Come mai? 

«In tutta sincerità, non vedo motivo per cui non avrei dovuto farlo. Oggi Lecco non è più una città esclusivamente manifatturiera: le grandi imprese protagoniste degli anni passati hanno cambiato luogo di produzione. Ci sono sicuramente alcune aziende manifatturiere di grande valore, ma è necessario che il turismo emerga e abbia un suo ruolo trainante e da protagonista per l'economia lecchese, anche perché il nostro territorio formato da laghi e montagne è unico e queste sono le caratteristiche da sfruttare. Prima si coglie il concetto che siamo “unici” qui in Lombardia, più forte sarà la nostra futura ripresa malgrado le condizioni attuali». 

Parlando di opportunità, le Olimpiadi 2026 potranno essere  una rampa di lancio anche per Lecco?

«Non possono ma devono esserlo. A Lecco abbiamo la figura fondamentale di Antonio Rossi , sottosegretario di Regione Lombardia, che voglio a ringraziare per il lavoro enorme che sta svolgendo in vista di questo grandissimo evento. Lecco in questa cornice deve assolutamente ritagliarsi la sua parte, per questo esprimo enorme convinzione verso investimenti dedicati al nostro comparto ricettivo: occorre migliorare la situazione trasporti, ma soprattutto pubblicizzare ciò che abbiamo intorno a noi. Abbiamo bisogno di rilanciare i Piani Resinelli e i Piani d’Erna, i nostri impianti sciistici, migliorare la navigazione sul lago. Su quest’ultimo punto sono molto critico, dato che a Lecco non c’è nessun rimessaggio per barche, il che costringe i battelli a tornare a Como ed interrompere la navigazione molto presto, mentre i privati devono invece scegliere altri attracchi. Credo che in vista di un’occasione così importante come le Olimpiadi, queste criticità debbano essere gestite dall’Amministrazione». 

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Una ricetta potrebbe essere prendere spunto da esempi virtuosi? 

«È la tecnica che a volte si rivela migliore. Guardiamo a Malgrate, per esempio, e a quanto lavoro sia stato fatto per rifare tutto il lungolago. Se Lecco si dotasse di un progetto simile, sarebbe indubbio l’aumento dell’introito non solo dal punto di vista monetario che sarebbe sicuramente importante, ma anche dal punto di vista dell’immagine e della consapevolezza collettiva della città. Questo tipo di investimento a Malgrate è stato possibile grazie al lavoro congiunto dei privati e degli enti pubblici; ora è in rifacimento l’albergo Promessi Sposi, mentre il Griso sta cambiando volto introducendo importanti novità. Questo è il frutto di un‘Amministrazione che ci ha creduto sin dall’inizio in questo nuovo percorso per Malgrate, e ciò penso sia necessario anche per il territorio lecchese. Sul lungolago di Lecco ricordo che, come Confcommercio, abbiamo promosso sei anni fa un concorso di idee che ha trovato finalmente compimento, ma di cui negli ultimi mesi si sono perse le tracce. Invece il lungolago di Lecco deve essere una priorità: bisogna fare in fretta e bene»

Col Comune di Lecco state lavorando anche su fronte turismo? 

«Abbiamo condiviso qualche idea su come poter rilanciare Lecco. Come affermavo in precedenza, c’è bisogno di rendere più vivibili le nostre piazze e il nostro lungolago, eppure se devo essere onesto mi sembra che l’attenzione sia rivolta verso altre tematiche. Sarebbe importante collaborare e dialogare in modo costruttivo. Noi siamo disponibili al confronto per il bene del nostro territorio e della comunità. Mi auguro che si possa fare un pezzo di strada insieme costruendo qualcosa di efficace e duraturo per il turismo. Unendo le forze e condividendo si possono raggiungere importanti traguardi, partendo anche da una valorizzazione di quello che c'è. Se penso, ad esempio, all’inaugurazione della piazza intitolata a Riccardo Cassin alla Piccola mi viene da dire che una cerimonia dedicata a una autentica leggenda della montagna andava costruita in modo differente proprio per esaltare una figura unica». 

Ma Lei sente Lecco pronta per questo cambiamento che descrive? 

«Percepisco una gran voglia giovanile, ma che trova purtroppo ancora poco spazio. Negli anni scorsi abbiamo promosso il master con l’università Bocconi proprio sul turismo che personalmente ritengo sia stato un gran successo, ma allo stesso tempo c’è bisogno di un investimento per una nuova scuola turistica a Lecco, in modo da poter formare i giovani su questa tematica. Abbiamo la disponibilità di promuovere il turismo attraverso il Lariofiere che può essere un polo importante e una cabina di regia, ma servono anche le competenze adatte per farlo. Non dimentichiamoci che i giovani oggi sono molto più sensibili alle tematiche di sostenibilità, e ciò deve essere una forza da coniugare con le caratteristiche del territorio. Le opportunità nei prossimi anni ci saranno, e come presidente di Confcommercio Lecco farò di tutto affinché vengano colte».

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