Gli espropriano il terreno per fare la Pedemontana: "Così mi rovinano"
Lo sfogo dei titolari delll’azienda agricola Galbusera, con sede in località Ca’ Franca a Cernusco, che hanno comprato un terreno a Vimercate
Un investimento da tre milioni di euro, con l’obiettivo di ampliare l’azienda di famiglia e dare un futuro ai figli, che rischia di andare in fumo per la realizzazione di Pedemontana, pronta a radere al suolo serre e coltivazioni. Ha dell’assurdo la vicenda che da qualche mese coinvolge l’azienda agricola Galbusera, con sede in località Ca’ Franca a Cernusco. A spiegare l’accaduto è Valerio Galbusera, titolare dell’azienda insieme ai soci e parenti Bruno e Fabiano Galbusera e Andrea e Samuele Colombo.
Gli espropriano il terreno per fare la Pedemontana
«Da qualche tempo pensavamo di ampliare la nostra attività e così nel novembre del 2021 abbiamo acquistato un terreno di 100mila mq a Vimercate, in zona Rossino, poco distante dalla zona della Rsa e del motel - spiega il titolare - Per noi era la zona ideale, ben collegata alla Tangenziale ma al tempo stesso in mezzo al verde e non attaccata alle case. E’ stato un investimento importante e adesso rischiamo di perdere tutto».
Già, perché ad agosto di quest’anno i titolari hanno scoperto che il loro terreno verrà tagliato in due dall’ipotetico svincolo della tratta D breve della Pedemontana, pianificato soltanto lo scorso anno, che passerà a ridosso del capannone in costruzione e richiederà l’abbattimento di sei serre già realizzate e già operative. «L’abbiamo scoperto tramite altri proprietari che come noi rischiano l’esproprio - spiega Galbusera, che ha già affidato un incarico all’avvocato Emanuele Boscolo affinché faccia valere i diritti dell’azienda - Ovviamente è stata una corsa contro il tempo, perché non abbiamo potuto avere in mano le carte necessarie immediatamente visto che ad agosto gli uffici erano chiusi e il tempo per le osservazioni è stimato in 60 giorni».
Valerio Galbusera
"Non hanno mai fatto un sopralluogo, così ci rovinano"
A far rabbia a Valerio Galbusera e ai suoi soci è il fatto che non sia mai stato effettuato un sopralluogo sul terreno da espropriare. «Nessuno è venuto a vedere che abbiamo già realizzato due pozzi, un laghetto per l’accumulo dell’acqua, il capannone e buona parte delle serre. Noi stiamo già lavorando da mesi, abbiamo assunto sei nuove persone e altrettante ne assumeremo, abbiamo preso delle commesse importanti che rischiamo di non poter onorare - sottolinea, precisando che la sua azienda agricola è la più grande del Lecchese e fornisce ortaggi e verdure a realtà importanti come Bennet, Metro e il Mercato ortofrutticolo di Milano - Non si tratta di un campo di granturco diviso in due, ma di strutture da abbattere e di una vera e propria azienda in cui si pensa di far passare lo svincolo della Pedemontana, ennesima strada inutile, per altro a otto corsie, in una zona già trafficatissima».
L’idea alternativa ci sarebbe e prevede di far coincidere lo svincolo con la strada provinciale, come suggerito dagli undici Comuni del Vimercatese toccati dal passaggio della Pedemontana, e dal momento che il progetto sembrerebbe non essere ancora definitivo qualche speranza potrebbe esserci, anche se Galbusera non è ottimista.
La piantina che mostra il passaggio dello svincolo nle bel mezzo dell'azienda agricola
"Non vogliamo un risarcimento, vogliamo solo lavorare"
«Parliamo di un’opera di interesse nazionale - ammette Galbusera dubbioso - Noi non vogliamo un risarcimento per l’esproprio, vogliamo che lo svincolo passi altrove e vogliamo poter continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto. Abbiamo fatto tutto in regola, mandando anche video al Comune per dimostrare che i camion non avrebbero ostacolato la viabilità, e adesso ci portano via tutto così».
Le serre che verranno rase al suolo dal passaggio dello svincolo
Proprio per questo, in occasione di un incontro organizzato dal nostro Gruppo Netweek con l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, Galbusera ha raccontato la sua esperienza, riuscendo anche ad entrare in contatto con il consigliere regionale Giacomo Zamperini, che si sta interessando alla vicenda.
La preoccupazione è rivolta al futuro: «Siamo un’azienda familiare, fondata negli anni Sessanta da mio nonno Natale e suo fratello Carlo e da poco lavora con noi anche mio figlio. Quattro generazioni che hanno creduto in un progetto, hanno investito quasi tre milioni di euro e adesso rischiano di perdere tutto, mettendo a rischio anche i nostri dipendenti. Siamo preoccupati, una vita di sacrifici non può andare in fumo così».
L’azienda agricola Galbusera continuerà a far sentire la propria voce, così come i Comuni coinvolti, gli altri lottizzanti espropriati e coloro che si vedranno passare la Pedemontana sotto la finestra.
Gloria Fendoni